Murray Walker, Lennon e Jagger

L’ex telecronista del MotoGP™ Nick Harris rende omaggio al grande e indimenticato Murray Walker, collega e amico

I miei compagni di gioventù negli anni ’60 pensavano che fossi triste. Ci eravamo diretti al negozio di dischi Russell Acott che si trovava sulla Oxford High Street. Il loro interesse era rivolto ai nuovi album in vinile da 33 pollici come Sgt Pepper’s Lonely Hearts Club Band dei Beatles o Aftermath dei Rolling Stones. Io invece, dall’altra parte del negozio, andavo alla ricerca dei dischi di Stanley Schofield in arrivo dalle gare del TT sull’Isola di Man.

Gli altri erano entusiasti nel sentire le voci di John Lennon e Mick Jagger mentre io ero molto più contento di sentire quella di Murray Walker. La sua voce infatti rappresentava per me un collegamento a quel mondo che avevo sempre soltanto potuto sognare. Il mondo dei Gran Premi di motociclismo e delle gare del TT. Murray commentava insieme a suo padre Graham che aveva vinto il TT e il Gran Premio dell’Irlanda del Nord. La sua voce divenne famosa in tutto il mondo e raccontava i successi di Duke, Surtees e Hailwood.

Le persone che alla fermata dell’autobus attendevano il bus numero 67 per andare a lavorare a Oxford rimasero confuse. La voce di Murray ad alto volume che dalla Glencrutchery Road raccontava la partenza della gara del TT non era certo ciò che la gente si aspettava di sentire alle otto e mezza del mattino.

Il mio record preferito è legato a quella memorabile sfida andata in scena nel TT del 1967 tra Hailwood e Giacomo Agostini. Ancora oggi se chiudo gli occhi riesco a sentire la voce di Murray che racconta del rientro ai box da parte di Hailwood in sella alla sua Honda 500 cc che urlando va alla ricerca di un martello per colpire la leva del gas sui manubri. Hailwood torna in pista e vince la gara.

Quando sono passato a lavorare per sei anni in Formula Uno Murray era una leggenda. Era la voce della Formula Uno nota in tutto il mondo. Mi ha aiutato davvero tanto nel corso della mia nuova avventura. Non c’era niente di più bello di un caffè nel paddock della F1 in cui parlavamo e ricordavamo le sue esperienze legate ai Gran Premi e al suo tanto caro TT.

Le sue telecronache di Formula Uno sono pura leggenda, come anche il suo grandissimo entusiasmo e la passione per lo sport che amava così tanto.

Che Dio ti benedica Murray – sei stato una voce per tutti noi, un vero esempio da seguire. Nessuno di noi ci si è mai avvicinato.

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