Il miglior Quartararo è quello a Montmeló

La promessa francese porta Speed Up al successo dopo tre stagioni. Una gara perfetta risultato del grande impegno della scuderia vicentina

La domenica della classe mediana in Catalogna si è chiusa con la bellissima vittoria di Fabio Quartararo che, dopo aver segnato la pole position, ha interpretato una prova senza sbavature e ha raccolto il successo per la prima volta nella media cilindrata.

È stata anche la grande giornata del suo team: la scuderia HDR – Speed Up Racing che non saliva sul gradino più alto da Austin 2015, allora fu Sam Lowes a vincere. Una bella storia quella della struttura di Luca Boscoscuro, impegnata nel tenere alta la bandiera italiana in una classe dove dominano Kalex e KTM, Case di ben più grande forza tecnologica ed economica.

Spesso paragonato a Marc Marquez come precocità, il diciannovenne di Nizza si gode il successo avendo dimostrato una competitività che sarebbe bello rivedere in altri GP e che potrebbe arrivare ad animare la lotta iridata.

Hai vinto la tua prima gara in Moto2™, che cosa hai provato?

“Al momento non mi sono reso troppo conto dell’importanza del risultato. Ho vinto dalla pole e credo sia stato il fine settimana perfetto, il più bello della mia carriera. Abbiamo lavorato duramente per arrivare a tanto e personalmente ho vissuto due anni complicati”.

Dopo le qualifiche hai detto di avere un buon ritmo, ma ti aspettavi un dominio così grande?

“No, non in questo modo. Sapevo che Marcel Schrotter e Alex Marquez sarebbero stati lì e Miguel (Oliveira, ndr) anche se lontano è sempre un candidato alla vittoria. Lo ha dimostrato al Mugello. Questa domenica è stato il mio rivale più grande ma sono riuscito a staccarlo”.

In questa stagione hai chiuso due volte nella top 10 ma in Catalogna hai dimostrato qualche cosa di molto più importante. Come lo spieghi? Avete trovato qualche cosa di fondamentale?

“Abbiamo trovato ottime impostazioni sulla moto e a Jerez ho anche deciso di rivedere il mio stile di guida sia in fase di frenata sia in uscita di curva. Ma a Barcellona mi sono sentito veramente bene in sella, molto naturale nella guida”.

Questi anni non sono stati facili, hai vissuto questa vittoria come una sorta di liberazione?

“È vero, per tre anni non sono salito sul podio. Nel 2015 molte persone mi hanno paragonato a Marc Marquez ed era una grande pressione, alla mia età non è facile da sopportare e penso solo che questo risultato sia semplicemente bello”.

Sarà la vittoria ‘scatenante’ per la rimonta in campionato?

“Credo che adesso il nostro metodo di lavoro sia quello giusto. Ci è voluto un bel po’ per trovarlo ma siamo sulla giusta strada, adesso tutto funziona. Ora dobbiamo continuare in questa direzione”.