Ultima chiamata per il titolo: nessuno vuole rinunciare

Il doppio appuntamento ad Aragona è l’occasione d’oro per i piloti che puntano al grande premio di fine stagione, ecco perché

I piloti e le squadre impegnati nel campionato nel mondo MotoGP tornano in Spagna, questa volta ad Alcañiz, per disputare un doppio appuntamento che risulterà decisivo per le sorti del campionato. Giovedì 15 ottobre, durante la conferenza stampa inaugurale del Gran Premio Michelin® de Aragon ci hanno pensato gli stessi protagonisti a fare chiarezza sulla situazione attuale: Fabio Quartararo (Petronas Yamaha SRT), Joan Mir (Team Suzuki Ecstar), Pol Espargaro (Red Bull KTM Factory Racing), Danilo Petrucci (Ducati Team), Alex Marquez (Repsol Honda Team) e l’attuale leader della Moto3, Albert Arenas (Solunion Aspar Team).

Il doppio appuntamento al MotorLand sarà estremamente importante visto il momento della stagione in cui si affronta questa tappa. Lasciando Alcañiz con due buoni risultati sarà essenziale in vista delle ultime tre gare, è questo quello che pensano tutti i piloti. In primis Quartararo e Mir, primo e secondo in classifica, separati da soli 10 punti. Ma Andrea Dovizioso (Ducati Team) e Maverick Viñales (Monster Energy Yamaha MotoGP) si trovano a 18 e a 19 punti dalla vetta. Inevitabilmente, l’attenzione sarà puntata su questi quattro alfieri dato che sono i favoriti per la corona. Ma, detto questo, Aragon sarà l’ultima possibilità per gli outsider che aspirano al titolo?

Pol Espargaro ha tre podi all’attivo nel 2020 dopo la sua sublime gara sul bagnato a Le Mans. Lo spagnolo è ottavo in classifica generale ma questo non rappresenta alla perfezione il quadro generale. Il catalano è a soli 42 punti da El Diablo, possono sembrare molti ma con 50 punti in palio nei prossimi due weekend, una scivolata per uno qualsiasi dei quattro leader, unito ad un altro podio o due per la stella della KTM e la corona potrebbe avere un nuovo candidato.

“Quest’anno è imprevedibile per tutti ma per KTM ancora di più – esordisce Pol – Le scorse stagioni non sono state soddisfacenti come quella in corso e stiamo ottenendo risultati che non ci aspettiamo. Capiamo il perché ma non al 100%. Quest’anno le gomme stanno cambiando molte situazioni insieme alle condizioni delle piste. Quindi, stiamo cercando di gestire la nostra moto e sta andando molto meglio di quanto non ci aspettassimo”.

“Speriamo che questo fine settimana sia uno di quelli in cui lottiamo per qualcosa di grande, ma dobbiamo aspettare, soprattutto per quanto riguarda le prestazioni delle gomme anteriori. Col freddo penso che possiamo puntare sulla media che per noi è fantastica e possiamo trarne profitto ma se dovessi scegliere la morbida, potremmo perdere un po’ di prestazione all’anteriore e non trarremo pieno profitto dalla nostra moto. Vediamo come inizia il lavoro, spero davvero in un buon fine settimana, se ottenessimo un buon risultato qui e nella seconda gara ad Aragona, allora perché non lottare per qualcosa di interessante alla fine dell’anno?”

Quest’ultima frase è la più interessante e il catalano non è il solo tra i piloti che non sono (al momento) considerati in lizza per il titolo a sperarci. Si tratta del campionato 2020 e di sorprese ne abbiamo già viste parecchie, prepariamoci a vederne delle altre. Quali? Ad esempio, la crescita esponenziale di Takaaki Nakagami (LCR Honda Idemitsu), di Franco Morbidelli (Petronas Yamaha SRT), Jack Miller (Pramac Racing) e dello stesso Pol Espargaro e hanno tutti almeno 73 punti mentre Quartararo è a quota 115.

Miller è salito sul podio al MotorLand nel 2019 e quella aragonese è una pista che si addice alla Ducati: il rettilineo di 986 metri è pane per i denti delle Desmosedici. Nelle mani di Marc Marquez (Repsol Honda Team) e Dani Pedrosa, la Honda è andata la stella più brillante ad Aragon. Unito al passo avanti fatto da Nakagami, l’unico pilota ad essersi sempre qualificato nella top 10 in tutte le gare del 2020, la casa alata può aspirare al podio grazie al proprio pilota giapponese che è impaziente di concludere la propria prima gara al parco chiuso. 34 punti separano il pilota LCR da Quarta, un’impresa non impossibile, soprattutto visto che Aragon non si adatta alle caratteristiche della Yamaha.

I primi quattro della classifica generale sono comprensibilmente in lizza per la gloria. Ma c’è una manciata di piloti che avranno voce in capitolo tanto in questa gara come per il titolo. Il doppio appuntamento ad Aragona è l’ultima chiamata per i candidati al titolo, sarà davvero così? Probabile. Quello che sappiamo è che ci sono ancora cinque gare da disputare e ci saranno ancora diversi colpi di scena.

Segui tutte le sessioni, guarda le interviste esclusive, le gare storiche e tanti altri fantastici contenuti: tutto col VideoPass!