Oltre ai risultati ottenuti in pista, negli ultimi giorni si sono intensificate le speculazioni su quali team conteranno sulla potenza Desmo a partire dal 2022. A prendere la parola è stato Davide Tardozzi, Team Manager Ducati, ospite del MotoG-Podcast, il talk della Gazzetta dello Sport.
“Ducati si può anche permettere di gestire otto moto perché lo ha già fatto, fino a tre anni fa avevamo anche il team Aspar – ricorda l’ex pilota e ora manager - È una realtà strutturata, ma non vuol dire che succederà”. Infatti, visto l’ingresso della VR46 in classe regina per mano di Luca Marini, che attualmente si appoggia al team Avintia per la sua stagione d’esordio in sella ad una Ducati, c’è chi parla della presenza di una scuderia di Valentino Rossi a partire dal prossimo anno e, pur mancando ogni tipo di ufficialità, tra le ipotesi più quotate si dice che la casa di Borgo Panigale possa essere il costruttore di riferimento. A questo proposito, lo stesso Tardozzi mette a tacere molte delle indiscrezioni sentite in queste ultime settimane: “La VR46 con Ducati? Non è vero che manca solo la firma, ci sono tanti dettagli che devono essere messi a punto. E ci sono altre Case che stano facendo le loro valutazioni e offerte. A oggi non c’è niente di firmato e ci sono discussioni in corso con VR46 e Gresini”.
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Lasciando da parte le negoziazioni rivolte al futuro, Tardozzi ha parlato del presente e della scelta coraggiosa oltre che lungimirante di accogliere al box del Ducati Lenovo Team Francesco Bagnaia e Jack Miller. Il primo è attualmente secondo in Campionato con un solo punto di distacco dal leader, Fabio Quartararo (Monster Energy Yamaha MotoGP); l’australiano invece viene da due vittorie consecutive e non sembra intenzionato a fermarsi: “Mi fa piacere il rapporto che c’è tra loro, costruttivo per il team e vantaggioso anche per loro – spiega Tardozzi - Quando Miller domenica è tornato al box, dopo i primi due minuti di festa con la sua squadra, appena ha visto Pecco è andato ad abbracciarlo. Il rapporto vero di stima che c’è tra i piloti sarà un vero vantaggio per noi. Quando lo scorso anno dicevamo che avevamo un progetto in testa, siamo stati ragionevolmente massacrati. È stato difficilissimo anche per noi lasciare due piloti come Andrea, con cui abbiamo trascorso otto anni, e Danilo con cui ne abbiamo condivisi sei, anche dal punto di vista personale è stata una scelta molto difficile”.
Insieme ai movimenti di mercato e alla relazione tra i due piloti ufficiali, Davide Tardozzi ha affrontato anche altri argomenti come l’evoluzione della Desmosedici degli ultimi anni, della competitività dei piloti della classe regina e di tanto altro.