A 17 anni e 155 giorni dal debutto finalmente Aleix Espargaro ce l’ha fatta. In 73 anni di storia del Campionato del Mondo non c’è mai stato un vincitore più famoso. Nessuno stupore nel vedere un mix genuino di lacrime e sorrisi domenica in corsia box a Termas de Rio Hondo per un vero guerriero MotoGP™ che semplicemente non ha mai mollato. Aleix poteva immaginarsi poco su quanto tempo sarebbe servito per salire sul gradino più alto del podio quando nel 2004 fece il suo esordio nella gara della 125cc disputata a Valencia. Era l’ultima gara della stagione e lui aveva solo 15 anni. Altri 283 Gran Premi di dolore e frustrazione prima di assaporare quel gusto della vittoria in occasione della sua 200^ gara in MotoGP™. Si è sposato ed è diventato orgogliosamente papà di due bimbi. Ha visto e festeggiato la conquista del titolo mondiale Moto2™ da parte di suo fratello Pol chiedendosi se sarebbe mai arrivato il suo momento. Senza dubbio è arrivato e ora si sposta in Texas da leader della classifica dopo tre Gran Premi disputati in sella alla sua eccezionale Aprilia.
È stato un weekend di festeggiamenti doppi. La Casa veneta ha vinto la sua prima gara in MotoGP™ ad appena 24 ore dalla prima pole position conquistata in MotoGP™.
Sono sicuro che il più sorridente e a cui magari sarà scappata anche qualche lacrima sia stato Jeremy McWilliams. 22 anni fa il nordirlandese dava il via all’esperienza di Aprilia in classe regina. Nel 2000 – a tre anni di distanza dal primo podio della Casa di Noale in top class conquistato nel 1997 da Doriano Romboni – regalò due terzi posti ad Aprilia, al Mugello e a Donington oltre alla pole position a Phillip Island in Australia. In sella alla Aprilia due cilindri a due tempi McWilliams dovette fare i conti con i quattro cilindri dei giganti giapponesi che già avevano battuto tutti in quel periodo. Aleix e Jeremy sono i veri guerrieri fatti della stessa pasta. Zero paura nell’andare a sfidare i team di vertice e le superstelle. Zero paura nell’esprimere i loro sentimenti e le loro frustrazioni. Si sono ripresi dagli infortuni, sono ripartiti, tornati in pista e mai arresisi verso il sogno del successo.
I segnali che quello appena conclusosi sarebbe stato un weekend storico c’erano tutti ed erano anche chiari dopo le qualifiche andate in scena sabato a Termas de Rio Hondo. Espargaro dopo 22 anni ha riportato Aprilia a scattare davanti a tutti: non succedeva da Phillip Island 2000. È anche l’unico fino a questo momento ad aver conquistato una pole in sella a tre costruttori diversi. Qualcosa di già visto in Suzuki e nel team Forward Yamaha.
Partito dalla pole position, era anche l’unico tra coloro presenti sullo schieramento a non aver mai vinto nemmeno una gara. Questa era la sua grande occasione e in effetti si sentiva la tensione. Dopo essere andato lungo un paio di volte si è buttato all’interno di Jorge Martin per andare a scrivere una pagina di storia. L’anno scorso nel Gran Premio di Gran Bretagna a Silverstone ha regalato ad Aprilia il primo podio nell’era MotoGP™, ora per Espargaro e la Casa di Noale era il momento di fare ancora un passo avanti.
Dopo i due podi conquistati nel 2000 McWilliams l’anno successivo tornò in 250cc. La sua unica vittoria giunse proprio in quella stagione, ad Assen. Aleix Espargaro c’ha impiegato più tempo ma la sensazione è quella di essere all’inizio di un nuovo capitolo per un guerriero dei giorni nostri. I successi che conquisterà se li merita tutti.