“Mesi di lavoro si traducono in momenti di pura felicità”

Raffaella Pasquino racconta i suoi vent’anni di carriera in Yamaha e di come ha contributo alla realizzazione del sogno di Fabio Quartararo

Amsterdam accolse Raffaella nel 2001 quando, terminata la facoltà di giornalismo televisivo in Florida, tornò in Europa alla ricerca di un lavoro tra i tanti annunci pubblicati sui giornali. Leggeva ciò che il mercato avesse da offrire nella speranza di trovare qualcosa che le permettesse di lavorare nella produzione di documentari televisivi e continuare il percorso iniziato in America.

Women In MotoGP_Raffaela Pasquino

Tra le tante offerte, c’era quella di Yamaha Motor Racing per un ruolo da assistente per il Managing Director, era richiesta una persona che parlasse italiano e spagnolo, oltre all’inglese. Pur sapendo di poter essere la candidata ideale, Raffaella continuò la sua ricerca visto che non sapeva molto del mondo  delle moto. Due settimane più tardi, quello stesso annuncio apparse di nuovo tra le sue ricerche, allora decise di candidarsi: “Chiamai l’agenzia  incaricata dell’annuncio ma ormai era troppo tardi – racconta Raffaella che, nonostante il primo rifiuto insistette – Mi dissero che avevano già molti candidati, allora chiesi quanti di loro parlassero italiano e spagnolo visto che erano due lingue poco comuni in Olanda. La risposta fu: “Nessuno”. Gli feci notare che oltre agli altri requisiti, conoscevo le lingue richieste e questo era un buon motivo per aggiungere il mio curriculum. Accettarono la mia candidatura e alla fine mi assunsero. Era destino”.

Così Raffaella iniziò a lavorare in Yamaha come assistente di Lin Jarvis oltre a dedicarsi ad altri progetti gestiti dal manager che seguiva i Campionati Motocross e Superbike di Yamaha Motor Racing. “È stato così per i quattro anni successivi, poi il programma MotoGP™ venne spostato in Italia e mi offrirono la possibilità di cambiare dipartimento orientandomi più sul lato prodotto di Yamaha Motor Europe”.

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Allontanatasi dal mondo delle competizioni, Raffaella ha conosciuto un altro aspetto del mondo delle due ruote: “Organizzavo gli eventi e le presentazioni stampa dei nuovi modelli potendo così girare il mondo scoprendo sempre di più quanta passione, divertimento e adrenalina muovano questo ambiente. Mi ero appassionata al punto che, mentre lavoravo all’organizzazione di un evento che si sarebbe svolto con le SuperTénéré da Parigi a Marrakech, decisi di prendere la patente della moto. Una cosa che mai avrei pensato di fare solo pochi anni prima e che lasciò di stucco la mia famiglia”.

Tra un volo, un viaggio in treno e l’organizzazione di un evento, l’agenda di Raffaella stava per essere riprogrammata, ancora una volta: “Nel 2012 si presentò la possibilità di tornare in MotoGP™. Mi sembrava perfetto perché ho sempre voluto una vita attiva e questo lavoro mi avrebbe permesso di unire la mia esperienza nel mondo marketing ed eventi alle competizioni motociclistiche di massimo livello. Così, dopo essermi candidata per il posto vacante che c’era nel team, nel 2013 sono tornata nel paddock come Marketing Coordinator per il Yamaha Factory Racing Team”.

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In poco tempo il paddock si era trasformato e Raffaella non poté fare a meno di notare il cambiamento: “In otto anni lo sport è cresciuto tantissimo, sta continuando a cambiare, e noto con piacere che ci sono sempre più professioniste. Ad esempio, quando tornai nel 2013 ero l’unica donna nel gruppo di comunicazione e marketing, ora invece siamo quattro donne e  due uomini – racconta – I primi tempi in cui ero nel paddock eravamo così poche in ogni team che le nostre divise erano le stesse che usavano gli uomini, quindi, ci dovevamo accontentare di indossare la taglia più piccola a disposizione e, nonostante questo, avevamo magliette sempre troppo grandi. La gestione dell’abbigliamento del team è una delle mie mansioni ed è stata una soddisfazione introdurre la linea femminile perché ormai eravamo abbastanza donne per avere un’uniforme adatta a noi. Queste sono sottigliezze ma dimostrano come siano cambiate le cose e personalmente mi fa molto piacere vedere che ci sono sempre più ragazze con mansioni tecniche perché due decenni fa era impensabile”.

