Nel 2000, dopo sei anni ricchi di emozioni in Formula Uno, sono tornato nel paddock della MotoGP™, nello stesso momento e nello stesso luogo in cui il campione del mondo nella 125 e 250cc Valentino Rossi in Sudafrica a Welkom esordiva nella classe regina. Dopo altre 89 vittorie e sette titoli mondiali Vale in questo weekend dirà addio dopo averci portato con sé in un viaggio che nessuno di noi dimenticherà mai.
Avevo lavorato e commentato con alcuni dei più autentici campioni del mondo dei precedenti 20 anni. Arrivavo da un Campionato del Mondo di Formula Uno dopo aver vissuto in prima persona la grande potenza e l’onda di notorietà che piloti del calibro di Ayrton Senna e Michael Schumacher avevano suscitato in tutto il mondo; ma niente mi aveva preparato a tutto ciò che ci avrebbe legato a Valentino Rossi. Penso che nessuno abbia mai dubitato delle sue capacità, eccetto forse Casey Stoner nel 2011 alla prima curva a Jerez ma tutto il resto è stato davvero eccezionale.
Verso la fine degli anni ’90 la MotoGP™ viveva un periodo difficile. Mick Doohan e Honda dominavano. In Gran Bretagna tutta l’attenzione era rivolta al World Superbike in cui il dominatore rispondeva al nome di Carl Fogarty: poi cosa successe?
All’improvviso tutti conobbero The Doctor, il numero 46: era Vale. Un ragazzo che veniva da Tavullia, paese sulle colline vicino alla riviera adriatica. Le gare di motociclismo lo resero una celebrità mondiale. Un campione del mondo con tanto carisma, sfrontato e amato dai tifosi: divenne una vera leggenda. Sono semplicemente saltato in sella e ho amato ogni istante di tutte le emozioni vissute. In Gran Bretagna solo 18.500 appassionati videro Vale vincere la sua prima gara nella 500cc in occasione del Gran Premio che nel 2000 si tenne a Donington Park. Un anno dopo la folla raddoppiò, tre anni dopo triplicò e quattro anni dopo quadruplicò.
Ho commentato ciascuna di quelle 89 vittorie prendendo parte anche alle conferenze stampa post gara. Racconto un piccolo segreto Nel 2008 per una delle sfide più belle di tutti i tempi ero in cabina di commento ma avevo perso la voce. Mi riferisco all’epico duello tra Vale e Casey Stoner e tutto quello che potevo fare era esprimere con voce rauca la mia approvazione. Una vittoria superata solo da quella conquistata nel 2004 a Welkom all’esordio con Yamaha.
Vale era l’unico sportivo internazionale che conoscevo e che poteva utilizzare la parola c…. nelle conferenze stampa senza che nessuno gli dicesse di smetterla. Ce ne sono state tante di conferenze stampa da ricordare. Apprezzavo tantissimo quando vinceva dopo un lungo weekend e tutto quello che dovevo chiedere era come fosse andata la gara. E lui spiegava tutto in ogni singolo dettaglio. Ovviamente alcune volte le cose non sono andate così agevolmente. La maggior parte dei piloti vede nelle conferenze stampa del giovedì che precedono il Gran Premio un qualcosa di noioso. Senza dubbio non ci siamo annoiati nelle due conferenze stampa andate in scena in Malesia a Sepang quando disse la sua su Sete Gibernau e Marc Marquez. Non le dimenticherò mai.
Nel 2017 a Phillip Island mi sentivo un po’ dispiaciuto dato che mancavano appena tre gare al mio ritiro. Senza che io lo sapessi Vale aveva appena registrato un messaggio meraviglioso per il video dedicato al mio ritiro. Mi mise un braccio sulla spalla e mi disse ‘Oh, c…., cosa farò senza di te Nick dato che adesso sarò il più anziano nel paddock della MotoGP™?’. Sono sicuro che alla fine del weekend di Valencia non gli dispiacerà perdere questo status.
Nessun altro sport meglio della MotoGP™ comprende la necessità dei cambiamenti e dei progressi. In pista questo sport si trova in un’ottima posizione grazie a quella nuova brezza di giovani piloti e campioni del mondo che ci garantiscono che il futuro è roseo. Senza dubbio continuerà a fiorire anche senza Valentino Rossi ma onestamente penso che senza 'Il Dottore' non sarà mai più la stessa cosa.
Quando nel 2000 arrivai a Welkom in quella mattina di marzo non mi immaginavo nemmeno lontanamente ciò che il futuro ci avrebbe riservato. Due decenni della mia vita professionale che non dimenticherò mai.
Ciao Vale, e grazie di tutto.