Marc Marquez, #8ball a Buriram

Vince la gara in Thailandia e si aggiudica l’ottavo titolo iridato con quattro gare d’anticipo

Il 2019 di Marc Marquez è un anno eccezionale. Il pilota Repsol Honda conquista il suo sesto titolo mondiale in classe regina, l'ottavo in carriera. Alla vigilia dell’appuntamento thailandese, Marquez sapeva di dover ottenere due punti in più rispetto al suo prinicpale rivale, Andrea Dovizioso (Ducati Team) per diventare campione ci riesce e lo fa in grande stile.

Il fine settimana del primo 'match ball' inizia con un bruttissimo highside durante le prime libere del venerdì e il fine settimana dell’aspirante campione sembra compromesso. Viene accompagnato all’ospedale di Buriram per degli accertamenti e i medici lo dichiarano idoneo per tornare in pista. Marquez è indistruttibile e affronta le sessioni successive, un po’ dolorante ma il desiderio di vincere il titolo è più forte di ogni altra cosa. Cade di nuovo durante le qualifiche, questa volta è una semplice scivolata. Si assicura il via dalla terza casella dello schieramento alle spalle delle Yamaha di Fabio Quartararo (Petronas Yamaha SRT) e di Maverick Viñales (Monster Energy Yamaha MotoGP) mentre Dovi apre la terza fila. Il resto è già storia, Marc Marquez si conferma campione del mondo per l’ottava volta in carriera.

Il talento di Cervera, nato il 17 febbraio del 1993, inizia all’età di quattro anni correndo con le moto da cross e con le minimoto, per poi arrivare alle prove di velocità imponendosi nel campionato catalano nel 2004.

Il suo debutto nelle competizioni mondiali avviene nel 2008 con la scuderia Repsol KTM nella cilindrata 125cc e alla sua sesta gara sale sul podio arrivando terzo al traguardo nel GP della Gran Bretagna, ma poi è costretto a saltare diversi appuntamenti a causa di un infortunio. Torna nelle posizioni che contano nel 2009 col terzo posto a Jerez de la Frontera e finisce la stagione con l’ottavo posto. L’anno successivo centra il primo titolo iridato in 125cc firmando dieci gare nel corso della stagione; è il 2010 e la giovane promessa del motociclismo iberico inizia a farsi strada.

Con il titolo in tasca, compie il passaggio di classe e nel 2011 arriva in Moto2™. Termina la stagione da rookie col secondo posto in sella ad una Suter e con la stessa moto fa suo il titolo nella categoria intermedia nel 2012.

Marquez è pronto, arriva in MotoGP™ con la scuderia ufficiale Honda. È un esordio luminoso ed emozionate; dopo una battaglia lunga tutta la stagione con il campione del mondo in carica Jorge Lorenzo, il numero 93 diventa il più giovane campione di tutti i tempi in classe regina. La  MotoGP™ scopre una nuova stella. Il talento di Cervera inizia la stagione successiva con ogni pronostico dalla sua.

È il 2014, l’anno della consacrazione. Marquez vince le prime dieci gare consecutive del campionato e per gli avversari c’è poco o nulla da fare. Il campione HRC conquista la sua quarta iride con tre gare d’anticipo.

Come spesso accade nello sport, dopo il trionfo arrivano le difficoltà e lo spagnolo non fa eccezione. Il 2015 è un anno impegnativo, si trova in sella ad una Honda difficile da gestire. Qualche speranza si accende ad Assen quando Marquez torna ad usare il telaio dell’anno precedente raggiungendo alla fine il terzo posto in campionato ma distante, anche come prestazioni, dai duellanti di vetta: Jorge Lorenzo e Valentino Rossi del team Movistar Yamaha.

Al contrario di ogni previsione iniziale, torna tra i pretendenti al titolo per il 2016. Durante i test precampionato e all’inizio di stagione, Marquez sembra cedere il passo ai rivali dei tre diapason ma poi cambia il modo di affrontare le gare, diventando campione di costanza e consistenza. Vince due GP e sale sul podio nelle prime quattro gare, comanda la classifica iridata fino al GP di Francia dove cade, ma torna in pista e arriva tredicesimo arretrando al secondo posto iridato. Al Mugello perde la battaglia per il primo posto all’ultima curva, Lorenzo vince ma con i podi ottenuti in Catalogna, ad Assen, a Brno e in Germania, il pilota di Cervera prende lo slancio e torna in vetta alla classifica generale. Il successo al GP di San Marino gli permette di ipotecare il titolo portandosi a 50 punti di vantaggio dai rivali della Yamaha ed eguagliando il numero di vittorie ottenute da Mick Doohan. Arrivati a Motegi, sale sul gradino più alto del podio ed è la prima volta che arriva tra i primi tre al traguardo sulla pista giapponese. Una vittoria storica che gli permette di incassare il titolo con tre gare d’anticipo.

Nel 2017 Andrea Dovizioso diventa l’uomo da battere. Il pilota Ducati complica la vita allo spagnolo rallentando la sua corsa verso il titolo e i giochi si chiudono a Valencia, ultimo appuntamento dell’anno. Marquez fa la differenza in gara e mette in tasca un altro titolo.

L’anno scorso il catalano inizia la stagione sapendo di dover fare i conti con Dovizioso più forte che mai e con una Ducati molto performante, veloce e competitiva. Il 2018 si apre con la vittoria di Dovi in Qatar, Marquez è secondo, cade a Termas de Rio Hondo, poi infila tre vittorie consecutive, arrivato al Mugello conclude un’altra gara senza punti ma a Barcellona torna sul podio e ci resta per gli otto GP successivi. Vince di nuovo il titolo a Motegi, il settimo a tre gare dalla fine della stagione.

Meno di dodicimi mesi più tardi torna a vincere, questa volta in Thailandia per volare in Giapponese, gara di casa per la sua squadra, già da campione del mondo 2019.

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