Il titolo del Gran Premio e il nome del circuito dicono tutto quello che serve sapere. Il Gran Premio Lenovo di San Marino e della Riviera di Rimini che si svolgerà al Misano World Circuit Marco Simoncelli è pura magia e rappresenta con un’immagine la storia stessa di questo GP motociclistico. Grandi battaglie, tragedie, innovazione, orgoglio nazionale e ironia. Da dove si comincia?
Personalmente, sono andato a Misano come inviato di Motor Cycle News nel marzo 1976 per raccontare quella che per me era la prima gara motociclistica. A quei tempi non c’erano i test prima dell’inizio del campionato. O ci si mordeva la lingua e si andava a Daytona, in Florida, per una settimana di divertimento, giochi, bevute e qualche gara, oppure si andava al nuovo circuito costruito a Misano, sulla costa adriatica. In questa zona ci sono sempre state gare pre-stagione. Il circuito stradale di Riccione si trovava sul lungomare ma, come in altre occasioni, una tragedia ha portato alla sua scomparsa e alla costruzione del nuovo circuito situato nell’entroterra di Misano. Angelo Bergamonti, pilota ufficiale della MV Agusta, aveva vinto le gare di 350cc della 500cc nell’ultimo appuntamento della stagione 1970 al Parco Montjuic di Barcellona ma morì all’inizio della stagione 1971 cadendo in una rotonda sul lungomare di Riccione.
Sia il pluricampione del mondo che i suoi acerrimi rivali, Giacomo Agostini e Phil Read, gareggiavano a Misano sulla Suzuki 500cc due tempi e, in qualche modo, sono riuscito a cenare con loro nelle serate successive nel leggendario hotel Abners. Ed è qui che si conclude la parte bella della storia. Ago decise che, se fosse grandinato o se ci fosse stato il nevischio la mattina della gara, non avrebbe gareggiato e senza il proprio uomo di punta gli organizzatori avrebbero immediatamente annullato la gara. Feci innervosire Ago col mio titolo su Motor Cycle News visto che erano contenute le parole “Patetico Ago”. Il mio non fu un grande inizio di carriera, avevo infastidito un 15 volte campione del mondo capace di vincere oltre 100 GP, come lui stesso mi ricordò due settimane più tardi quando ci incontrammo nel paddock di Modena alla riunione che precedeva la gara.
Questa zona d’Italia è sempre stata un focolaio acceso per quello che riguardano le corse motociclistiche. I giovani cresciuti con le minimoto, sui circuiti di kart che costellano le località balneari hanno prodotto alcuni dei campioni del mondo di questo sport e veri e propri eroi delle corse. Quello di Marco Simonelli è un nome incastonato nel circuito stesso. Il pilota dai capelli importanti e con una voce profonda. Il Campione del mondo della 250cc di Coriano che perse la vita nel 2011 inseguendo la sua prima vittoria in MotoGP™ in Malesia, fa parte di questo gruppo d’élite, insieme ad Andrea Dovizioso, di Forlì, e naturalmente al più famoso di tutti, Valentino Rossi. Il paese di Tavullia è situato appena oltre la collina di Misano e si è trasformato in un santuario dedicato al #46. Quando è stato eletto sindaco della città per un giorno, la Giunta comunale si recò al circuito per conferire al Dottore questo riconoscimento celebrando la sua illustre carriera. I festeggiamenti per la vittoria di Rossi nelle gare del MotoGP™ nel 2008, 2009 e nel 2014 sono durati per giorni, anche più a lungo di quando Casey Stoner portò la Ducati alla vittoria nel 2007 mentre era in lizza per aggiudicarsi il titolo mondiale. Rossi vuole portare avanti quest’eredità al ranch vicino a Tavullia dove stanno crescendo campioni del mondo italiani.
Pierfrancesco Chili è stato un altro eroe locale, nonché gestore di un bar e di un ristorante sulla spiaggia di Misano. Nel 1989 fu l’unica occasione in cui vinse il Gran Premio di casa in 500cc. Ma ricordo meglio le scenette del campione del mondo Eddie Lawson che del popolare Frankie. La gara era stata interrotta a causa della pioggia al quinto giro e i top riders rifiutarono di tornare in pista. Chili era destinato a vincere. Ad ogni tornata che concludeva, Lawson era seduto al muretto con un dito in aria ma ciò non significava che l’italiano fosse al primo posto.
Ogni volta che volo a Bologna e percorro l’autostrada che mi porta a Misano ci sono due persone a cui penso sempre. Non dimenticherò mai il silenzio generato dalla disperazione totale che scendeva come una nuvola nera che inghiottì il paddock quando arrivò la notizia delle terribili ferite riportate da Wayne Rainey nell’incidente avvenuto alla prima curva della pista nel 1993. Poi, 17 anni dopo quella nuvola nera cadde di nuovo sul paddock quando quel delizioso e talentuoso pilota giapponese, Shoya Tomizawa, perse la vita durante la gara della Moto2™.
Misano ha visto tutto. È un posto così speciale che custodisce tanti ricordi.