La biografia del #99 da talento precoce a MotoGP™ Legend

Ripassa la carriera di Jorge Lorenzo dando uno sguardo a 18 stagioni indimenticabili piene di successi iniziate nel 2002

Dopo 17 anni e 18 stagioni trascorse nel paddock del MotoGP™, il cinque volte campione del mondo Jorge Lorenzo annuncia il suo ritiro. Il maiorchino ha indetto una conferenza stampa al Circuit Ricardo Tormo di Valencia giovedì 14 novembre, alla quale ha partecipato Carmelo Ezpeleta, CEO di Dorna Sports, per dichiarare pubblicamente la sua uscita di scena dalle competizioni.

Lorenzo debutta nel mondiale con la Derbi in 125cc il giorno del suo 15° compleanno, il 4 maggio del 2002, a Jerez dopo aver saltato i primi due Gran Premi della stagione perché era ancora troppo giovane per esordire nel mondiale. Inizia quindi la sua carriera motociclistica stabilendo fin da subito un primato: il maiorchino è stato, ed è tutt’ora, il pilota più giovane della storia a competere nel campionato del mondo. Ottiene i primi punti iridati alla quarta gara grazie al 14° posto ottenuto al Gran Premio della Catalogna e il miglior risultato del suo anno da rookie è stato il settimo posto centrato in Brasile dove, un anno più tardi, firma la prima vittoria in 125cc.

Dal quel momento in poi inizia la sua ascesa. Nel 2004 termina la stagione col quarto posto assoluto dopo aver vinto tre gare ed essere salito sul podio in altre quattro occasioni. Nel 2005 passa in 250cc dove termina sei gare nelle prime tre posizioni e il primo titolo mondiale è dietro l’angolo.

Lorenzo inizia il 2006 concatenando due vittorie consecutive e aggiungendone altre sei nel corso della stagione, terminando il campionato col primo posto assoluto. Resta nella classe di mezzo anche nel 2007 dove torna a confermarsi il più forte della categoria. Nel corso di questo stesso anno, la Yamaha bussa alla sua porta per offrirgli il passaggio in MotoGP™ al fianco di Valentino Rossi.

Lo spagnolo arriva in classe regina facendo sue le pole position dei primi tre Gran Premi dell’anno e dopo il secondo e il terzo posto ottiene la prima vittoria in Portogallo, ad Estoril dove batte due rivali costantemente presenti nella sua carriera nella massima categoria: Dani Pedrosa e a Valentino Rossi. Infortuni e cadute compromettono il resto della sua stagione ed è Rossi ad incoronarsi campione del mondo così come ripeterà poi un anno più tardi quando lo spagnolo è vice campione. 

Il 2010 è l’anno di Lorenzo. È sul podio durante i primi 12 Gran Premi dove conta sette vittorie e un solo terzo posto. Ottiene due quarti posti consecutivi, il peggior risultato di quell’anno e, arrivato in Malesia, si presenta il primo match ball. Il maiorchino non si fa sfuggire l’occasione e grazie al terzo posto diventa per la prima volta campione del mondo in MotoGP™. Conclude poi il campionato con un secondo posto e taglia per primo il traguardo nelle ultime due gare della stagione.

Il 2011 è più complicato. Mentre il grande rivale Casey Stoner torna in vetta, la sfortuna colpisce Rossi e Lorenzo perde la lotta per il titolo dopo un incidente a Phillip Island. L’anno successivo, il maiorchino torna all’attacco vincendo la prima gara della stagione, sale sul podio nei primi sei appuntamenti firmando quattro vittorie e due secondi posti. Ed è a Phillip Island che conquista la seconda corona in MotoGP™ lanciandosi verso una nuova stagione da protagonista.

Nel 2013, Stoner si ritira, Rossi torna alla Yamaha e Marc Marquez debutta in classe regina. A vincere quell’anno è proprio il rookie che fa suo il titolo dopo una lunga battaglia protrattasi fino a Valencia, per il gran finale di stagione. Marquez vince ma Lorenzo non gli rende affatto la vita facile, i due spagnoli diventano così autori di alcuni dei momenti decisivi per le rispettive carriere.

Il viaggio verso la tappa finale non è stato semplice per il #99 in quell’anno. Il primo ostacolo arriva al TT Circuit Assen dove si rompe la clavicola. Lorenzo aveva già dimostrato in passato di poter fare delle esibizioni eccezionali ma in quel fine settimana si è superato. Lo spagnolo è quinto al traguardo correndo una gara a 48 ore dall’infortunio. Questa è stata la sua straordinaria dichiarazione da combattente.

