La matematica e le moto sono due passioni che Elena ha coltivato in modo parallelo. La prima è stata fin da bambina la sua aspirazione lavorativa, la seconda la credeva così irraggiungibile che non ha nemmeno mai immaginato che un giorno potesse ricoprire un ruolo chiave all’interno di una squadra della MotoGP™.
Elena De Cia è responsabile delle strategie per l’Aprilia Racing. Durante i Gran Premi si trova al box in compagnia di tutti i dati registrati dalle RS-GP 21 dei due piloti dell’Aprilia Racing Team Gresini: Aleix Espargaro e Lorenzo Savadori. Nel suo presente convivono tre aspetti: teoria, pratica e passione. “Vedo ogni manovra che fa il pilota sulla moto attraverso i numeri e gli aspetti teorici che gli proponiamo vanno correlati col suo feedback ma non tutto ciò che richiede può essere fatto o è prestazionale, quindi, a questo punto entra in gioco la pratica. L’obiettivo è ottenere il massimo risultato tra i vincoli che abbiamo, le nostre analisi e ciò che vuole il pilota. Nei weekend di gara i ritmi sono frenetici e, insieme al gruppo di lavoro, dobbiamo riuscire a proporre la miglior soluzione nel minor tempo possibile. Le parole d’ordine sono: precisione ed efficacia. C’è anche una forte componente di passione in quello che faccio e magari potessi essere io stessa la prima a provare le modifiche sulla moto”.
La storia di Elena inizia a Feltre, in provincia di Belluno, dove fin dalle scuole elementari sogna di diventare insegnate di matematica e nei fine settimana guarda i Gran Premi insieme a suo zio: “Non avrei mai immaginato di lavorare in MotoGP™. Se ripenso a quando guardavo le gare ricordo tecnici, piloti e altri protagonisti che vedevo in tv e che oggi sono persone con le quali mi relaziono quotidianamente. La tifosa che è in me griderebbe di gioia e stenterebbe a credere quello che sto vivendo, invece, cerco sempre di mantenere un profilo professionale e quando incontro volti noti del paddock mi limito a dei sorridenti ‘ciao’”.
Infatti, confessa che vedeva la MotoGP™ irraggiungibile, come qualcosa che potesse osservare solo da lontano ma è stata proprio la matematica, l’altra sua grande passione, a condurla verso questo affascinante mondo. “Stavo studiando all’università di Padova, quando venni a sapere che dei manager di Aprilia erano venuti in facoltà a cercare dei matematici applicati. Quello era il percorso di studi che avevo scelto e davanti a questa possibilità mi ci fiondai”. Quando si pensa al mondo motociclistico siamo portati a pensare che al box ci siano degli ingegneri, invece ci spiega Elena che la mossa di Aprilia è stata all’avanguardia perché hanno puntato sulla sinergia tra matematica ed ingegneria per sviluppare i propri progetti.
La sua tesi di laurea sulle traiettorie motociclistiche le ha poi permesso di conquistarsi un posto nel reparto corse della casa di Noale concentrandosi sempre di più sulla simulazione dinamica, le ottimizzazioni di sviluppo e strategie. Ben presto Elena è diventata un riferimento, non solo in azienda, ma anche in pista, nel paddock: “Con l’introduzione del software unico Magneti Marelli ho cambiato ambito spostandomi sulle strategie e sulle analisi. Così ho iniziato a frequentare i Gran Premi scoprendo, ancora una volta, un modo nuovo e diverso di fare il mio lavoro. Essendo nel dipartimento che rappresenta il punto d’arrivo di tutti i dati e informazioni, ho modo di relazionarmi con i motoristi, elettronici, dinamici e veicolisti potendo conoscere meglio ogni aspetto della moto”.
L’adrenalina è una componente sempre presente nelle competizioni e lavorando al box ci sono più rumori, più distrazioni e più pressione. Ma l’ingresso nel paddock non è stato solo un cambiamento dal punto di vista professionale: “All’inizio ero talmente concentrata sugli aspetti tecnici che non avevo altre preoccupazioni. Dopo aver affrontato alcuni Gran Premi mi sono subito sentita parte di una grande famiglia e mi sento a casa ovunque sia nel mondo. In fin dei conti sono sempre le stesse persone a viaggiare e anche se mi trovo in Malesia, in Argentina, Australia o Giappone, mi sento in un contesto sicuro perché se dovessi aver bisogno di supporto troverei sempre qualcuno su cui contare”.
