Quello strano duello nel deserto

In passato teatro del round inaugurale del campionato, quest'anno Lusail potrebbe ospitare la gara decisiva per il titolo iridato

Il sole scompariva all’orizzonte inghiottito dal paesaggio desertico, le lampadine si accendevano a migliaia. In quel momento, capivamo che la nuova stagione era finalmente arrivata.

L'asfalto illuminato di Lusail ha ospitato il round inaugurale del campionato per 16 anni. Ma non in questa stagione, che vede i 5,380 km del tracciato passare a un altro ruolo: quello di circuito potenzialmente decisivo nella corsa al titolo. Sono appena 14 infatti i punti che separano Francesco Bagnaia (Ducati Lenovo Team) da Jorge Martin (Prima Pramac Racing) nel penultimo appuntamento iridato. Il Mondiale potrebbe essere deciso già dopo la domenica del Gran Premio Qatar Airways del Qatar.

In passato arrivare a Doha significava tornare ai soliti ritmi. L’inverno era alle spalle, le famiglie e gli amici di tutti gli addetti ai lavori sapevano che lo stile di vita nomade era iniziato di nuovo. Dopo la sosta invernale ci si ritrovava con un po’ di pancetta, qualche chilo in più rispetto a novembre. Ci si rivedeva con i colleghi e compagni di viaggio dei successivi otto mesi, trascorsi fra cabine di commento, sale stampa, aeroporti, bar e hotel.

Il circuito di Lusail ha ospitato il suo primo Gran Premio nel 2004 ed è diventato l’appuntamento inaugurale del campionato tre anni più tardi. Le alte temperature lo rendevano complicato, così come gli orari delle dirette tv in Europa. Così, successivamente, si è pensato di correre di sera. Sorvolando le centinaia di chilometri di sabbia del deserto, improvvisamente ci si trovava sopra alla sagoma del circuito di Lusail, illuminato a giorno. Che scena, in mezzo a tutta quell’oscurità. La prima volta è successo nel 2008. È stato il primo appuntamento del Mondiale a svolgersi sotto le luci. Un allestimento completato in soli 175 giorni. Di lì in poi una sola sosta, quando c’è stato il Covid.

A me piacevano le sessioni fotografiche del giovedì pomeriggio, sul rettilineo di partenza, prima del turno di prove inaugurale della stagione, il giorno successivo. I test di Valencia e quelli pre campionato erano alle spalle. Le moto si presentavano per la prima volta con la loro livrea, tutte insieme. Penso a Valentino Rossi sulla Ducati del 2011, poi sulla Yamaha due anni dopo. Casey Stoner sull’Honda Repsol, sempre nel 2011, e quattro anni prima con la Ducati, prima dell’arrivo degli impianti di illuminazione, quando ha poi vinto il titolo 2007. Il numero 1 ce l’aveva Nicky Hayden, ricordo anche quello. Poi Marc Marquez per il suo debutto in MotoGP™ nel 2013. Jorge Lorenzo con la tuta Ducati, dopo aver lasciato la Yamaha, nel 2017.

 

In Qatar quest’anno ci saranno attesa e tensione. C’è così tanto in ballo, in fin dei conti. Il Mondiale della Moto2™ è già deciso, ma in MotoGP™ ci sono in palio 37 punti. Per Bagnaia è il primo potenziale match point, anche se le cose probabilmente verranno decise a Valencia una settimana più tardi.

Io ho sempre considerato Lusail un inizio, non una fine. E così sarà anche nel 2024, per la prima gara di Marc Marquez sulla Ducati. Quel momento riassumerà perfettamente i miei ricordi e le mie sensazioni, anche se domenica prossima potrebbe essere un giorno molto speciale per qualcuno.

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