L'ultimo giro di Aleix Espargaro, dopo 20 anni al limite

Le principali tappe della carriera dell'asso della MotoGP™, che al termine della stagione 2024 chiuderà con la classe regina

Dopo quasi due decenni trascorsi a dare gas, fra sorpassi e staccate, duelli e volate, Aleix Espargaro ha detto basta: si ritirerà a fine 2024.

Lo spagnolo - numero 41 sulla tabella - ha finora raccolto tre successi nella classe regina, con 12 podi.

Si era inizialmente messo in luce vincendo il FIM CEV. Era il 2004: quello era stato anche l’anno del debutto nel circus iridato, con un’apparizione nel Mondiale 125. Nella primavera successiva l’inizio della sua prima stagione a tempo pieno con le ottavo di litro a due tempi, con le quali ha corso prima di salire in 250.

Nel 2007 e 2008, nella classe intermedia, due stagioni insieme al marchio Aprilia, trascorse costantemente fra i primi dieci.

Poi, nel 2009, i primi assaggi della MotoGP™: con la livrea del team Pramac è sceso in pista a Indianapolis, Misano, Sepang e Valencia, sempre come sostituto.

L’anno dopo è arrivata la promozione a tempo pieno, sempre con la struttura italiana. Ha dato il meglio con due ottavi posti, poi è passato in Moto2™ raccogliendo un podio. Dove? A Barcellona. Dove avrebbe fatto qualcosa di grosso, vincendo nella classe regina. Dove oggi ha annunciato il ritiro.

Nel 2012 l'opportunità di tornare in MotoGP™ con il team Aspar: si è affermato fra le CRT, così come nel 2013.

Nel 2014, con i colori del team Forward Yamaha, il primo podio nella classe regina, sul bagnato ad Aragon. Quell’anno c’è scappata anche una pole, ad Assen.

Per Espargaro si sono così aperte le porte di un team ufficiale: quello Suzuki Ecstar. Nel 2015, a Barcellona, ha riportato il marchio nipponico in pole: non succedeva dal 2007. Nella stagione successiva, sempre in blu, diversi i piazzamenti fra i primi cinque.

Nel 2017 il passaggio all’Aprilia, ancora come ufficiale: un progetto ambizioso, ma ancora acerbo. Il reparto corse di Noale e il pilota spagnolo sono cresciuti di pari passo fino al 2021, quando in Gran Bretagna è arrivato il podio numero uno. Nel 2022, poi, il primo successo in Argentina, presto seguito da tre podi di fila e la speranza di giocarsi il titolo, sfumata nell’ultima parte di una stagione vissuta comunque da protagonista.

Nel 2023 una vittoria a Silverstone e il bis a Barcellona, la pista a cui è più legato, in volata sul compagno di squadra Maverick Vinales. Il giorno prima per Espargaro era arrivato l’oro nella Tissot Sprint.

Oggi l’annuncio del ritiro, che probabilmente lo vedrà appendere il casco al chiodo al terzo posto fra i piloti con il maggior numero di partenze. Ora davanti a lui c’è Loris Capirossi, uno di quelli che fa parte della Hall of Fame MotoGP™. A dividerli ci sono appena due start.

Statistiche a parte, Espargaro si è comunque saputo ritagliare un posto nel cuore dei tifosi e nel paddock. Soprattutto fra gli uomini Aprilia.