Suzuki, dove i rookie diventano vincenti

Al suo terzo anno in MotoGP™, Rins ha vinto due gare e aspira al podio iridato. Mir è in costante crescita alla sua stagione d'esordio

La filosofia di Davide Brivio, team manager del Team Suzuki Ecstar, è quella di investire su piloti giovani e farli crescere in MotoGP™ puntando alla vetta della classifica iridata.

Alex Rins (Team Suzuki Ecstar) ne è la dimostrazione. Lo spagnolo ha centrato l’obiettivo postosi per il 2019 salendo sul gradino più alto del podio ad Austin e replicando la vittoria a Silverstone.

Quest'anno al fianco del catalano c’è l'esordiente Joan Mir (Team Suzuki Ecstar): 22 anni e alla sua quarta stagione nel campionato del mondo. Dopo aver affrontato i primi quindici appuntamenti del 2019, la formazione ha segnato un bottino di 229 punti registrando una crescita costante da Losail a Buriram, dove ha archiviato uno dei migliori risultati dell'anno.

Oltre al piazzamento finale dell'ultimo GP, ciò che rende il costruttore di Hamamatsu sempre più competitivo sono la grinta e la tecnica con cui i suoi piloti si battono. Durante l’ultima corsa, Rins e Mir hanno marcato da vicino Valentino Rossi (Monster Energy Yamaha MotoGP) che, alle prese con un problema allo pneumatico posteriore, è arrivato ottavo alle spalle dei due alfieri Suzuki.

Analizziamo i risultati e la progressione fatta fino a questo momento dal numero 42 e 36.

Rins sta affrontando la sua terza stagione in sella alla GSX - RR e ha vinto la prima gara in MotoGP™ quest’anno, ad Austin dopo essere partito dalla settima casella della griglia di partenza. Col sorpasso fatto al nove volte campione del mondo Rossi all’ultima curva, ha ufficializzato il suo ingresso tra i top rider.

In quello stesso appuntamento, Mir, al suo terzo GP in classe regina, è arrivato quattordicesimo retrocedendo di tre posizioni al traguardo rispetto a quella di partenza. Quando poi Rins è tornato a vincere la sua seconda gara, a Silverstone, il compagno di box era infortunato e non partecipò l’appuntamento.

Nel 2019, Rins ha sempre ottenuto in gara un risultato migliore rispetto al piazzamento della qualifica. Il recupero minore che ha fatto fino ad ora è di due posizioni: a Brno, dov’è partito sesto e ha chiuso ai piedi del podio e in Argentina che dalla quindicesima casella al via ha recuparato fino al sesto posto, guadagnando undici posizioni.

Mir è stato penalizzato dall’infortunio che non gli ha permesso di disputare i Gran Premi in Austria e in Inghilterra ma, negli altri appuntamenti, in sole tre occasioni ha ceduto posizioni in gara rispetto a quella del via. Da sottolineare, la sua miglior rimonta: nel GP d'Italia, Mir è partito come ventesimo ed è arrivato undicesimo.

Il miglior risultato di squadra, invece, è arrivato in Catalogna. A Montmeló, Rins si è classificato ottavo terminando la corsa al quarto posto mentre Mir, undicesimo in qualifica, ha firmato il miglior arrivo chiudendo la gara come sesto.

Nelle ultime due gare, ad Aragon e a Buriram, Mir si è qualificato davanti al compagno di squadra, prestazioni che mettono l'accento sulla sua grande crescita nell'anno d'esordio e lo proiettano potenzialmente tra i migliori della prossima stagione.

Il prossimo appuntamento sarà in Giapponese, una pista dove il maiorchino ha ottenuto il nono posto nel 2016 e Rins è salito sul podio nel 2018.  Il numero 42, in terza posizione in classifica generale, è più motivato che mai ad aumentare il suo vantaggio visto che non è il solo a volere una medaglia iridata a fine stagione.

Dopo quindici appuntamenti, Suzuki è quarta con 192 punti in classifica costruttori inseguendo Yamaha a meno 56 lunghezze. Il duello tra le scuderie sarà uno dei punti di interesse dei rimenenti GP da qui a Valencia.

Prossimo appuntamento il Motul Grand Prix of Japan, al via dal 18 al 20 ottobre. Vivilo LIVE e OnDemand con il VideoPass!