La missione di Mir e Rins: adattarsi a una Honda "diversa"

I due piloti, saliti da poco sulla RC213V, parlano dei test di Sepang e delle impressioni avute in sella

Per Joan Mir un passo avanti in frenata e un costante avvicinamento ai primi. Per Alex Rins, la simulazione di una sprint race in cui ha girato, sul passo, a circa mezzo secondo dal ducatista Luca Marini (Mooney VR 46 Racing Team), autore del migliore crono dei test di Sepang andati in scena la settimana scorsa.

Sono questi, alcuni dei lati positivi riassunti dai due nuovi piloti Honda per il 2023, il primo con i colori del Repsol Honda Team, l’altro nella struttura satellite LCR Honda Castrol.

Alex Rins, LCR Honda Castrol, Sepang MotoGP™ Official Test

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Entrambi provenienti dalla Suzuki, in Malesia hanno avuto il loro secondo assaggio della RC213V dopo il test già consumato a Valencia nel novembre scorso, sulla scia dell’ultimo GP dell’anno. 

“Abbiamo lavorato molto sull'elettronica per cercare di capire questa moto, che è molto diversa” dalla Suzuki guidata fino all’anno scorso, ha spiegato Mir al termine dei test di Sepang. “Più o meno sappiamo quale strada dobbiamo prendere”. 

Il percorso di adattamento sembra andare avanti senza troppi intoppi: “Ho fatto un passo avanti in frenata e in generale mi sento più a mio agio, riesco a guidare meglio”. 

Di certo, la strada è lunga e in salita: la GSX-RR appariva come una moto guidabile e competitiva, viste le due vittorie ottenute da Rins a fine 2022. Mentre la RC213V sembra più impegnativa: “Sicuramente siamo ancora un po' lontani, ma ogni giorno più vicini”, le parole di Mir, che ha chiuso i test dodicesimo a circa un decimo dal compagno di squadra Marc Marquez, attuale riferimento della casa dell'ala dorata. 

Il cambio di marchio ha anche coinvolto il passaggio dal motore 4-in-linea al V4: “Sto guidando in un modo completamente diverso ora, e mi piace”. 

Inutile, ad ogni modo, nascondersi: “Sono ancora all’inizio con questa moto”. Mentre Ducati e Aprilia, rilievi cronometrici alla mano, volano: “Naturalmente sono preoccupato della loro velocità”. Ma la cosa “importante è che abbiamo ridotto la distanza dai primi, i tempi sul giro sono sempre migliorati”.

Sembra sulla buona strada anche Rins, 18esimo al termine dei test e impegnato anche nella simulazione di una gara sprint: “Siamo lontani dalla Ducati, certo, ma sul passo ci divide mezzo secondo. Non è tanto, se si considera che è la mia prima volta qui con la Honda”.

Di margine, ce n’è parecchio: “Non abbiamo ancora una buona base, stiamo cercando di trovare alcune cose diverse, variando i setting, ma nel complesso sono abbastanza soddisfatto”.

Rins e Mir sono chiamati a lavorare su due piani: da una parte l’adattamento dello stile di guida alla RC213V, dall’altra il contributo allo sviluppo che la HRC sta portando avanti nel reparto corse: “La cosa positiva è che più o meno tutti e quattro i piloti Honda si lamentano della stessa cosa”, le parole del numero 42. “Vedremo se riusciranno a migliorare la situazione”.