“È colpa di mio padre se amo le moto. È un appassionato di motori e io ho sempre guardato ogni tipo di competizione a due o a quattro ruote insieme a lui”. Sandra Vilchez Lopez è nata a Girona nel 1987, dopo aver trascorso l’infanzia tra moto, scooter e gare motoristiche di ogni tipo, capì ben presto che il suo futuro sarebbe stato nel paddock del MotoGP™. Oggi è la coordinatrice del Gresini Team, unica scuderia impegnata in tutte le categorie del mondiale, un ruolo che è stato tutt’altro che facile da raggiungere.
“Se da piccola mi avessero chiesto che lavoro avessi voluto fare da grande non avrei saputo rispondere con una professione precisa ma ero certa che sarebbe stato in questo ambiente”. Spinta dalla passione per questo sport e dall’incontenibile desiderio di crearsi un proprio spazio all’interno del paddock, Sandra inizia a frequentare sempre più Gran Premi fin da giovanissima. Ha poi l’occasione di condividere questo interesse con altre ragazze incontrate durante i viaggi fatti per vivere le gare in prima persona. “Tra loro c’era Nuria Ovejero, al tempo era la fidanzata e oggi è la moglie di Alex Baldolini - racconta Sandra - Avendo questo contatto diretto con un pilota avevamo la possibilità di ottenere qualche pass e ogni volta che entravo nel paddock chiedevo lavoro a diverse squadre fino a quando non ho ricevuto una risposta affermativa”.
Dopo anni d’attesa, la prima stagione di Sandra in MotoGP™ è stata nel 2008 quando entrò a far parte dell’hospitality del Team Aspar. “È stata una soddisfazione immensa ottenere quel lavoro - mentre lo racconta torna ad emozionarsi anche a distanza di anni - Desideravo così tanto entrare a far parte di questo ambiente che mi capitava di non dormirci la notte per pensare a come potevo fare per riuscirci”. Entusiasta per questo primo importante risultato, Sandra era impaziente di condividere la bella notizia con chi le aveva trasmesso la passione per questo sport. “Mio padre è uno da poche parole ma ricordo che quando gli dissi che finalmente avevo ottenuto un lavoro in MotoGP™ mi rispose: Sono un uomo e so come pensano gli uomini. Se vuoi lavorare in questo ambiente dovrai farti rispettare perché nessuno lo farà per te”.
Un consiglio che Sandra mantiene sempre in mente e lei stessa ci spiega il valore di quelle parole: “Alla fine ti trovi spesso ad essere l’unica donna della tua squadra e ti abitui a viaggiare con i tuoi colleghi, che sono tutti uomini, ma per quel che mi riguarda non posso dire di aver mai ricevuto commenti inappropriati”. Inoltre, in questi 12 anni trascorsi nel paddock, Sandra vede e vive in prima persona le mutazioni dell’ambiente: “Quando iniziai c’erano poche ragazze ed erano perlopiù impegnate negli hospitality. Ultimamente invece ce ne sono sempre di più in pit-lane non solo come coordinatrici ma anche come telemetriche e ingegnere”.
Sandra è sempre stata consapevole che ottenere un ruolo in questo ambiente non sarebbe stato facile e che non lo sarebbe stato nemmeno svolgerlo visto che ora trascorre la maggior parte del tempo tra circuiti e aeroporti di tutto il mondo. “Ho lottato così tanto per ottenere questo lavoro che non mi pesano le distanze o molte delle difficoltà che fanno parte di questo stile di vita. È vero, mi perdo tanti momenti con la mia famiglia o con i miei amici ma sto facendo ciò che più mi piace. Poi grazie alla tecnologia posso stare sempre in contatto con i miei cari”.
Dal 2018, Sandra ricopre uno dei ruoli chiave per ogni scuderia un lavoro che, come lei stessa ci racconta, non ha orari: “Durante la pausa invernale prenoto i voli, le auto e gli hotel per tutti i membri della squadra. Quando viaggio ai circuiti mi assicuro che sia tutto a posto e nel caso in cui uno dei miei colleghi dovesse avere bisogno di qualcosa cerco di procurargli ciò che gli serve nel minor tempo possibile”. Essere coordinatrice delle squadre di Moto3™, Moto2™, MotoE™, di supporto alla scuderia in MotoGP™ oltre che gestire la logistica del Campionato Italiano Velocità, richiede grande impegno, concentrazione e pazienza. Le giornate ai circuiti iniziano sempre molto presto e terminano molto tardi per Sandra che, oltre a preoccuparsi che tutto vada bene per piloti, meccanici e addetti stampa, si prende cura degli sponsor che assistono ai Gran Premi. “Accolgo gli ospiti e organizzo per loro dei tour perché cerchiamo di fargli vivere un’esperienza il più completa ed emozionate possibile portandoli a bordo pista, nel box e nelle diverse zone del paddock - spiega Sandra - Così che possano vedere com’è il lavoro nel corso di un fine settimana di gare”.
Oggi Sandra è un riferimento non solo per la squadra per cui lavora ma anche per altre ragazze che, come lei, desiderano diventare delle #WomenInMotoGP. E se oggi Sandra potesse parlare con la sé stessa di qualche anno fa, quando passava le notti insonni pensando a cosa poter fare per diventare la donna e la professionista che è oggi la rassicurerebbe perché “La sua cocciutaggine la porterà dove desidera e proverà grandissima soddisfazione quando ci riuscirà perché saprà che tutto quello che ha ottenuto lo ha conquistato da sola, contando solo sulle proprie forze”.
La determinazione, il coraggio e la voglia di rompere gli schemi sono caratteristiche comuni a tutte le #WomenInMotoGP che fino ad ora hanno condiviso la loro storia con noi di motogp.com. Sandra non fa di certo eccezione e il prossimo 8 luglio potrai conoscere l’esperienza di un’altra donna che sta lasciando il segno nel paddock.