Pol: “Voglio tornare in Thailandia”

Il pilota del Red Bull KTM Factory Racing parla con motogp.com del suo recupero, del desiderio di tornare in pista a Buriram e del futuro

Pol Espargaro (Red Bull KTM Factory Racing) ha fatto un highside al MotorLand Aragon fratturandosi il radio della mano sinistra ma pochi giorni dopo, il pilota spagnolo pensa a tornare in pista al prossimo appuntamento, per il PTT Thailand Grand Prix. Il catalano racconta in esclusiva a motogp.com come sta andando la sua convalescenza.

Abbiamo visto che hai pubblicato un video suonando il piano e saltando la corda. Sulla base di questo, possiamo dire che il recupero stia andando bene. Come ti senti davvero?
“È stato tutto molto veloce perché pochi giorni fa sono stato operato e mi sento abbastanza bene, ma nonostante questo, con molta prudenza, voglio tornare in Thailandia quindi non posso riposarmi per molto anche se i medici e i fisioterapisti dicono che dovrei riposare. Cerco di ridurre al massimo i tempi di recupero ma non so se sarà sufficiente per tornare in pista già a Buriram, però in questi pochi giorni penso che la cosa stia andando molto bene”.

L’idea di tornare in Thailandia, è più un desiderio tuo o anche a livello medico è una decisione fattibile?
“I medici dopo così pochi giorni dall'intervento non possono vedere l'evoluzione. Quello che facciamo, alla fine è portare la lesione al limite, sono cose che le persone normalmente non fanno e non è consigliabile. Per questo diventa difficile per i medici stimare i giorni di diagnosi. La verità è che mi sento molto bene e sto recuperando in fretta. Ovviamente, non so come starò ma per me è essenziale essere in Thailandia e non perdere una gara. Ho già perso quella di Aragon ed è importante per me e per la squadra tornare in pista il più presto possibile”.

Pensando ad Aragon, ricorda esattamente la caduta? È stata un po’ strana. È successo perché la gomma era fredda?
“Sì, mi fa innervosire molto, perché quando cadi cercando il limite e lo trovi, impari dagli errori ma in questo caso sono cadute stupide che, per non prestare abbastanza attenzione o per non pensare che potrebbe succedere, ho lasciato la gomma dura nuovo per il finale della FP4. Avevo Jorge (Lorenzo) dietro, l'ho lasciato passare e per allontanarmi dalla traiettoria e non spingere troppo nell’uscita dal box, mi sono rilassato e la posizione della moto non era corretta quando ho fatto il cambio di direzione all’uscita dal cavatappi e sono scivolato. È stata una brutta caduta ma il problema è che non te lo aspetti. Perché quando sai di poter ricevere un colpo duro prepari il tuo corpo e ti irrigidisci prima di finire a terra, ma non ho avuto il tempo per farlo. Quando volevo reagire stavo già volando e tutto è successo molto velocemente”.

Infatti non hai potuto proteggere, soprattutto le braccia sembravano più esposte che in altre occasioni, lo puoi confermare?
“Sì, è stato così, il brutto delle cadute è che non ti puoi preparare. Quando sei al limite, sai che può succedere e ad ogni minimo movimento che noti perché qualcosa non sta andando come vorresti o come dovrebbe, ti prepari al colpo però in questi casi, come all’uscita dal box sei rilassato e la posizione sulla moto non è corretta, tutto è molto più violento e il corpo non è pronto. In questi casi, le lesioni sono le peggiori e fanno arrabbiare perché accadono sempre nei momenti più sciocchi”.

A parte la parte fisica, fino a che punto di dà fastidio a livello mentale? Sembrava un buon momento per ottenere grandi risultati vedendo il ritmo che hai avuto. Ti ha fatto molto arrabbiare?
“Ovviamente, perdermi delle gare adesso mi fa arrabbiare perché il livello in cui ci troviamo adesso è molto alto e la moto funziona bene. Ho lavorato duro per due anni e mezzo per ottenere i risultati che sto ottenendo ora ed è difficile, ovviamente, non essere in grado di correre o affrontare la prossima gara senza essere nelle migliori condizioni, senza essere in grado di ottenere i migliori risultati. Ma alla fine, penso che debba prenderlo come una motivazione extra per tornare come nessuno prima e cercare di oltrepassare il dolore fin dal primo giorno per superare questo tipo di infortuni che, alla fine, sono duri, ma con molta riabilitazione sono un po' meno gravi di quanto si possa pensare”.

Indipendentemente dal fatto che tu possa correre o meno e, in tal caso, le condizioni in cui ti trovi in ​​Thailandia, qual è l'obiettivo da qui alla fine della stagione? Hai in mente la Top 10 del generale?
“Sì, senza dubbio, la top 10 è il nostro obiettivo. Penso che possiamo riuscirci, siamo stati molto vicini a Morbidelli per tutta la stagione anche ora in questa seconda metà dell’anno abbiamo preso molto e stiamo facendo risultati molto simili, quindi il nostro obiettivo è continuare a lottare per la top 10. Il problema sarà in Thailandia perché non so quanti punti prenderemo da Franco (Morbidelli) perché penso che sia un circuito dove la Yamaha lavora bene e non sarò nelle migliori condizioni ma poi arriveranno le gare dove anche io posso essere favorito ecco perché voglio correre in Thailandia, per togliermi 'polvere' provare a finire la gara e poi in Giappone, Australia, Malesia e, soprattutto, Valencia presentarmi in modo diverso per ricominciare, al livello in cui eravamo rimasti”.

Pol Espargaro ha anche avuto il tempo di parlare di altre questioni come le sue aspettative riguardo alla prossima stagione, a come sia l'atmosfera in squadra e la situazione di Johann Zarco. Nei prossimi giorni potrai leggere la seconda metà dell'intervista su motogp.com. Da non perdere!

Prossimo appuntamento il PTT Thailand Grand Prix, al via dal 04 al 06 ottobre. Vivilo LIVE e OnDemand con il VideoPass!