L’ostacolo successivo arriva al Sachsenring dove Lorenzo è protagonista di un brutto incidente e offende di nuovo la clavicola. Questa volta lo spagnolo è costretto a rinunciare alla gara ma torna a Laguna Seca e sale sul podio a Indianapolis. A Silverstone mette in scena una delle più grandi gare di tutti i tempi mentre si batte con Marquez per aggiudicarsi la pole position e il duello si protrae fino a domenica, quando si sfidano in gara. Lorenzo firma una delle migliori corse dell’anno e sale sul gradino più alto del podio riaprendo la corsa per il titolo. In Australia, Marquez viene squalificato per aver fatto un pit stop obbligatorio al momento sbagliato portando a casa uno zero che apre la strada a Lorenzo verso la vittoria. In vista del finale di stagione, tutto ciò che il maiorchino può fare per conquistare la corona è vincere la gara, ed è quello che fa conquistando il quarto titolo iridato. 

Il 2014 vede Marquez raggiungere la vetta della classifica generale mentre Lorenzo vince la prima gara della stagione solo una volta arrivati ad Aragon dove prende lo slancio per ridurre il distacco dal #93. Ma nel 2015 si rovescia di nuovo la situazione e Lorenzo conferma di essere l’unico pilota in grado di battere Marquez. I due principali protagonisti di questa stagione sono Lorenzo e Rossi che mettono in scena uno dei duelli più avvincenti di sempre, anche se poi, sono stati Marquez e Rossi a finire sotto i riflettori per una serie di incidenti che li ha visti coinvolti. L’apice è stato a Sepang quando i due si sono scontrati e il nove volte campione del mondo è stato sanzionato scattando dal fondo dello schieramento la gara finale a Valencia. E Lorenzo? Si concentra per prendere il terzo titolo in classe regina scattando dalla pole e firmando la settima vittoria della stagione.

Il 2016 è un altro anno complicato, ma lo spagnolo ottiene ancora una volta una serie di podi e di vittorie, tagliando per primo il traguardo a Valencia dove firma l’ultima vittoria con la Yamaha chiudendo un capitolo durato nove stagioni dove hanno incasellato 44 vittorie, 107 podi e 39 pole position. Lorenzo si prepara a cambiare squadra.

All’inizio la sua esperienza in Ducati dimostra essere più difficile del previsto, anche se un primo podio arriva a Jerez, dov’è terzo al traguardo. Termina le successive nove gare fuori dalle prime tre posizioni per poi arrivare terzo ad Aragon. A Sepang sfiora la vittoria in una gara che si svolge sul bagnato, ma è il suo compagno di squadra, Andrea Dovizioso, a prendersi il primo posto. Ci sono volute 23 gare prima che lo Spartano convertisse i suoi sforzi in una vittoria e al 24° Gran Premio con Ducati vince al Mugello davanti ai tifosi della casa di Borgo Panigale. Non si è trattato di fortuna o di aver corso su una pista particolarmente adatta alla Desmosedici, Lorenzo torna a vincere anche al Montmelo.

Nel 2019, Lorenzo entra a far parte del HRC con la responsabilità di formare un “Dream Team” con Marquez, ma i suoi problemi fisici e le difficoltà di adattamento alla RC213V finiscono per diventare un serio problema nelle prime settimane con Honda. Arriva in Catalogna con la speranza di prendere lo slancio ma è protagonista di una brutta caduta e, ancora peggiore, è quella successiva fatta ad Assen dove ne esce con una grave lesione vertebrale, che lo obbliga ad un lungo periodo di recupero. Pur tornando in zona punti a Brno, Misano e a Sepang, Lorenzo annuncia che il Gran Premio di Valencia sarà l’ultimo della sua carriera da pilota professionista. Jorge si ritira dopo aver corso 18 stagioni, durante le quali ha vinto 5 titoli mondiali, firmato 68 vittorie, 152 podi, 69 pole position e 37 giri veloci. Numeri impressionanti che lo renderanno MotoGP™ Legend al prossimo appuntamento a Jerez. Un riconoscimento che si è guadagnato.

Prossimo appuntamento il Gran Premio Motul de la Comunitat Valenciana, al via dal 14 al 17 novembre. Vivilo LIVE e OnDemand con il VideoPass!