Talking points: “Ho iniziato a credere che avrei potuto vincere"

Voce a chi festeggia e chi si lecca le ferite dopo il round di Le Mans: le interviste del trio del podio, dei piloti caduti e non solo

Johann Zarco sul gradino più alto del podio davanti a una folla oceanica, visti gli oltre 100mila spettatori che domenica hanno invaso il circuito di Le Mans per seguire il Gran Premio di Francia, vinto dal connazionale. Nei tre giorni del sesto round del campionato, gli appassionati hanno addirittura superato quota 300mila. Roba da brividi. 

Marc Marquez in seconda posizione, abbastanza per allungare nella classifica generale sul fratello Alex, caduto due volte. A terra anche Francesco Bagnaia, in un episodio che ha coinvolto Enea Bastianini. KO inoltre, su un asfalto reso insidioso da una leggera pioggia scesa prima della partenza, poi interrotta e ripresa con maggiore intensità dopo qualche giro, Fabio Quartararo, che partiva dalla pole. 

Di cose ne sono successe parecchie, nell’appuntamento francese del calendario 2025 della MotoGP. E di parole, sventolata la bandiera a scacchi, ne sono state spese tante. In alcuni casi di gioia e soddisfazione. Altre di rammarico.

Ecco le più interessanti. 

Johann Zarco

Il transalpino del team Castrol LCR Honda ha raccolto il successo davanti al pubblico di casa (per lui il secondo in carriera): non succedeva da 71 anni. 

“Da grande amante della storia del motociclismo, quale sono, mi ritengo molto orgoglioso”, le sue parole. “Conosco i grandi del passato e ho visto le loro gare. È uno dei miei interessi. Vincere il GP di Francia da francese, scrivendo questa piccola pagina di storia, è semplicemente magico. Come pilota mi spingo sempre più oltre, cercando di migliorarmi, con lo scopo di vincere o salire sul podio”. 

Da Zarco poi qualche nota su una gara che lo ha visto optare per la strategia giusta: mentre la maggior parte dei colleghi nel giro di riscaldamento si fiondava ai box per cambiare dalle rain alle slick, incassando così delle penalizzazioni come previsto dal regolamento, lui è rimasto con le gomme da bagnato nonostante la pista fosse abbastanza asciutta, convinto che avrebbe ripreso a piovere. 

Così è successo. 

“Ho iniziato a credere che avrei potuto vincere la gara nel momento cui Jack (Miller, partito anche lui con le rain) è caduto. Quando Marc Marquez”, scattato con le slick, “è passato alle gomme da pioggia, mi sono preoccupato, perché a quel punto era più veloce di me. Ma penso che anche lui avesse raggiunto il limite, con le gomme da pioggia. Non poteva spingere di più”. In quei frangenti Zarco era già in testa con un bel vantaggio: “Il mio distacco era abbastanza grande e ho potuto controllare”.

Dai box, seguire la corsa per il manager di Zarco è stata dura: “Mi sentivo come se stessi per morire, ma ho 48 anni, voglio ancora vivere!”,  ha scherzato a caldo Guillaume Valladeau. “Non riuscivo nemmeno a respirare, figuriamoci a guardare la gara. Contavo solo i giri che mancavano”.

Marc Marquez

Per lo spagnolo del Ducati Lenovo Team un bottino di 20 punti e una leadership iridata estesa a 22. 

“Viste le condizioni, resto convinto delle mie scelte”. Cioé di partire con le slick, nonostante ciò abbia comportato una penalizzazione di due long lap, perché la decisione è stata presa al termine del giro di allineamento.

“Nel giro di ricognizione non ero sicuro. Pecco (Bagnaia) è andato in griglia”, senza quindi cambiare moto per passare dalle rain alle slick. “Io invece ho copiato Alex (Marquez, il fratello)”, che lo precedeva. “Quando Alex è entrato” in pitlane, “io l’ho seguito”. Poi, in gara, “lui ha copiato me quando ho lasciato le slick" per le rain. "Fermin Aldeguer invece è rimasto fuori per un altro giro. Ma ha perso molto tempo”. Ha infatti chiuso terzo.

