Perché Bastianini è il pilota ideale per la Ducati ufficiale

In questa intervista realizzata prima della pausa estiva il capotecnico Alberto Giribuola dice la sua su come sarà la stagione 2023

Nel weekend che precede il Gran Premio di San Marino e della Riviera di Rimini è arrivata l'ufficialità: Enea Bastianini nel 2023 affiancherà Pecco Bagnaia all'interno del team ufficiale Ducati. In Austria 'La Bestia' ha conquistato la sua prima pole in MotoGP™ e in questo 2022 ha vinto tre gare.

Ora ti riproponiamo l'intervista realizzata da Jack Appleyard al capotecnico del riminese, Alberto Giribuola, nel giovedì pre Gran Premio d'Italia andato in scena al Mugello. Alby, questo il soprannome con cui è noto, ritiene che Enea - il quale può contare anche sulla grande esperienza del suo capo ingegnere elettronico Dario Massarin - sia il pilota ideale per il team ufficiale Ducati.

Enea Bastianini, Gresini Racing MotoGP™, SHARK Grand Prix de France

 

Dopo aver conquistato la terza vittoria della stagione, Alberto Giribuola esce dal box del team Gresini Racing con tanta confidenza. 

Alberto ha lavorato al fianco di Andrea Dovizioso per cinque stagioni e anno dopo anno è riuscito a mantenere Dovi in lotta per il titolo mondiale nonostante l’evoluzione della moto a un ritmo vertiginoso. La sua esperienza oltre a quella di Dario Massarin – precedentemente capo ingegnere elettronico di Dovizioso e ora di Bastianini – consente a Giribuola di ritenere Bastianini l’uomo perfetto per il team ufficiale.

 

Come sono Andrea ed Enea in pista e fuori?

Fuori pista sono dei ragazzi molto rilassati. Trascorrere del tempo con loro è molto divertente. Scherzano sempre ed è bello. Sono fortunato dato che sono riuscito a creare un bel rapporto con entrambi. Quando lavoriamo, se c’è un bel rapporto, puoi essere molto più rilassato, essere onesto su tutto e questo è importante. In pista sono molto bravi in staccata, senza dimenticare che la nostra moto è davvero buona in frenata e in accelerazione. Con il loro stile possono davvero trarre il massimo dalla nostra moto. Il loro stile in frenata è simile ma anche un po’ diverso. Ovviamente la gomma è cambiata tanto negli ultimi anni, quindi è difficile fare un vero paragone tra la frenata di Andrea e quella di Enea ma Enea sta utilizzando entrambe le gomme mentre Andrea utilizzava la gomma anteriore con la posteriore che slittava. In uscita curva Enea probabilmente utilizza un po’ di più il suo corpo. A volte si sporge davvero tanto dalla moto, è impressionante. Ma entrambi riescono a conservare la gomma per l’ultima parte di gara. Alla fine il loro passo è davvero buono.

 

Pensi che Enea abbia il miglior controllo di accelerazione dello schieramento e che questa sia la sua miglior qualità?

Sì, penso che Enea possa stare al limite del grip senza muovere il posteriore. Porta fuori il massimo in accelerazione ma alla fine della gara ha ancora dal 10 al 15% in più rispetto agli altri. L’anno scorso a volte per lui c’era un limite dato che non riusciva a spingere al massimo, come in qualifica dato che è necessario guidare in un modo che non va bene per la gara ma va bene per un giro. Quindi era al limite. Quest’anno riesce a compiere questo passaggio quando è il momento delle qualifiche. Abbiamo visto da subito qualcosa di speciale da parte sua dal Test svolto in Qatar l’anno scorso. Grazie alla sua confidenza con l’anteriore e al feeling che ha con la gomma davanti nell’ultima parte dell’entrata in curva riesce a guadagnare davvero tanto rispetto agli altri piloti. Porta tanta velocità in curva ma riesce a girare, quindi si tratta di qualcosa di davvero speciale.

 

Andrea Dovizioso, Alberto Giribuola, Ducati Team

Quest’anno l’atmosfera nel team Gresini quanto è di aiuto a Enea?

Penso che l’ambiente sia sempre parte di ogni successo. Per me la pressione è una caratteristica del pilota ed Enea non sente la pressione. Se andrà nel team ufficiale penso che riuscirà a gestirla. La cosa importante è che senta che le persone intorno a lui stiano lavorando tutti per lo stesso obiettivo. Ridiamo tanto, lavoriamo in modo rilassato e questo senza dubbio lo aiuta a godersi le gare e a percepirle non come un lavoro ma come un divertimento con gli amici. Penso che sia questo a fare la differenza maggiore.

