Chi è Marc Marquez? Quando il numero 93 è uscito dai box nel GP del Qatar 2013, era un rookie. Un volto nuovo sullo schieramento. Il compagno di squadra di Dani Pedrosa. Un giovanissimo ragazzo entrato nel Repsol Honda Team al posto di Casey Stoner, membro della Hall of Fame. Voci parlavano di un posto nel team ufficiale che gli sarebbe stato offerto nella stagione precedente – subito dopo aver visto sfumare il titolo mondiale in Moto2™ a causa di un infortunio che aveva messo fine in anticipo alla sua annata – ma Marquez aveva come desiderio quello di approdare in MotoGP da campione del mondo in tutte le classi in cui aveva corso. Ed è proprio quello che ha fatto.
Ma in quella prima giornata quelle erano le risposte note. Alla fine di quella prima gara, salì subito sul podio mentre al suo secondo weekend di sempre in top class ad Austin divenne il più giovane vincitore di sempre in MotoGP. Alla fine di quella stagione si sarebbe laureato campione del mondo. È passato alla storia fin da subito.
Una prima stagione eccezionale per Marquez in un'annata in cui il compagno di box Pedrosa - l'anno prima vinse il maggior numero di gare ma senza laurearsi campione del mondo - ebbe un bel da fare tra problemi e infortuni, tra cui una caduta ad Aragon nella quale Marquez danneggiò il controllo di trazione dello spagnolo, facendolo volare. Tra i rivali anche Jorge Lorenzo che in prova ad Assen si ruppe la clavicola e corse due giorni dopo.
Lorenzo al parco chiuso indicò Marquez dopo il contatto all'ultima curva a Jerez. I due si giocarono la pole a Silverstone e nella domenica in terra inglese Lorenzo si rese protagonista di una delle gare più spettacolari di tutti i tempi. La lotta per il titolo si decise all'ultima gara a Valencia ma la loro rivalità era già passata alla storia. Una rivalità come quella che poi avrebbe visto protagonisti Marc Marquez e Valentino Rossi. 'Il Dottore' si tolse il cappello quando lo spagnolo in Qatar conquistò il suo primo podio ma tante cose sarebbero successe da lì in avanti…
Nel 2014 Lorenzo fece fatica a trovare un buono stato di forma, al contrario della continua crescita di Marquez che centrò ben dieci vittorie consecutive, portandosi in testa alla classifica con un ampio margine prima delle trasferte oltreoceano dove in alcuni casi fu superiore, in altri se la dovette vedere con un rivale e in altri ancora vedemmo dei confronti intensi. Tutti con lo stesso vincitore. Marquez aveva ridefinito le regole del gioco e il nuovo modo di correre in MotoGP, ovvero con il gomito giù. Mai successo prima.
E poi, ecco il 2015: l'anno in cui nacque la più grande rivalità che sia mai esistita in questo sport? O tutto partì nel 2013 di Laguna Seca quando Marquez al Cavatappi attaccò Rossi alla Rossi? Nel GP di Argentina 2015 i due si toccarono. All'ultima chicane ad Assen uno finì nella ghiaia e l'altro no. A giocarsi il titolo furono Rossi e Lorenzo che lottando con Marquez aveva imparato come provocare errori mentre Rossi andava alla disperata caccia di quel tanto ambito decimo titolo mondiale, l'ottavo in MotoGP.
E poi venne il momento del giovedì del GP della Malesia. In conferenza stampa, Rossi spese tutt'altro che delle belle parole per come Marquez la settimana prima aveva corso in Australia – vincendo - ed è lì che iniziò il burrascoso rapporto tra Rossi e Marquez. Le loro facce erano eloquenti. E poi venne la domenica di Sepang.
Quanto accadde tra i due è visibile a distanza di dieci anni nel documentario qui sotto. Se sei un tifoso di Marquez pensi che Rossi abbia tirato un calcio al rivale, mentre se sei tifoso di Rossi può scapparti un dito medio. Oppure sei nel limbo, in quella terra di nessuno, una zona grigia. Puoi pensare che Rossi abbia sbagliato ma che Marquez se lo meritasse. Qualunque siano le tue sensazioni, la parte conclusiva di quella stagione ha lasciato un segno importante in questo sport.
In pista, nell'ultima giornata di quella stagione a Valencia, Lorenzo andò dritto verso la conquista del titolo mentre Rossi, partito dal fondo dello schieramento come penalità per il contatto avvenuto a Sepang, chiuse quarto. Per alcuni anche questa è stata l'ennesima cospirazione di Marquez anche se Lorenzo non era costretto a vincere quella gara per conquistare il titolo. Ma la storia era un'altra, ovvero che per la prima volta in MotoGP, Marquez uscì sconfitto.
Il 2016 rappresentò una nuova sfida: nove vincitori diversi, tra cui quattro per la prima volta e otto vincitori diversi consecutivi, prima della magica vittoria di Andrea Dovizioso a Sepang. Il successo finale andò a Marquez che approfittò anche del duplice zero di Rossi e Lorenzo in Giappone. A Motegi, la nuova consacrazione di Marquez.
Il 2017 iniziò con un gran Maverick Viñales ma poi venne il momento di Dovizioso e Ducati per alcuni dei momenti più belli di sempre. E che duelli: basti pensare al GP del Giappone andato in scena sul bagnato. Leggendario. Ma Marquez era inarrestabile e conservò il titolo.
Nel 2018 tanti altri duelli tra Dovizioso e Lorenzo – ora con Ducati. Marquez e Repsol Honda ancora in vetta al mondo. Nel 2019 Marquez raggiunse l'apice anche se all'orizzonte iniziò ad emergere un altro gran rookie. Fabio Quartararo. Ma la corona mondiale andò ancora una volta a Marquez.
In un 2020 fortemente condizionato dal Covid e scattato in ritardo, Marc Marquez partì come colui che si era sempre laureato campione del mondo in tutte le stagioni di MotoGP cui aveva preso parte, eccetto una e con una delle moto migliori presenti sullo schieramento.
Sulla pista di casa a Jerez un potenziale avvio da sogno prese ben presto tutt'altra piega. In alcuni giri spettacolari in cui si rese assoluto protagonista, Marc Marquez sfiorò un qualcosa di magico che per la maggior parte degli atleti è semplicemente dura da immaginare. E poi, in una caduta, andò tutto in fumo.
Nel secondo capitolo ripercorreremo quanto accaduto da quel giorno a Jerez fino al ritorno più grande mai visto in questo sport e nella stessa carriera. Un grosso colpo di scena nel 2020, ma anche il punto di svolta.