Aldridge sulla questione Ducati e Honda

Il direttore tecnico del campionato spiega il caso del ‘deflettore’ e dice la sua sull’approvazione per altri costruttori

Botta e risposta tra Ducati e Honda in apertura GP a Termas de Rio Hondo. La questione dura da settimane sulla legittimità, affermativa dopo il giudizio della FIM, sull’appendice montata sotto il forcellone della DesmosediciGP e usata anche da Yamaha come deviatore d’acqua.

Fa chiarezza sui alcuni precedenti Danny Aldridge, direttore tecnico del MotoGP™. “Molto semplice, abbiamo una serie di linee guida che i costruttori devono seguire. All'inizio di marzo, prima del Gran Premio, abbiamo aggiornato queste linee guida per controllare ciò che era permesso sul forcellone. Queste direttive definiscono cosa può essere usato e cosa no. Tra questi, l’appendice per il raffreddamento dello pneumatico posteriore e/o la dispersione dell'acqua usato da Yamaha è stato giudicato regolare”.

Ma, come detto da Honda, anche loro avevano provato ad omologare un pezzo simile. Come è la questione? “L'unica cosa che posso commentare è, ovviamente, che qualsiasi nuovo dispositivo che un produttore mi porta all’esame deve essere approvato. Non renderei pubblica la conoscenza di ciò che ora stiamo esaminando fino a quando non va in pista, quindi non posso dire se qualcuno è venuto da me per approvare un pezzo e se, questo, sia stato respinto o meno”. Ha terminato Aldridge.

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