Che siano nomi, cognomi o altro, in MotoGP™ ce li hanno tutti nello stesso posto: cuciti sul sedere.
Ma perché gli assi delle due ruote piazzano proprio lì le parole, i numeri e le grafiche che li identificano?
Se lo è chiesto la redazione di ESPN, che per trovare una risposta ha interpellato diversi nomi grossi dello sport. A partire da Fabio Quartararo (Monster Energy Yamaha MotoGP™) e dalla star del motocross Jeremy McGrath, soprannominato "The King", il re.
Ci sarebbe proprio lo zampino dell’americano in questa tendenza, soprattutto in termini stilistici. La memoria lo riporta al 1997 e a una sponsorizzazione con l’emittente Fox Sports. Le formule che contraddistinguevano i diversi piloti erano già lì. Ma il binomio li ha portati su un nuovo livello, in termini stilistici, con grafiche da urlo: “Siamo passati dalle lettere standard semplicemente ritagliate a qualcosa di veramente artistico e originale”, le parole dell'asso delle ruote artigliate.
Anche Valentino Rossi ha seguito questa tendenza: “Siamo amici e lui era un mio grande fan. Non dirò che me ne prendo il merito, ma un pochino sì”, ha scherzato lo statunitense.
Con le tute piene zeppe di sponsor e l’arrivo di marchi come Repsol, Red Bull e Monster a prendersi la maggior parte dello spazio, quella sul sedere è ormai l’unica area lasciata al gusto del pilota: “È bello che i team ci lascino questa zona - le parole di Quartararo - così possiamo scegliere qualcosa che rispecchia la nostra personalità”.
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