Raffaella si è impegnata in prima persona a continuare la tradizione nata in Yamaha dei ‘Ladies aperifits’, un appuntamento annuale in cui le diverse professioniste impegnate nel paddock avevano l’occasione di trascorrere insieme del tempo all’hospitality Yamaha: “All’inizio eravamo una trentina in tutto, col tempo siamo diventate molte di più e siamo impegnate in ruoli diversi. Speriamo di poterli organizzare nuovamente una volta terminata la pandemia”.

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Trascorrendo circa 200 giorni all’anno al ritmo del MotoGP™, i propri colleghi diventano dei compagni di viaggio e un porto sicuro ovunque ci si trovi nel mondo: “Più che un lavoro è uno stile di vita perché è un’attività che si prende tanto ma che allo stesso tempo offre in cambio esperienze uniche – spiega Raffaella – Mi considero fortunata perché ho un ottimo rapporto con le persone con cui lavoro e considero loro amici. Insieme condividiamo le gioie del podio e le delusioni di un weekend andato male e questo genera un legame forte rendendo i compagni di squadra un sostegno anche per quanto riguarda la propria vita fuori dai Gran Premi”.

Con un calendario sempre più ricco di appuntamenti, la pausa invernale rappresenta un momento di tregua e quella che segna la fine della stagione 2021 è particolarmente speciale per tutto il Monster Energy Yamaha MotoGP.

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Nel 2021, Quartararo è arrivato alla conquista del titolo e Raffaella racconta come ha vissuto questa stagione: “È partito con podi e vittorie ma solo dopo la pausa estiva abbiamo iniziato a pensare concretamente ad una possibile vittoria del mondiale. – continua – A partire da metà settembre insieme a Maider Barthe, l’addetta stampa di Fabio, Thomas Maubant, il suo assistente e il personale Dorna, che è stato fantastico assicurandoci grandissimo supporto per l'organizzazione della celebrazione, ci siamo messi al lavoro”.

In occasione del secondo appuntamento dell’anno al Misano World Circuit Marco Simoncelli, Quartararo si è giocato il primo match point. Dopo delle qualifiche complesse, le speranze del francese di assicurarsi il titolo in quell’evento erano poche: “Ricordo che quando la gara stava per finire eravamo già rassegnati e pronti per riprovarci a Portimao. Poi Bagnaia è caduto, ho guardato la mia collega Maider e abbiamo realizzato di aver vinto! È stato un uragano di emozioni. La felicità, l’incredulità per la vittoria e la fretta di dover preparare tutti i materiali per il festeggiamento. È stato bellissimo vedere i genitori e il fratello sciogliersi in lacrime e poi la felicità negli occhi di Fabio. Quei minuti di pura gioia ripagano mesi di duro lavoro”.

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Dedicandosi al marketing, Raffaella è impegnata in numerose attività connesse ai progetti di sponsorizzazione e il coordinamento delle operazioni marcom del team. Dopo quasi vent’anni trascorsi alla scoperta del mondo e misurandosi costantemente con delle novità, dal 2020 Raffaella si è proposta un’altra avvincente sfida: “Quando accogliamo gli ospiti durante i Gran Premi, parte del mio lavoro è accompagnarli al box e spiegare l’attività del team in un weekend di gara.  Svolgo queste visite in inglese, italiano, francese e spagnolo ma adesso il nuovo obiettivo è approfondire lo studio del giapponese per poter comunicare con gli ospiti alla gara di Motegi nel 2022”.

Due decenni fa Raffaella era decisa a produrre documentari e si è trovata col vivere in prima persona momenti indelebili di questo sport: “Sono molto orgogliosa e fortunata per quello che ho fatto. In questi anni mi sono divertita tantissimo ho conosciuto persone spettacolari e vissuto momenti unici. Ho trascorso otto stagioni con Valentino Rossi ed ero presente nel giorno della sua ultima gara, ho vinto il titolo mondiale con Jorge Lorenzo e con Fabio Quartararo, queste sono esperienze che mi fanno sentire privilegiata. Sono contenta di aver trovato quell’inserzione e di aver insistito con l’agenzia quel fatidico giorno che segnò la mia vita professionale”.

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Sentendo ancora l’euforia per la vittoria del titolo di Fabio Quartararo, Raffaella accoglie con piacere la pausa invernale di qualche settimana, per poi ripartire alla carica con la preparazione del Campionato del Mondo 2022.

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