Speriamo che nel 2021 la pioggia avrà smesso di cadere

Nick Harris ci parla dei momenti più belli legati al circuito di Silverstone con tanti aneddoti interessanti da ricordare.

La pioggia ha caratterizzato il nostro viaggio lungo la A43 verso il circuito di Silverstone lo scorso giovedì pomeriggio. In circostanze normali sarebbe dovuto essere il giorno che avrebbe preceduto il via del Gran Premio di Gran Bretagna. Silverstone invece appariva desolata, vuota e molto bagnata. Per la prima volta nella storia dal 1949, anno in cui è nato il Campionato del Mondo, non si corre in Gran Bretagna. Le pessime condizioni meteo due anni fa portarono alla cancellazione della domenica di gara dopo la disputa del programma previsto per le giornate di venerdì e sabato. Dal 1949 solo Olanda e Gran Bretagna avevano sempre ospitato una tappa del mondiale; quest’anno entrambi gli appuntamenti sono stati cancellati a causa della pandemia in corso.

In molti modi Silverstone, teatro nel 1949 del primo Gran Premio della storia del Campionato del Mondo Formula 1, è stato protagonista anche della rivoluzione avvenuta negli anni ’70 in termini di sicurezza per i piloti delle due ruote. I circuiti stradali erano ormai troppo pericolosi per i motociclisti, sempre più veloci e sofisticati. Senza dubbio tra queste piste la più famosa è quella lunga 60 chilometri e 721 metri. Parliamo del circuito sull’Isola di Man che ha ospitato la prima gara del Campionato del Mondo nel 1949 per arrivare poi fino al 1976. Tra i piloti di vertice che ci hanno vinto e che hanno deciso di boicottare l’appuntamento sull’Isola di Man anche il 15 volte campione del mondo Giacomo Agostini. Pensavano fosse troppo pericoloso correre lì mentre altre Federazioni Nazionali come quella spagnola vietarono ai propri piloti di scendere in pista su quel circuito.

Il 14 agosto 1977 Silverstone ospitò per la prima volta il Gran Premio di Gran Bretagna del Campionato del Mondo. Una grande pagina nella storia dello sport mondiale. Al posto del vecchio circuito stradale ne arrivava uno appositamente costruito in base alle più importanti norme di sicurezza. Poi ne sarebbero arrivati altri, tra cui quello di Fiume (Rijeka) in Jugoslavia, Brno in Cecoslovacchia, il Nürburgring e il Sachsenring in Germania. In questo modo si voleva superare i sacrifici pagati dai piloti che agli albori della moderna MotoGP in alcuni casi hanno perso la loro vita in pista.

Stava per essere una prima volta perfetta per Silverstone, ormai pronta a festeggiare la vittoria di un pilota britannico nella classe 500cc. Steve Parrish si trovava in testa alla gara a pochi giri dal termine quando dal muretto gli venne esposta la lavagna con scritto ‘Gas it Wanker’ da parte del suo grande amico e campione del mondo Barry Sheene. Poi però arrivò la pioggia, caratteristica tipica legata a Silverstone. Parrish perse l’anteriore della sua Suzuki e cadde alla curva Copse. Un altro pilota britannico su Suzuki, John Williams, si portò in testa prima di finire a terra. A vincere meritatamente quella storica gara fu lo statunitense Pat Hennen. Secondo Gran Premio vinto da parte sua che però poi fu costretto a ritirarsi a causa delle lesioni riportate in una caduta avvenuta l’anno successivo nel Campionato TT sull’Isola di Man.

Due anni più tardi a Silverstone andò in scena una gara della classe 500cc di cui si parla ancora oggi. La BBC la trasmise in diretta con la telecronaca di Murray Walker: la battaglia tra Kenny Roberts e Barry Sheene mandò in visibilio tutto il Paese. 28 giri di pura magia con sorpassi continui: ad avere la meglio per soli 30 millesimi fu Roberts, con Sheene che a 200 all’ora provò a superarlo sull’erba alla Woodcote alla bandiera a scacchi.

Un britannico quindi vinse la gara della classe regina nel Gran Premio di casa. Più avanti negli anni a Silverstone ci hanno provato anche Ron Haslam e Cal Crutchlow mentre Niall Mackenzie e Carl Fogarty hanno tentato il colpo grosso in occasione del Gran Premio di Gran Bretagna che tra il 1987 e il 2009 si è disputato a Donington Park. Nessuno di loro però è riuscito a vincere davanti ai propri tifosi.

Non vediamo l’ora che Silverstone, insieme ad Assen, torni a far parte del calendario l’anno prossimo. E che la pioggia smetta di cadere.