Quanto c’è di Marc Marquez nello stile di Nakagami?

Siamo giunti al termine della stagione e il giapponese, ospite del podcast in inglese, analizza l’evoluzione compiuta nel 2020

Un’altra stagione strepitosa giunge al termine e, il team di Last On The Brakes accoglie Takaaki Nakagami (LCR Honda Idemitsu) per parlare del campionato appena concluso e di tanti altri argomenti interessanti.

Il giapponese è stato in più occasioni il miglior pilota in pista di Honda provando a colmare l’assenza dell’otto volte Campione del Mondo Marc Marquez (Repsol Honda Team). La crescita di Nakagami è stata tangibile e lo stesso protagonista ha confessato già da tempo di aver vissuto questo cambiamento grazie all'analisi e allo studio dei dati dello spagnolo.

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“Non sono un Campione del mondo, non ho mai vinto una gara in MotoGP™ e non ho mai ottenuto un podio in classe regina – esordisce il pilota LCR - Sono al terzo anno e non ho ancora ottenuto risultati ‘eccellenti’. Cerco sempre di migliorarmi, di perfezionare il mio stile di guida, l’assetto della moto. Così fin dal primo anno ho sempre guardato i dati, soprattutto quelli del mio compagno di squadra, Cal. Anche se mi capita di essere più veloce di lui, osservo sempre i dati, c’è sempre qualcosa da migliorare. Certo, la prima gara a Jerez quest’anno sono arrivato decimo. Per me è stato un pessimo risultato, il ritmo di gara, il feeling con la moto, non ero soddisfatto”.

“Lì ho capito che dovevo cambiare stile. A fine 2019 mi sono operato, fisicamente non ero al 100% e quindi dovevo cambiare. L’unico modo per farlo era guardare i dati di Marc. Lui sa bene come gestire la moto... specialmente quella dell’anno scorso, ha vinto molte gare. Ho scoperto molti trucchi in frenata, in curva e in uscita, insomma, molte cose. Era la stessa moto, ma nella grafica era completamente diversa. La prima volta che l’ho vista, ho pensato wow, come ci riesce? Ma poi da HRC, Takeo mi ha spiegato molto bene come fare, ha analizzato i diversi modi di frenare e poi in un momento ho visto come fermare la moto in modo completamente diverso e l’ho fatto mio”.

“Certo, non è facile copiare ma dovevo provare, altrimenti non sarei migliorato. È stato un grosso rischio cambiare stile ma ho sentito che questa moto devo guidarla in quel modo, quello che era nuovo per me. A Jerez 2, mi sono avvicinato molto al podio sono arrivato quarto, poi ho pensato che dovevo mantenere quello stile senza tornare a quello che avevo sempre avuto. Avendo affrontato tante gare consecutive ormai l’ho naturalizzato e l’ho fatto mio”.

Ecco quali altri argomenti sono stati affrontati nel podcast:

- Scegliere tra le due e le quattro ruote
- La nuova generazione di talenti automobilistici giapponesi
- Crescere lo sport in casa
- La pressione, come la affronta
- Perché l’onestà è la migliore politica

Come sempre, potete ascoltare questo e qualsiasi altro episodio di Last On The Brakes sulla vostra piattaforma preferita. Grazie per l’ascolto di quest’anno... Ci vediamo nel 2021!

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