Martin contro Bagnaia: il confronto diventa verbale

Ecco cosa si sono detti i due dopo la gara di Misano, dove lo spagnolo ha affermato di non sentire alcuna pressione ispirando l'ironia dell'italiano

Con i principali contendenti al titolo separati da 36 punti e otto Gran Premi ancora di disputare, il testa a testa fra il capoclassifica Francesco Bagnaia (Ducati Lenovo Team) e Jorge Martin (Prima Pramac Racing) si fa sempre più interessante. E si fa sentire anche nelle dichiarazioni rilasciate dai due davanti ai microfoni. 

Insomma, potremmo già trovarci davanti a qualche tentativo di influenzare l’avversario con dei ‘giochetti psicologici’. 

Nella conferenza stampa andata in scena domenica scorsa, dopo che sul circuito di Misano lo spagnolo aveva vinto la gara sulla scia dell’oro ottenuto il giorno prima nella Tissot Sprint, la coppia si è scambiata qualche battuta. 

Il primo a prendere la parola è stato Martin, che ha assicurato di non sentire alcuna pressione: "Voglio solo godermi il momento”, ha affermato. “Il mio obiettivo è vincere le gare, certo. Ma come ho già detto, non sono nemmeno un pilota ufficiale, quindi non spetta a me vincere il campionato”.

“Non sento di avere questa responsabilità”, ha ribadito l’iberico. “Se avrò delle opportunità, come adesso, cercherò di approfittarne. Ma il mio giorno arriverà quando sarò un pilota ufficiale. Per il momento non lo sono".

Bagnaia la vede in un altro modo: “Secondo me ha molta pressione. Tanta, tantissima”. Poi la battuta: “Se si avvicinerà troppo gli chiuderemo i rubinetti”, ha scherzato riferendosi a un intervento dei vertici di Borgo Panigale per favorirlo.

Risate a parte, l’italiano ha condiviso l’approccio del rivale: "Jorge non deve essere sotto pressione. Deve rilassarsi, proprio come sta facendo. Fra noi sarà sicuramente una bella battaglia”. A Misano "ho perso punti, è vero, ma solo 14 su un massimo di 37”.

Bagnaia nel Gran Premio Red Bull di San Marino e della Riviera di Rimini ha raccolto due terzi posti a pochi giorni da un incidente che a Barcellona aveva lasciato il pubblico, e non solo, col fiato sospeso: lanciato dalla sua GP23 in un highside, il numero 1 è stato colpito alle gambe da un altro pilota. Ne è uscito dolorante, ma senza fratture. 

Rispetto alle parole di Martin, l’ufficiale di Borgo Panigale ha fatto altre battute: "Può lasciarmi campo libero se la pensa così", ha detto riferendosi al ‘non obbligo’ di vincere il titolo espresso dal numero 89. "È un pilota e vuole vincere, questa è la sua mentalità. Questo fine settimana ha fatto qualcosa di incredibile, di cui non tutti sono capaci”. Si è preso la pole, la Tissot Sprint e la gara di domenica: qualcosa che appartiene a “quelli che vogliono vincere il campionato".

Gli equilibri si faranno più chiari nei prossimi round, che vedranno il circus iridato trasferirsi per un po’ lontano dall’Europa. Se Martin dovesse mettere le mani sul titolo, sarebbe la prima volta per un team indipendente nell’era della MotoGP™. Nella top class l’ultimo a riuscirci era stato Valentino Rossi nel 2001, in sella alla Honda 500 a due tempi.

Quest’anno Bagnaia e Martin corrono con la stessa moto, la GP23. L’italiano nel team ufficiale, lo spagnolo in una struttura satellite. 

Terzo in classifica Marco Bezzecchi (Mooney VR46 Racing Team), con 65 lunghezze da recuperare. 

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