Un fine settimana così non se lo sarebbe immaginato nemmeno lo stesso Raul Fernandez (Red Bull KTM Ajo). La tappa al Circuito delle Americhe si è rivelato decisivo per la sua corsa al titolo Moto2™. Un'altra vittoria, la settima dell'anno e la terza di fila per il rookie, unita alla caduta del suo compagno di squadra e leader del Campionato Remy Gardner, hanno aumentato le possibilità dello spagnolo che ne ha parlato ai microfoni di DAZN.
Dopo aver eguagliato il record di Marc Marquez (Repsol Honda Team) come miglior debuttante nella storia della Moto2™ incasellando sette vittorie, Raul ha rivelato il "lavoro" che c’è stato dietro un fine settimana stellare che lo ha visto in testa in ogni sessione: "Ho guidato ogni prova. Non l'avevo mai fatto prima in nessun campionato. È incredibile".
Più vicini che mai
Con la nuova vittoria e la caduta di Gardner, il divario dalla vetta della classifica si è ridotto a 9 punti, il che significa che il rookie spagnolo ha aumentato le sue possibilità di conquistare la corona. Ancora di più, se prendiamo in considerazione la sua forma impressionante ad Aragon e Misano dove ha corso pur avendo un infortunio alla mano. Raul deve ora prendere la sua calcolatrice per certificare le sue possibilità di diventare campione.
"Ora sì, ora posso dire che sono vicino, posso combattere e il campionato del mondo dipende da me" ha ammesso con soddisfazione davanti alle telecamere di DAZN Spagna. In ogni caso, lo spagnolo resta prudente: "Sta a me essere calmo in tutte le sessioni e lavorare su me stesso. Se un pilota è un secondo più veloce di me, è perché io non ci riesco ed è in questi casi che sarà importante restare calmo, sempre ".
Il rapporto con Gardner
Nonostante la tensione che deriva dal giocarsi il titolo mondiale, Raul sottolinea che il suo rapporto col suo compagno di squadra è ancora eccellente. Infatti, Remy non ha esitato a congratularsi con lo spagnolo dopo la sua recente vittoria, nonostante la delusione dell'incidente: "Ci stiamo giocando il campionato del mondo, ci sono tre gare ancora, ma, davvero, non va oltre quello. C'è la rivalità, si lotta per un sogno".
Nonostante la cordialità, Raul ha ammesso che c'è una certa - e logica - atmosfera competitiva nello sprint finale della stagione: "Vado molto d'accordo con lui. Se dovessimo incontrarci a cena stasera, lo faremmo senza problemi. Penso che sia lo stesso da entrambe le parti. Ma credo che la tensione ci sia già: io ne ho un po' di più... Questa rivalità non ci porta a combattere, ma ci stiamo giocando entrambi il sogno della vita. Si tratta piuttosto di concentrarsi ognuno sulle proprie cose".
Lavoro psicologico e gestione della pressione
Nell'intervista post-gara con DAZN Spagna, Raul ha avuto l'opportunità di sottolineare il lavoro mentale che gli ha permesso di arrivare alla fine della stagione come un vero ciclone, evidenziando la figura del suo psicologo, Pep Font: "Non è un caso che ho iniziato a lavorare con Pep e i risultati sono arrivati. Il fatto che mi concentro su me stesso, non pensando oltre questa gara o alle sessioni di allenamento".
Raul ha anche osservato che si trova in "un momento molto bello" della sua vita "anche se con alti e bassi" sottolineando la difficoltà di "gestire quando si vince".
Ci sono ancora tre gare per giocarsi il titolo mondiale, segui con noi ogni istante del Gran Premio Nolan del Made in Italy e dell'Emilia-Romagna dal 22 al 24 ottobre.