Arbolino alla prima vittoria: “La dedico a Jorge Lorenzo”

Primo successo in campionato per il pilota di Garbagnate che si racconta e vuole far strada

Tony Arbolino è stato il decimo vincitore diverso della classe cadetta. Il pilota VNE Snipers ha coronato il sogno del successo al Mugello (partendo dalla pole) e per un corridore italiano non può esserci pista migliore. È ‘l’artista della moto’, come lo definiva Paolo Simoncelli con il quale Arbolino ha mosso i primi passi in MotoGP™. Da quelle prime gare la strada è stata tanta, la crescita grandissima e pare che siamo solo all’inizio di una bella storia. Ecco il pilota lombardo che condivide preparazione città di residenza con un pluricampione MotoGP™, Jorge Lorenzo (Repsol Honda).

Tony, bella gara. Che cosa hai provato una volta tagliato il traguardo e poi salito sul gradino più alto del podio?

“La prima vittoria, una sensazione incredibile. La cercavo da tanto tempo, dall'inizio della stagione, e sapevo che potevo riuscirci, ma salire sul gradino più alto del podio in Italia, davanti a tutti i fan che ti supportano, è indimenticabile!”.

A chi la dedichi?

“La dedico a tutti quelli che mi sono stati vicini, anche nei momenti peggiori, al mio preparatore, a Jorge, alla mia famiglia e al mio team, è stato un momento bellissimo”.

Una corsa di lotta e precisione, stiamo assistendo alla crescita di un bel pilota. Dove e come è cambiato Tony Arbolino rispetto al passato?

“Una crescita molto importante dall'anno scorso a quest'anno. Il cambiamento è avvenuto nella preparazione invernale e Tony è cambiato dalla fine della scorsa stagione, da quando mi sono reso conto che l'allenamento che stavo facendo non bastava e ho deciso di cambiare metodo e ho iniziato il lavoro grazie a Jorge che mi ha lasciato il suo preparatore fisico Ivan. Ho iniziato a lavorare con lui e mi ha cambiato proprio la testa, ho iniziato a pensare molto più in grande e a non fermarmi a fare solo un buon risultato, ma ad alzare il mio livello personale”.

Hai citato il GP d’Argentina, il podio e… lì che cosa è successo?

“Argentina, primo podio in carriera dopo un weekend in Qatar molto difficile. A Termas sono partito molto carico e con la mentalità di fare il podio perché non dovevo sprecare un'altra gara. Lì ho fatto un ulteriore step mentale e gestire una gara davanti, come quella dell'Argentina, mi ha insegnato molto”.

Anche la moto non sembra male. Dalla Porta ha il mezzo forse più competitivo della classe, credi che in questa stagione le Honda siano molto più forti o ti aspetti una crescita delle rivali KTM?

“La Honda quest'anno ha fatto un altro step molto grande di motore. La KTM rispetto alla prima gara sta facendo altri step mentre noi siamo un pochino fermi ma  la nostra moto quest'anno è  molto competitiva per vincere”.

Avete in previsione degli aggiornamenti tecnici da HRC?

“No, per adesso niente aggiornamenti,  di solito arrivano verso metà anno, però magari vediamo, sicuramente qualcosa si dovrà provare per l'anno successivo”.

In campionato non sei messo così male, hai obiettivi iridati?

“In campionato non siamo messi male, siamo sesti, a 32 punti dal primo ed è una cosa che guardo perché il mio obiettivo è quello di finire davanti a fine stagione. Non siamo lontani, mi aspettavo di essere un pelino più in alto se avessi finito Le Mans e Jerez però noi non molliamo e ci concentriamo gara per gara e quando torniamo a casa pensiamo alla tappa successiva. Non pensiamo alla fine del campionato perché ancora è presto però dobbiamo riuscire a fare più punti possibili, vincere gare, fare podi e tutto quello che serve”.

Il tuo compagno di box, Romano Fenati, non sta vivendo un inizio di campionato facile (che è un ritorno in Moto3™). Parlate? Che cosa ti dice? Su che cosa sta lavorando per tornare con i migliori?

“Inizio di stagione non facile per lui, è sempre lì davanti nelle prove poi non riesce a concretizzare in gara. Ogni tanto parliamo, la Moto3 è difficilissima quest'anno, perché in gara bisogna essere aggressivi, tutti siamo forti, tutti vogliamo stare davanti e il più ignorante vince la gara”.

Lo rivedremo presto magari a giocarsi il successo?

“Sì, penso che molto presto lui arrivi a giocarsi le gare e i podi perché è forte e sarebbe bello riuscire a giocarsi una vittoria con lui”.

Torniamo a te. Come va la vita in Svizzera e la preparazione con l’allenatore di Lorenzo?

“Mi sono trasferito a Lugano quasi al cento per cento e non è stato facile all'inizio, lontano dagli amici e dalla famiglia ma poi ho deciso che, per la mia crescita, quella era la scelta giusta e ho iniziato a lavorare con Ivan e con lui il metodo di lavoro è molto duro ma efficace”.

Come ti vedi in MotoGP™, ‘da grande’: sei più un Lorenzo appunto, più un Vale, Marquez o ti senti ducatista come Dovizioso o Petrucci?

“Mi vedo in MotoGP™ sinceramente, penso che sarò un pilota molto aggressivo”.

Magari ti vedi un mix di tutti e cinque, dimmi una qualità di loro che vorresti avere?

“Vorrei avere tutte le loro qualità per essere un pilota perfetto. Vorrei avere l'aggressività di Marquez, la precisione di Jorge, l'esperienza di Vale”.

Che cosa ti aspetti per la prossima gara a Montmeló?

“A Montmelò abbiamo fatto due giornate di test molto positive, dove abbiamo trovato un buon set up sulla moto e che ci consentirà di lavorare più sulla gara e sul passo”.

E per la stagione?

“Per la stagione mi aspetto un po' più di costanza, anche se tutte le gare sono lì davanti a giocarmi la vittoria e penso che questo sia importante perché vuol dire che possiamo. Il mio obiettivo quindi è quello di stare sempre lì davanti”.

Tony Arbolino giù dalla moto. È fidanzato? Che cosa gli piace fare oltre ad allenarsi? Hobby, interessi…

“Tony Arbolino giù dalle moto è molto tranquillo, non sono fidanzato, preferisco non avere complicazioni ma quando sono più tranquillo mi piace tornare a Garbagnate e uscire con gli amici”.

Prossimo appuntamento in calendario, quindi il Gran Premi Monster Energy de Catalunya, al via dal 16 di giugno. Vivi il grande spettacolo del MotoGP™, LIVE e OnDemand con il VideoPass!