 

Dal tuo punto di vista, in un team ufficiale com’è diversa l’atmosfera?

Quando sei in un team ufficiale devi gestire parti nuove, cose nuove e quindi è difficile decidere quando provare qualcosa e svolgere un test specifico senza perdere la giusta strada. Ma questo è il mio lavoro, non è qualcosa a cui Enea deve pensare. Devo trovare un modo per non commettere un pasticcio ma capire qual è la direzione da prendere compiendo la scelta giusta.

 

Se passasse al team ufficiale, quanto sarà importante non solo la tua esperienza ma anche quella di Dario Massarin (ex ingegnere elettronico di Andrea Dovizioso e ora di Bastianini)?

Di sicuro l’esperienza di Dario e la mia nello stesso team ufficiale per tanti anni sarà di grande aiuto. Siamo in Ducati da 14 anni, quindi conosciamo le persone che ci circondano. Riusciamo a gestire lo stress in modo adeguato, le cose da provare. Se passassimo a un team ufficiale diverso probabilmente non potremmo fare la differenza ma dato che abbiamo un trascorso con il team Ducati ufficiale conosciamo esattamente le persone, sappiamo cosa dobbiamo aspettarci da loro, abbiamo un rapporto con loro e questo aiuta a comunicare con loro e anche quando proviamo a trovare il modo giusto per testare delle cose. Questa è la differenza più grande: il nostro passato.

 

Perché il rapporto passato è così importante?

Le cose importanti sono che il pilota deve essere concentrato sulla guida e sul godersi il weekend. Inoltre dobbiamo sviluppare la moto ma c’è anche il momento buono per sviluppare e il momento buono per provare e portare a casa un risultato in gara. Penso che in passato con Andrea abbiamo trovato un buon equilibrio sotto questo aspetto e siamo riusciti a portare a casa ottimi risultati, specialmente nel 2017 e nel 2018. La moto in quegli anni stava cambiando tanto ma siamo sempre riusciti a prendere la decisione giusta in merito a cosa provare e a cosa mettere sulla moto come ad esempio nel caso delle alette. All’inizio non le utilizzavamo considerando il nostro equilibrio in quel momento, con le alette perdevamo più di quanto stavamo guadagnando. Quando abbiamo inserito le alette abbiamo dovuto cambiare la moto anche se non eravamo sicuri del nuovo setup. Con il tempo abbiamo trovato un bel passo e poi abbiamo operato questo passaggio. Alcune volte le persone che fanno parte della Casa possono pensare: ‘Non vogliono migliorare, non vogliono svolgere test, non vogliono lavorare’. Ma non è così, è che devi compiere uno step quando sei davvero sicuro che qualcosa possa aiutarti ad andare più veloce e non solo perché lo dice la carta. Questo è stato il caso delle ali, sulla carta avevano una performance maggiore ma se il pilota non riesce a trarre il massimo da loro, allora non riesce a essere più veloce.

 

Quindi la tua capacità nel dire ‘no’ è ciò che aiuterebbe di più Enea nel team ufficiale?

Già mi conoscono, quindi sanno che sono un tipo difficile. Se lo aspettano e sono pronti. Li conosco, so come spiegare le mie ragioni e trovare il buon compromesso per fare un’evoluzione o uno step. Si tratta di un equilibrio difficile che devi trovare. C’è un grande rispetto tra me, Gigi, Davide e Paolo, quindi penso che il nostro passato possa essere di grande aiuto.

 

Enea potrebbe causare a Pecco dei problemi nel caso andasse nel team ufficiale?

Il nostro obiettivo non è infastidire nessuno; il nostro obiettivo è semplicemente quello di vincere il Campionato. Dipende sempre da cosa pensano di Enea gli altri piloti. Quando Andrea ha visto arrivare nel nostro box Jorge Lorenzo, all’inizio era come ‘oddio, questo è un pluri campione del mondo ed è nel nostro box’ ma poi ci siamo semplicemente concentrati sul nostro lavoro. Ho detto ad Andrea: ‘Abbiamo tutto quello che serve per andare forte come lui o anche di più, quindi non è un problema’. Alla fine siamo stati più veloci, quindi la pressione è un qualcosa che ti metti in testa. Se andassimo nel team ufficiale proveremo a fare del nostro meglio e poi se questo sarà un problema per Pecco… beh, Pecco la gestirà. Penso che abbia un bel team, ha una bella mentalità e un bel passato dato che ha conquistato tanti buoni risultati e quindi penso che alla fine non avrà una grande pressione.