Rossi commenta il suo 2017, prima dell’incidente

Recentemente vittima di un grave infortunio, la leggenda di Tavullia era stata intervistata nel corso del GP di Gran Bretagna

Giovedì 31 agosto Valentino Rossi ha sofferto un infortunio durante un allenamento di enduro riportando la frattura della tibia e del perone. Una notizia che da 24 ore sta tenendo il mondo dello sport e il motociclismo con il fiato sospeso. Prima di questo incidente, il nove volte campione del team Movistar Yamaha è stato intervistato da motogp.com nel corso dell’ultimo GP, a Silverstone, chiuso poi con un bel podio.

“Sono sicuramente diverso da vent’anni fa”, ha commentato Rossi; in questo 2017 alla sua ventunesima stagione di competizioni iridate e che, sulla pista britannica, ha festeggiato le 300 gare in MotoGP™. “Per prima cosa a livello fisico. Adesso il motociclismo necessita di molta più preparazione e di moto più allenamento. Secondo nella testa, come mentalità. Quando si è giovani tutto è più semplice e le nuove generazioni di piloti sono fortissime a livello mentale”.

Il Dottore si sofferma molto sulla preparazione fisica. Come ogni pilota del campionato anche lui, quando non è sulla sua M1, si dedica ad altre specialità come il cross, il flat-track e l’enduro. Proprio sullo sterrato, il numero 46 ha trovato un grave complicazione alla sua annata e, da poche ore, ha subito un’operazione perfettamente riuscita.

Rossi prosegue parlando di un altro aspetto dell’essere ancora uno dei migliori e del grande impegno nel mantenere livelli altissimi dopo anni di campionato del mondo: “È una grande sfida nella quale c’è sempre da imparare”, ha detto. “Come feci io quando ero giovane. Sono cresciuto guardando i piloti più grandi di me. Adesso è la stessa cosa ma a parti invertite. Ora però è tutto più complicato, bisogna essere ancora più perfetti e molto più strategici in gara. Ragionare e dare tutto dall’inizio alla fine; mentalmente è molto più impegnativo”.

Valentino ha poi parlato dell’inizio della stagione e delle difficoltà incontrate durante l’avvio del campionato ma, anche, dei suoi avversari come ad esempio Maverick Viñales (suo compagno di box) descrivendo in fine l’incertezza che caratterizza l’annata. “Ogni volta che si arriva su un circuito il venerdì è come lanciare una monetina. Nel bene o nel male, è quello che abbiamo quest’anno. Posso fare alcuni esempi: pensavo di essere sfavorito ad Austin invece sono arrivato secondo, puntavo alla vittoria a Jerez e ho chiuso come decimo, o ancora, credevo di poter vincere a Barcellona e invece ero molto lento”. Ha concluso: “Nessuno può far pronostici, sfortunatamente, e nessuno sa quello che accadrà”.