La vecchia materia grigia conta ancora

Il leggendario telecronista della MotoGP™ Nick Harris ricorda alcuni piloti che negli anni hanno festeggiato troppo presto...

Nel mondo moderno di elettronica, dischi in carbonio, ali e cambi senza interruzioni, non è poi così male scoprire che la chiave del successo risiede ancora nella vecchia materia grigia. Mentre l’era della tecnologia continua a evolvere, la gaffe di Aleix Espargaro a Barcellona ha rappresentato limpidamente che l’impegno di un pilota e il suo cervello non devono mai essere tralasciati o sottovalutati.

Potrebbe essere un piccolo sollievo per un Aleix singhiozzante domenica a Barcellona: non è il primo pilota o team a commettere un errore del genere e quasi certamente non sarà l’ultimo. La grande incredulità, frustrazione e rabbia sono state sensazioni provate da tutti per il pilota che è cresciuto con il rumore del circuito di Barcellona che il catalano ha sempre visto molto da vicino. Pensava di aver tagliato il traguardo in seconda posizione in sella alla sua Aprilia e ha iniziato a salutare il pubblico prima di rendersi conto che però in realtà mancava ancora un giro. Alla fine è arrivato quinto e nel post gara ha ammesso che stava guardando la torre che segna i giri e non la tabella al suo muretto.

Tredici anni fa uno spagnolo gettò al vento la chance di vincere: successe proprio a Barcellona. Julian Simon nel 2009 tagliò il traguardo a braccia levate per festeggiare la vittoria nella gara della 125cc ma in realtà mancava ancora un giro alla fine. Come Aleix, ammise che stava guardando la torre che indica i giri invece della lavagna al suo muretto. Arrivò quarto dopo un fotofinish con il suo compagno di box Sergio Gadea nella gara vinta da Andrea Iannone. Ma non buttarti giù, Aleix, dato che quell’anno alla fine Julian Simon vinse il titolo mondiale.

Nel 2014 a Brno addirittura in 16 si giocarono la vittoria in quella che fu una spettacolare e bellissima gara della Moto3™. Alex Rins festeggiò il successo con un giro di anticipo e terminò nono, tanto era intenso il gruppo inseguitore. Alexis Masbou ne approfittò per andare a prendersi la sua prima vittoria.

Probabilmente la gara davvero indimenticabile in MotoGP™ per aver visto dei festeggiamenti anticipati è stata quella del 2006 all’Estoril, 28 giri chiave per l’assegnazione del titolo mondiale. I due piloti del team Repsol Honda Dani Pedrosa e Nicky Hayden si erano già toccati e caduti in questo che era il penultimo appuntamento della stagione. In una lotta a tre per il successo, Kenny Roberts Junior festeggiò la vittoria con un giro di anticipo: Toni Elias andò a prendersi la sua unica gioia nella classe regina precedendo Valentino Rossi e Roberts. Quei 20 punti permisero a Valentino di presentarsi all’ultimo appuntamento della stagione con otto lunghezze di vantaggio ma alla fine a laurearsi campione del mondo fu Hayden.

Sarebbe sbagliato però gettare la croce soltanto sui piloti per un errore commesso nella concitazione del momento. Anche i commentatori si sono sbagliati: nel 1996 a Jerez lo speaker del circuito annunciò - un giro prima - la fine del magico duello tra l’idolo di casa Alex Criville e il campione del mondo Mick Doohan. I tifosi di casa invasero la pista per festeggiare il successo – o presunto tale - di Criville che insieme a Doohan dovette schivare nel corso dell’ultimo giro la gente accorsa sulla loro strada. Criville cadde all’ultima curva e Doohan vinse la gara.

Quindi, i piloti e i commentatori alcune volte non hanno avuto ragione ma anche i team a volte si sono sbagliati. Il team Repsol Honda si è sbagliato nel 2013 a Phillip Island. Marc Marquez in quella prima stagione in MotoGP™ andava a caccia del titolo mondiale. Il circuito era stato riasfaltato e Bridgestone era consapevole che le sue gomme non avrebbero retto per tutta la distanza di gara che venne disputata in regime di flag-to-flag con un pit stop obbligatorio. Ai piloti venne comunicato di cambiare le gomme al nono o decimo giro. La matematica non era mai stata il mio punto forte ma mi ero annotato ogni passaggio e ogni giro man mano che i piloti arrivavano sul magnifico rettilineo. Quando Marquez transitò alla fine del decimo giro, pensai di aver sbagliato a fare i conti ma per una volta non ero io in torto. Il team Repsol Honda aveva incredibilmente saltato un giro mentre a Marquez venne esposta la bandiera nera, regalando così 25 punti molto importanti a Jorge Lorenzo ma ancora una volta, Aleix, non abbatterti: Marquez a fine stagione riuscì comunque a vincere il titolo iridato.

Grazie a Dio siamo ancora umani.