Quando sono salito sulla passerella del traghetto King Orry attraccato al largo di Liverpool non mi sono reso conto di essere sul punto di trovare la cura per la mia nostalgia. Era la mezzanotte di una fresca notte di metà giugno del 1965 e mi stavo imbarcando in una nuova avventura che avrebbe cambiato la mia vita. Quattro ore dopo, dopo una tranquilla traversata del Mar d’Irlanda, all’alba arrivai alla baia di Douglas sull’Isola di Man per vedere il mio primo Gran Premio, ovvero i sei giri del Senior TT sul leggendario circuito montagnoso. Questo weekend viaggerò alla volta di Le Mans per celebrare il Gran Premio numero 1000 del Campionato del Mondo scattato nel 1949. Non sono uno di quelli che tiene il conto di quanti Gran Premi ha assistito ma sicuramente sono più di 500.
Tutto è iniziato il 18 giugno 1965 e mi è costato i 15 euro del viaggio del Motorcycle Magazine verso il Sacro Graal. Credetemi se vi dico che sono riuscito ad addormentarmi alle 5 del mattino sull’autobus intorno al circuito di 60 chilometri e 721 metri ma ero totalmente sveglio quando i piloti della classe 50cc arrivarono al pub Keppel nella leggendaria curva di destra Cre-ny - Baa dopo essere scesi dalla montagna. Era possibile sentirli arrivare da cinque chilometri di distanza con le loro moto a due e quattro tempi che cambiavano marcia ad alti giri al minuto e che entravano nella limpida e pulita aria di Manx. Luigi Taveri vinse sulla distanza di tre giri in sella all’incredibile Honda a due cilindri e quattro tempi. Poi nell’evento più atteso fu la volta del duello tra Hailwood e Agostini, entrambi in sella alla MV Augusta dalla carena leggermente rossa. Il mio idolo Hailwood originario della mia città natale Oxford arrivò lì davanti ad Ago che era al debutto al TT nella 50cc. Un giro dopo Hailwood apparve da solo, con gli altoparlanti che annunciavano la caduta senza conseguenze di Ago. Attendevamo l’arrivo del nostro idolo quando gli altoparlanti comunicarono che Hailwood era caduto esattamente nella stessa curva ma fortunatamente era tornato in sella per proseguire la gara. Rivolgemmo uno sguardo alla montagna in attesa che apparisse. Apparve con il naso che colava sangue e in sella a una moto che sembrava davvero di seconda mano, con un cupolino rotto e lo scarico appiattito. Hailwood vinse conquistando anche il titolo mondiale nella 500 cc con MV prima di passare a Honda. Per Ago quello era soltanto il punto di partenza. Per noi si trattava di riprendere il traghetto e per mezzanotte eravamo a Liverpool.
Tanti altri viaggi per il TT sono seguiti ma nel 1973 volevamo fare di più, ovvero viaggiare alla volta di Assen per assistere alla prima stagione del nostro nuovo idolo Jarno Saarinen in 500cc in sella alla Yamaha due tempi. La sua morte avvenuta in una tetra domenica pomeriggio a Monza ci sconvolse. Tornammo ad Assen per rendere oamggio a un pilota che senza dubbio sarebbe stato tra i grandi. Due anni dopo tornammo in Olanda in massa. Circa 25 appassionati tifosi di un divertente Barry Sheene insieme alla bandiera britannica ‘presa in prestito’ dalla Oxford Town Hall. Alcuni mesi prima avevamo viaggiato verso la costa orientale degli Stati Uniti in autobus per vedere Barry in azione a Daytona: venimmo a sapere della sua brutta caduta avvenuta in prova soltanto quando arrivammo in circuito. Barry tornò e noi eravamo lì, con tanta birra olandese e patatine fritte ricoperte di maionese assistendo alla sua prima vittoria in 500 cc dopo aver sorpassato Ago all’ultima curva. Quello stesso anno il mio hobby divenne un lavoro. Cinque anni dopo eravamo di nuovo ad Assen. Il mio primo Gran Premio come reporter a tutti gli effetti in una gara vinta davanti a 150.000 tifosi olandesi impazziti e in estasi per il successo dell’idolo di casa Jack Middelburg.
Da ragazzo, in vacanza con i miei compagni, ero solito mandare ai miei genitori ogni giorno una cartolina. Anche in quei viaggi verso il TT arrivavano a casa loro tante cartoline. Come cura per la nostalgia non mi viene in mente niente di meglio che viaggiare in giro per il mondo per commentare le gare di motociclismo. Quei primi 15 euro furono ben investiti da un adolescente senza soldi in occasione del Gran Premio numero 139 di una storia che in questo weekend celebra il Gran Premio numero 1000.