DAZN presenta 'Pedro Acosta, costretto a vincere'

Dopo aver vinto i titoli in Moto3™ e Moto2™, lo spagnolo è il protagonista del documentario di DAZN che precede il via della sua prima annata in MotoGP™

Pedro Acosta quest'anno debutterà in MotoGP™ insieme al team Tech3 GASGAS dopo aver vinto i titoli mondiali di Moto3™ e Moto2™ rispettivamente nel 2021 e 2023. ll giovane pilota spagnolo è al centro del documentario di DAZN 'Pedro Acosta, costretto a vincere’, andato in onda ieri.

Acosta ha esordito spendendo delle belle parole per Puerto de Mazarrón che lo aiuta a tenere i piedi saldi a terra: "È emerso il tema di Andorra ma qui ci sono delle cose di cui non posso fare a meno. Il fatto di essere famoso è ciò che mi ha cambiato più di tutto. Vivo in un paese in cui ti conoscono tutti e, un giorno, sempre più gente ha cominciato a venire a bussare alla porta di casa... Da tre anni non faccio il bagno nel mare di Mazarrón. Non posso andarci. Ma qui a Mazarrón sto benissimo e pagherei per restare sempre qui".

Acosta ha poi parlato dei suoi primi momenti nel mondo del motociclismo: "Sono arrivato nel Campionato del Mondo e dopo sole sette gare già si parlava di me come un campione del mondo. Ero colui che doveva vincere. Un ragazzino che arriva al Mondiale, sale su una moto ufficiale KTM e porta con sé Red Bull...".

"Alla fine ti piazzano lì per vincere. Non per fare quello che ho fatto io ma per vincere. Mi sono perso tante cose facili come godermi l'ambiente di un team piccolo con cui cresci e conquisti il tuo primo podio. Ho un po' perso il percorso di colui che arriva dal basso. All'improvviso sono apparso nel Campionato. E da quel momento non sono tornato indietro. Mi sono perso il fatto di correre un Mondiale normale in Moto3™. Mi sono perso il gusto di apprezzare i componenti del team. Mi sono perso l'andare a vedere diverse cose nel corso di un Gran Premio. Però è anche vero che se domani mi chiedessero se rifarei la stessa scelta, risponderei di sì. Non conosco il Mondiale sotto un altro punto di vista. Se in quella stagione non avessi vinto il titolo penso che tutti sarebbero rimasti delusi. La mia carriera non sarebbe stata quella che invece è adesso".

Nel corso della sua prima stagione nella classe intermedia Acosta ha dovuto fare i conti con dei momenti difficili: "Nel 2021 ho iniziato molto bene, è stata un'ottima annata. In generale non ci sono stati tanti alti e bassi. Nel 2022 volevo tornare a vincere il titolo mondiale. Soltanto per questo motivo andavo a correre. Ero fiducioso ma non è iniziata come volevo. Sono successe delle cose che a volte mi hanno portato a chiedermi se fosse possibile".

"In quel periodo ho pianto molto. Non ci capivo niente. Non capivo cosa stava succedendo nella mia vita, nel Campionato, non ci capivo niente. Se sono qui è per stare bene e godermela. Chiaramente ci saranno momenti migliori e peggiori. Quando corri nel Mondiale ti rendi conto che dal primo all'ultimo sono tutti molto veloci e la gente non se lo immagina".

Nel documentario troviamo anche delle dichiarazioni del suo preparatore e fisioterapeuta, Juan Mendoza, del suo manager Albert Valera, e del suo capo del team Red Bull KTM tanto in Moto3™ come in Moto2™, Aki Ajo: "Forse le aspettative erano troppo alte e non le ha controllate al 100% in quel momento. Però dall'altro lato, come abbiamo detto tante volte, in quel momento gli ho detto: 'Questi momenti difficili ci servono'. Quando sei un ragazzo come Pedro Acosta, che apprende veramente dagli errori e dai momenti difficili, penso che questo sia il percorso da seguire", ha analizzato Ajo riferendosi ai momenti difficili emersi nel corso del 2022.

Il documentario 'Pedro Acosta, costretto a vincere’ è disponibile in formato integrale su DAZN.

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