Sempre a punti con almeno un pilota nel round inaugurale corso in Thailandia, nel fine settimana scorso in Argentina Honda ha fatto ancora meglio, con la ciliegina sulla torta domenica, quando tre RC213V sono finite tra i primi dieci. Non succedeva dal Gran Premio del Portogallo del 2022, quando Marc Marquez (oggi passato al Ducati Lenovo Team) aveva chiuso sesto davanti al fratello Alex, con Pol Espargaro in nona piazza.
A Termas de Rio Hondo, per il secondo atto del campionato 2025, il migliore è stato Johann Zarco (Castrol Honda LCR), sesto nel Gran Premio. Nono Joan Mir (Honda HRC Castrol), a seguire il compagno di squadra dello spagnolo, Luca Marini. Il marchio giapponese si ritrova così in seconda posizione nel campionato costruttori.
Va considerato che il quarto pilota in sella alla RC213V, Somkiat Chantra (Idemitsu Honda LCR), è all’esordio e necessità di ragionevoli tempistiche di adattamento. In Argentina si è qualificato nella diciannovesima casella e nella Tissot Sprint è finito due posizioni più avanti. Diciottesimo invece domenica.
Che in Argentina le cose sarebbero andate bene lo si è capito da subito, con Zarco direttamente in Q2 da venerdì grazie a un settimo posto nelle prove. Nelle qualifiche poi un tempo straordinario che l’ha messo in prima fila. Sabato pomeriggio ha sfiorato il bronzo chiudendo quarto. Il giorno dopo è partito carico e ha duellato con il due volte campione del mondo della classe regina Francesco Bagnaia (Ducati Lenovo Team). Ha poi chiuso sesto perdendo la quinta piazza all’ultimo giro contro la Ducati di Fabio Di Giannantonio (Pertamina Enduro VR46 Racing Team).
Zarco ora guarda avanti: “Se avremo un altro weekend positivo ad Austin”, dove si correrà il terzo round della stagione, “sarà un buon segno per la Honda. La nostra fiducia sta aumentando”. Dall'Argentina si porta a casa un ricordo dolce: "È stato un weekend molto bello, quasi da sogno".
Positivo anche il fine settimana di Mir, a punti sia sabato che domenica, protagonista nel Gran Premio di un corpo a corpo con Pedro Acosta (Red Bull KTM Factory Racing), l’ottavo posto a tiro. Rispetto al marchio austriaco, la Honda secondo lui ha bisogno di più velocità sul dritto: “Non riuscivo a difendermi. Quando arrivavo sul rettilineo il pilota dietro mi superava e non riuscivo ad attaccare in frenata, il mio punto di forza. Lo pneumatico anteriore si stava surriscaldando. Dobbiamo capire cosa fare per sistemare le cose”.
Marini ha tagliato il traguardo nella scia di Mir, pochi decimi a separarli. Negli Stati Uniti si porterà ancora più in alto? La risposta arriverà dal 28 al 30 marzo con il GP delle Americhe, che si correrà su una pista amica: lì Honda ha vinto nel 2023 con Alex Rins e precedentemente dominato con Marc Marquez, sette volte sul gradino più alto con il marchio nipponico.