Francesco Bagnaia

Per l’italiano del Ducati Lenovo Team un fine settimana da dimenticare. Nella Tissot Sprint, una caduta. Domenica, un incidente che l’ha visto finire a terra poco dopo il via. Ripartito, il numero 63 ha chiuso fuori dalla zona punti, sedicesimo. E pensare che aveva scelto la strategia giusta.

“Mi avevano detto che se avesse iniziato a piovere, poi avrebbe continuato. Sono quindi partito con le gomme da pioggia, con l’intenzione di proseguire così. Ma sono finito a terra e non potevo continuare con quella moto". C'erano dei danni.

"Se guardo i distacci tra i piloti, anche se c’è stata la caduta, penso che sarei finito tra i primi cinque. Ma mi sono dovuto fermare, perché la leva del cambio si bloccava ed era difficile cambiare le marce”.

“Quindi mi sono fermato, poi l’ho fatto ancora, questa volta aspettando 15 secondi per far ripartire l’altra moto. Insomma, è andato tutto storto oggi. E anche nel fine settimana”.

Infine, un commento generale: “Facciamo fatica dall’inizio della stagione. Il mio feeling è pessimo, non ho nessun feedback dalla moto”.

Fermin Aldeguer

Sul terzo gradino del podio il rookie del team BK8 Gresini Racing MotoGP, al suo sesto Gran Premio fra i big della classe regina. 

“Ho la moto migliore della griglia”, cioè Ducati, “ed è un vantaggio. Ma non è facile da guidare. Nella prima gara" della stagione "il setting non era ideale per il mio stile di guida. Ora, gara dopo gara, stiamo facendo dei passi avanti. Capisco meglio la moto e anche il team. Sugli aspetti tecnici i miei feedback stanno inoltre migliorando. Da Austin, dove avevo notato di essere veloce e avere il passo per stare nei primi cinque, ho affrontato le gare con un'altra mentalità. Ma sempre con un obiettivo chiaro. Essendo un debuttante, devo mantenere la calma”.

Fabio Quartararo

Per il francese in sella alla M1 del team Monster Energy Yamaha MotoGP una domenica in cui è stato veloce, senza però concretizzare. 

“A Le Mans è sempre così, non sai mai se pioverà e poi, se succede, se smetterà. C’era una pioggia leggera, davvero poca, così ho spinto dall'inizio e le cose andavano bene. Ho scontato un long lap, facendo anche quello bene, poi ho ripreso Marc”, che era in testa alla gara. “A quel punto però sono caduto. Era un po’ più bagnato”, nel punto delle scivolata, cioè l’ultima curva. “Sono rimasto lì per tre giri e a ogni passaggio vedevo un pilota cadere. È un peccato, ma il weekend è stato positivo”. Pole position nelle qualifiche, una quarta piazza nella Tissot Sprint. “Siamo riusciti a esprimere un ottimo ritmo e buoni tempi sul giro”.

Alex Marquez

Lo spagnolo targato BK8 Gresini Racing MotoGP, arrivato a Le Mans da leader iridato, saluta la Francia con 22 lunghezze da recuperare sul fratello Marc, ora in vetta nella corsa al titolo. 

“Non possiamo essere soddisfatti. Due cadute e zero punti raccolti".

“La strategia di Zarco”, cioè partire con le gomme da bagnato e restare fuori senza passare alle slick, “era la migliore. Ma troppo rischiosa. Perché se non avesse ripreso a piovere, non si sarebbero raccolti punti”. 

Enea Bastianini

Per il romagnolo alla guida della RC16 del team Red Bull KTM Tech3 una domenica complicata. 

“Una gara pazzesca. Difficile per tutti, perché la situazione in pista era davvero al limite. Alla fine abbiamo deciso di partire con le gomme slick. Alla prima curva ho staccato forte. Pecco invece ha frenato presto”. C’è stato un contatto. “E siamo caduti. Abbiamo commesso un errore”.

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