Il ritorno al podio di Marc Marquez (Repsol Honda Team) dopo il quarto intervento al braccio destro seguito all’incidente di Jerez 2020 porta con sé una cifra tonda: quella di Phillip Island rappresenta infatti la top 3 numero cento, per lo spagnolo otto volte iridato. Tornato a stringere in mano un trofeo al quarto tentativo dal rientro.
Minimo inoltre il distacco dal vincitore del Gran Premio Animoca Brands d’Australia, Alex Rins (Team Suzuki Ecstar), contenuto sotto i due decimi dopo una gara di gruppo che ha visto il numero 93 decisamente a suo agio.
Quali le sue impressioni?
“Sono molto contento di questo podio. Significa molto per me, così come per tutte le persone che mi hanno aiutato in questa difficile stagione. Penso a tutti i medici e ai i fisioterapisti con cui lavoro. Stiamo migliorando sempre di più. E anche la Honda sta lavorando duramente. Non è ancora della partita, ma sta lavorando molto intensamente in ottica 2023. Questa top 3 aiuta a tenere alta la motivazione. Il pilota che ha vinto sei titoli con la Honda c’è ancora.”
E che sollievo: quello a cui si è sottoposto nel giugno scorso era un intervento decisivo, per Marc Marquez. L’annuncio durante il GP del Mugello, poi il viaggio negli Stati Uniti, la sala operatoria e la riabilitazione. Con tanti punti interrogativi. Uno su tutti: tornerà quello di prima?
La risposta, ora, sembra essere affermativa. Ma arriva dopo un lunghissimo calvario. Perché oltre alle conseguenze del botto di Jerez 2020, lo spagnolo ha fatto i conti con il ritorno della diplopia, un problema alla vista che l’aveva già colpito in passato.
“L'ultima gara che mi era piaciuta era stata quella del 2020 a Jerez”, ha affermato dopo il round di Phillip Island, guardandosi indietro. “Una delle migliori della mia carriera”.
La star della HRC era in palla, ma è finita nella ghiaia in maniera piuttosto violenta. “Il finale di quella gara non è stato dei migliori, ma era stata la migliore in termini di prestazioni e mi ero divertito molto. Oggi mi sono divertito di nuovo”.
Gli entusiasmi vanno tenuti a bada, però. Perché la prova australiana, durante la quale la delicata gestione delle gomme ha consigliato una certa prudenza ai piloti portando a un nutrito trenino, potrebbe essere un’eccezione.
“Dobbiamo essere realistici”, il commento di Marc Marquez. “Il ritmo era molto lento. Non ho spinto molto nei primi 10-15 giri con la gomma posteriore morbida. Ho gestito lo pneumatico e la mia condizione fisica. In Malesia faremo ancora fatica, ma a Valencia avremo un'altra possibilità, credo, di essere più vicini ai primi. Vedremo. Sarà un inverno importante, se vogliamo lottare per il titolo nel 2023".
Quello di Phillip Island non è stato solo il centesimo podio in top class, ma anche il 139° in tutte le categorie per la punta della Honda. L’iberico ha così eguagliato Angel Nieto, 13 volte iridato in carriera.
Solo quattro piloti hanno fatto meglio: Valentino Rossi (235), Giacomo Agostini (159), Dani Pedrosa (153) e Jorge Lorenzo (152).