Frequentando tutti i Gran Premi la vita viene scandita dalle prenotazioni di aerei e dei treni che portano il personale del paddock verso i circuiti di tutto il mondo: “Quando si viaggia i ritmi sono impegnativi - racconta - Ma l’adrenalina ci tiene super concentrati su ciò che facciamo”. E se a volte questo stile di vita può risultare stancante, Elena ha un asso nella manica per rinnovare l’energia: “Essere stata una tifosa mi offre quella spinta in più perché non avrei mai immaginato di essere qui”.
Nel suo percorso professionale c’è stato anche un passaggio per alcuni anni al Suzuki Ecstar Team dove si è trovata davanti una nuova sfida: “I giapponesi sono molto rispettosi ed è importante guadagnare la loro fiducia, è un percorso difficile e che da grandi soddisfazioni. Spesso mi sono trovata in Giappone ed ero l’unica donna presente alle riunioni. Ma non mi sono mai sentita discriminata perché quando s’inizia a parlare di aspetti tecnici spariscono le barriere culturali e di genere”.
Ogni esperienza genera un cambiamento e aver lavorato per un costruttore giapponese ha permesso a Elena di arricchire ancora di più il suo bagaglio professionale e personale prima di rientrare a far parte della casa di Noale. “Sono tornata in Aprilia perché il mio sogno era creare un piccolo reparto di strategie e di metodi per analizzare i dati, costruire qualcosa di reale, concreto dove i diversi reparti possono rivolgersi per ottenere i dati e le informazioni dettagliate sui vari aspetti. Ed è stato realizzato”. Ma, nell’album dei ricordi con Suzuki, c’è un’emozione che vuole rivivere: “Ogni costruttore ha la sua eccellenza e la strategia deve potenziare questo aspetto. La mia attuale aspirazione ora è arrivare alla vittoria. È una sensazione che ho vissuto quando ero in Suzuki e mi è piaciuta proprio tanto, per questo vorrei riviverla con Aprilia”.
Impegnata nella definizione della strategia per portare la RS-GP sul gradino più alto del podio, Elena ci descrive la sua settimana tipo: “Prima di partire per un Gran Premio analizzo i dati e controllo gli appunti che ho preso l’anno precedente per ricordarmi cosa abbiamo provato e cosa ci serve verificare. Preparo un documento informativo per i due ingegneri di pista che lavoreranno con i piloti informandogli sulle novità”.
“Mercoledì e giovedì sono giornate dedicate alla messa a punto degli ultimi dettagli”. Una volta montato il box e definita la strategia, si parte col primo turno di libere: “Durante la sessione controllo i dati appena il pilota rientra al box. Nel mio ruolo la cosa più importante, in quel momento, è essere di supporto agli ingegneri di pista per dare loro dei feedback immediati e poi tra un turno e l’altro pensiamo a come ottimizzare i dati e le informazioni”.
In un ambiente dinamico come quello della MotoGP™, Elena sottolinea quanto sia importante essere reattivi, veloci, capaci di adattarsi in poco tempo a situazioni sempre diverse: “I turni più importanti sono la FP4 e il warm up. Nel primo perché facciamo delle prove in ottica gara, nell’altro perché mettiamo a punto gli ultimi dettagli e speriamo sempre di non dover cambiare troppi particolari”.
Poi, ci si avvicina al momento più atteso del fine settimana: la gara. “È l’istante in cui posso vivere un momento da appassionata e sapendo tutto il lavoro che c’è dietro è ancora più emozionante. Terminato il primo giro, vado a bordo pista e osservo i piloti più veloci del mondo sfidarsi”.
Elena ha un punto di vista privilegiato sui Gran Premi. Se un tempo li guardava seduta sul divano di casa, ora li vive in prima persona e contribuisce alla loro messa in scena. Nelle competizioni, come nella vita, il segreto è essere generosi con sé stessi: “Di ‘no’ ne arriveranno tanti, per questo è importante essere i primi ad abbattere i muri che spesso per paura ci costruiamo. Quando ero una studentessa universitaria e venivo sapere che Aprilia stava cercando studenti del mio corso, pensavo che tanti altri candidati avrebbero avuto una marcia in più rispetto a me, ma ci ho comunque provato e indovina un po’? Hanno scelto proprio me”.
Orgogliosa di dimostrare che con la matematica, una materia spesso snobbata dagli studenti, si possano raggiungere contesti lavorativi che mai avremmo immaginato, quando può Elena lascia i dati per salire in sella alla sua moto impostando la sua strategia vincente: non risparmiarsi mai.