Lo sappiamo da tempo che il Team Suzuki Ecstar è una vera forza da non sottovalutare in MotoGP™ e nella gara del Gran Premi Monster Energy de Catalunya del 2020 è stato ribadito a gran voce. Joan Mir e Alex Rins hanno regalato alla propria squadra il primo doppio podio dal GP di Misano del 2007.
Mir è la grande rivelazione in questa stagione e a Barcellona lo ha dimostrato ancora una volta centrando il secondo posto dopo essere scattato dalla terza fila dello schieramento. Il maiorchino conquista il terzo podio consecutivo, un risultato che lo porta al pari di Kenny Roberts Jr. ultimo pilota Suzuki a fare una tripletta nel 2000. Oltre ai paragoni storici di rilievo, Mir è riuscito a risalire fino al secondo posto in campionato e ora si trova ad otto punti dal leader Fabio Quartararo (Petronas Yamaha SRT).
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“Sono felicissimo perché abbiamo fatto un ottimo lavoro durante tutto il fine settimana – spiega Mir durante la conferenza stampa post-gara - Sapevamo che il giro veloce non sarebbe stato uno dei nostri punti di forza ma abbiamo dato il massimo in qualifica. Partire dall’ottava posizione non è mai facile ma fin dall’inizio della gara ho cercato di recuperare molte posizioni senza fare errori”. Non appena il campione del mondo in Moto3™ nel 2017 migliorarà il passo anche nelle qualifiche, sarà una vera minaccia per tutti i suoi rivali.
Dopo essersi lussato la spalla destra durante le qualifiche del GP di Spagna, per Rins è stato davvero complicato recuperare. Un decimo posto eroico al GP dell’Andalusia, una settimana dopo l’infortunio, è stato seguito dal quarto posto a Brno, per poi centrare due piazzamenti in top 6 in Stiria e a San Marino. Al GP dell’Emilia-Romagna, Rins è stato lontano dai riflettori, ma è stato sulla pista di casa che ha riscattato una stagione iniziata in salita. Non ancora al massimo della forma fisica, il pilota di Barcellona ha mostrato dove sia la grande forza della Suzuki: nella gestione degli pneumatici e nel ritmo gara.
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Rins ha superato con facilità Jack Miller (Pramac Racing) e Franco Morbidelli (Petronas Yamaha SRT) risalendo dalla 13° posizione alla terza in gara. Epico. “Sicuramente è bello essere di nuovo sul podio dopo la gara a Silverstone dell’anno scorso – esordisce Rins durante la conferenza stampa - Sono felice per questo risultato, come tutti sanno al primo GP mi sono lussato la spalla ma dopo Jerez, siamo andati a Brno e pensavo ok, mi sento al 100% perché non avevo dolore. Ma è stato difficile capire il motivo per cui alla fine nelle libere, dopo quattro o cinque giri, non riuscivo ad essere più veloce”.
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“Ma voglio dire grazie alla mia squadra, a quella che ho in Suzuki e quella che mi segue fuori dal box, perché hanno dato il meglio di sé per motivarmi. Sicuramente il 2020 non è facile, la stagione ha avuto alti e bassi, quindi dobbiamo trovare un modo per essere costanti”.
Quanto ha motivato Rins vedere che il proprio compagno di squadra è stato il pilota che ha accumulato più punti in assoluto negli ultimi cinque appuntamenti? “Alla fine, il primo che vuoi battere è il tuo compagno di squadra. Sicuramente sto cercando di fare del mio meglio per batterlo ma è chiaro che lui sta facendo una buona stagione. È consistente e questo significa che la nostra moto sta andando bene”.
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La situazione è piuttosto definita. Mir è un contendente per il titolo, Rins ha recuperato la forma fisica e può battersi per le posizioni che gli competono: le prime tre. Il primo doppio podio Suzuki in 13 anni è un messaggio che arriva forte e chiaro. Quello che ancora manca a questo 2020 è una vittoria ma non tarderà ad arrivare e poi... C’è il titolo in palio, sarà la casa di Hamamatsu a portarselo a casa?