Misano ha soddisfatto tutto ciò che è emerso al termine del Global Fans Survey. Il 94% degli appassionati ha come priorità quella di vedere gare di assoluto livello. Senza dubbio il duello all’ultimo giro tra Pecco Bagnaia ed Enea Bastianini va in questo senso. Alla fine dei 27 giri in programma i due sono arrivati al traguardo separati da 34 millesimi. Il 91% dei tifosi mette al primo posto i sorpassi e lo spettacolo in pista. Penso che la gara della Moto2™, con forse qualche caduta di troppo, e una gara della Moto3™ mozzafiato con meno di un secondo a dividere i primi quattro alla bandiera a scacchi abbiano mandato a casa il pubblico soddisfatto e felice.
Da quella prima gara del Campionato del Mondo andata in scena nel 1949 sull’Isola di Man questo sport ha attratto tantissimi appassionati da tutto il mondo e ha sempre avuto quel qualcosa in più rispetto agli altri sport motoristici che non sono riusciti a comprendere e intercettare. La sua popolarità ha portato anche dei lampi di luce in Paesi che erano soffocati dalla sottomissione.
In quella prima annata il mondo e l’Europa si stavano riprendendo dagli orrori della Seconda Guerra Mondiale. Gli inglesi si spostarono sull’Isola di Man per quella gara disputata appena quattro anni dopo la fine del conflitto. Ma erano liberi. Potevano viaggiare di nuovo e perfino in Europa per quei Gran Premi che si tenevano in Svizzera, Olanda, Italia e Irlanda. Le competizioni motociclistiche hanno guidato la rivoluzione un anno prima rispetto alla Formula Uno e ben presto hanno visto l’arrivo dei due rivali nel conflitto bellico, la Germania e il Giappone.
Lampi di luce anche per le popolazioni di Cecoslovacchia e Germania dell’Est che non erano libere. Nonostante i problemi e le limitazioni una grande folla si spostava sui circuiti di Brno e Sachsenring per assaporare un mondo davvero diverso. Le autorità odiavano tutto questo e volevano far sì che non venissero suonati certi inni al termine delle gare ma i team e i piloti continuavano a tornare.
Nel 1983 la mia coscienza non era tranquilla dato che si andava in Sudafrica dove vigeva il regime dell’Apartheid. Tornai a casa cinque giorni dopo davvero soddisfatto di come il paddock aveva ignorato quelle leggi. Nel 2011 la MotoGP™ fu la prima competizione a tornare in Giappone dopo il terremoto che aveva anche causato uno tsunami con conseguente fuoriuscita di radiazioni presso la centrale nucleare di Fukushima. Tanti piloti non volevano andare in Giappone a correre. Alcuni di loro si fecero la doccia con l’acqua in bottiglia ma i giapponesi e soprattutto gli appassionati furono davvero indimenticabili.
Sono convinto che il Campionato debba la sua grande popolarità alla capacità che ha di apportare dei cambiamenti. Cambiamenti non sempre popolari nel corso di questi sette decenni di storia, come ad esempio il passaggio dai circuiti stradali a quelli su pista. Il passaggio dai due ai quattro tempi, come anche quello da Moto2™ e Moto3™ e MotoGP™. La divisione delle qualifiche fino all’annuncio arrivato la settimana scorsa in merito alle Sprint race che vedremo nella prossima stagione. Io, come tanti altri della mia generazione, non sempre siamo stati d’accordo con questi cambiamenti ma sono necessari per far sì che il nostro sport continui a vivere in un mondo in continuo cambiamento. Ovviamente degli errori sono stati commessi ma restare fermi o andare dietro non è mai la soluzione.
Il sondaggio dimostra chiaramente che un ampio numero di giovani appassionati segue questo sport, specialmente le donne. Un terzo di esse segue questo sport da meno di cinque anni e il 56% ha un’età compresa tra i 16 e i 34 anni.
Come per quegli appassionati con i capelli bianchi o - come me - grigi, per il futuro ho due semplice richieste. Mantenete i prezzi dei biglietti accessibili per tutti. Non posizionatevi fuori dal mercato. Mantenete le gare le più semplici possibili. Evitiamo troppe regole che portino confusione.
Dopo aver visto i risultati del sondaggio il mio premio va a quei tifosi olandesi. Anche se un olandese non vince da 32 anni, negli ultimi cinque il 73% di essi ha assistito a una gara.
Gli appassionati olandesi e tutti quelli che amano la MotoGP™ sono sempre stati un gruppo molto leale.