Personalità, ambizione, determinazione, voglia di primeggiare. Alcune, queste, delle caratteristiche dei grandi campioni, da tenere in considerazione specialmente quando si sceglie di metterli uno di fianco all’altro, con la stessa divisa.
Nello sport, quando a un grande è stato chiesto di affiancarsi a un altro big, le cose hanno dato spesso due risultati opposti: grandi intese o immensi disastri. Collaborazione o collisione.
Visto l’annuncio del due volte iridato Joan Mir (Team Suzuki Ecstar) a fianco di Marc Marquez, otto volte sul tetto del mondo, nella stagione 2023 e con i colori del Repsol Honda Team, ecco una prospettiva su cosa è successo in altre discipline in casi simili. Con una prima, grande distinzione da tenere presente: quella fra sport individuali e di squadra.
Luis Suarez ha lasciato il Liverpool dopo aver trascinato il club al secondo posto nella Premier League. Ha vinto il Premier League Golden Boot, lo European Golden Boot e il premio di miglior giocatore della Premier League. Quando è stato annunciato il suo passaggio al Barcellona, in molti si sono chiesti come sarebbe stata la coabitazione con il campionissimo Lionel Messi. È andata bene: insieme al brasiliano Neymar, hanno formato uno dei più efficaci tridenti della storia del calcio. Nella loro prima stagione insieme hanno firmato 122 gol, il massimo in una stagione per un trio d'attacco nella storia del calcio spagnolo. Suarez lascerà il Barcellona con quattro scudetti, quattro Coppe di Spagna e una medaglia di vincitore della Champions League.
Fernando Alonso si è unito alla McLaren nel 2007 dopo essere stato incoronato il più giovane campione del mondo della F1 ad aver ottenuto due titoli. Al suo fianco il talentoso debuttante Lewis Hamilton, che non avrebbe dovuto mettere in discussione il ruolo di numero uno dell’iberico all’interno del team, lasciandogli quindi campo libero nella rincorsa al terzo titolo consecutivo. Sarebbe andato tutto liscio, se l’inglese non avesse iniziato a battere il compagno di squadra. Durante le qualifiche del Gran Premio d'Ungheria i due hanno fatto scintille: Hamilton ha disobbedito a un ordine di scuderia sfavorendo così Alonso, che ha reagito ostacolando Hamilton in pit lane. La tensione era al massimo. A fine stagione, Alonso e la McLaren hanno preso strade diverse.
Shaquille O'Neal, uno dei nomi più importanti dello sport mondiale. Pallacanestro lo sport, 1996 l'anno, quello del passaggio dagli Orlando Magic ai LA Lakers. Ad attenderlo c’era l'adolescente Kobe Bryant, con il quale avrebbe dovuto formare una coppia perfetta. Ma le cose hanno richiesto più tempo del previsto. Ci sono volute un paio di stagioni, prima di vederli in forma. Raggiunto il livello, non hanno però avuto rivali. O'Neal e Bryant hanno portato i Lakers a tre titoli NBA consecutivi nel 2000, 2001 e 2002.
Due ruote, ma senza motore. Bradley Wiggins era il grande favorito del Tour de France 2012, i compagni del Team Sky pronti ad aiutarlo per farlo diventare il primo vincitore britannico della leggendaria corsa ciclistica. Tutti tranne uno: il connazionale Chris Froome, che riteneva di avere la velocità necessaria per guidare la squadra al posto di Wiggins. Lo ha dimostrato negli ultimi 5 km dell'undicesima tappa, quando è scappato prima di essere richiamato. Alla fine è stato Wiggins a vincere il Tour, con Froome secondo. Sono stati i primi due ciclisti britannici a salire sul podio del Tour de France in 109 anni di storia. I due, però, non hanno mai più corso insieme il Tour de France.