Talking Points: "Un po' al limite? No, direi oltre"

Carena contro carena, parola contro parola: ecco le dichiarazioni più bollenti rilasciate dai piloti della MotoGP™ dopo il GP della Thailandia corso a Buriram

Due contatti finiti non troppo bene e uno sfiorato. Un bentornato e un arrivederci.

Ecco di cosa s’è parlato a Buriram quando le serrande dei box si sono abbassate al termine del Gran Premio PT della Thailandia. Di seguito, dunque, le dichiarazioni più bollenti del dopo gara.

Il contatto fra Marquez e Mir

Caduto mentre inseguiva da vicino il leader della corsa e poi ripartito, Marc Marquez (Gresini Racing MotoGP™) nella rimonta che nella seconda metà di gara l’ha riportato nella zona punti e vicino alla top ten è stato protagonista di un contatto con Joan Mir (Repsol Honda Team). 

Nella frenata della curva 3 il numero 93 ha provato a mettersi all’interno, ma il rivale ha resistito in frenata. In ingresso, i due sono entrati in contatto: il ducatista ha danneggiato le alette della sua GP23, mentre il connazionale spagnolo in sella alla RC213V è finito fuori pista. 

“Un po' al limite? No, direi oltre”, ha tuonato Mir. “È stato simile alla Sprint di Jerez. Anzi, la stessa cosa. Non farò alcun commento, perché ogni volta le cose poi mi si ritorcono contro. Quindi lascio che siate voi a giudicare”.

Diversa la versione di Marquez: “Prima del punto di frenata ero affiancato a Joan. Lui aveva perso tre posizioni nel giro precedente e non voleva arrendersi, così ha mollato i freni e si è inserito. Io, che non avevo il freno posteriore a causa della mia precedente caduta, non avevo altra scelta che entrare in contatto con lui. Così è stato. Sapevo che sarei stato penalizzato. Ho deciso di riprendere il pilota che avevo davanti, l’ho superato e poi mi sono lasciato sopravanzare, infilandolo infine una seconda volta”. 

Morbidelli centra Quartararo

Sono finite con una scia di danni e accuse anche le gare di Fabio Quartararo (Monster Energy Yamaha MotoGP™) e Franco Morbidelli (Prima Pramac Racing). Il francese, che in avvio sembrava potersi addirittura giocare il podio, è finito a terra dopo essere stato colpito dal ducatista, poi penalizzato con un long lap che ha scontato prima di finire però a terra. 

“Non l'ho nemmeno visto”, ha raccontato Quartararo. “La velocità con cui è arrivato alla curva 8” era alta, “credo che fosse abbastanza lontano, poi ha mollato i freni. È stato un po’ troppo ottimista”. Un peccato: “Stamattina era molto veloce”, nel warm up. Morbidelli “doveva solo aspettare un rettilineo, mi avrebbe sorpassato alla curva 3. C’erano ancora 20 giri, non ci stavamo giocando un podio o una vittoria”.

Il ritorno di Iannone

È stato un coro entusiasta quello che ha accolto la notizia del ritorno in MotoGP™ di Andrea Iannone, che nel Gran Premio della Malesia salirà sulla GP23 del Pertamina Enduro VR46 Racing Team. 

“Quando si ha la possibilità di salire su una MotoGP™, bisogna coglierla al volo”, il commento di Bagnaia. “Si divertirà molto, anche se in Malesia non sarà facile”.

“Lì abbiamo avuto una bella battaglia”, ha ricordato Marquez. “Però sarà difficilissimo per lui”, dopo diversi anni di stop, “essere veloce. Ma forse può farcela, ha molto talento. Sarebbe Superman”.

“Sta dimostrando di essere ancora a un buon livello”, le parole di Martin, riferite a quanto fatto dall’italiano in questa stagione del WorldSBK. “Al World Ducati Week era un secondo più veloce di me. Ha una buona opportunità per dimostrare che è ancora forte”.

L’ultima gara di Di Giannantonio

Iannone prenderà il posto di Fabio Di Giannantonio, fuori dagli ultimi due round del 2024 per sistemare una spalla infortunata nell’agosto scorso in Austria.

“Le sette gare degli ultimi due mesi sono state davvero difficili per la spalla. Abbiamo fatto un lavoro straordinario a casa. È stata dura, credetemi, essere così competitivi”.

“Ho dovuto sottopormi a molte ore di fisioterapia, dolore, allenamenti in cui faceva male. Credo sia stato un finale di stagione fantastico per me. Abbiamo chiuso con due quarti posti in due piste diverse, in condizioni diverse. Incredibile”.

“Ora sarà difficile fermarsi. Ho corso come se dicessi 'Ah, non voglio fermarmi! Non voglio fermarmi! Ma è la cosa giusta da fare, ho deciso, devo essere intelligente. Sarà bene fermarsi, fare l'intervento e recuperare per cercare di essere al 100% il prossimo anno”.

Bagarre fra Acosta e Miller

In chiusura, un contatto sfiorato. Quello fra Pedro Acosta (Red Bull GASGAS Tech3) e Jack Miller (Red Bull KTM Factory Racing), che nel finale erano in lizza per il podio del terzultimo round della stagione. L’anno prossimo lo spagnolo salirà proprio sulla sella dell’australiano, diretto invece nel team Pramac Yamaha. 

“Ho cercato di fare di tutto per salire sul podio, ma oggi è andata così”, ha riflettuto Miller. “Ho dato il massimo, onestamente. Quando Pedro mi ha passato alla 3, ci siamo quasi toccati in uscita e siamo andati verso la 4 appaiati. Ero all’esterno e ho pensato: qua andrà in due modi, benissimo o malissimo”.

“Sono riuscito a passare, ma lui ha replicato alla 5. Poi ci ho riprovato, ma ho dovuto mollare. Lui era all’esterno, mi sono messo dentro ma la moto si è scomposta e ciao, era finita”

“È stata una bella battaglia", ha affermato Acosta. "C'era in ballo il podio, quindi mi sono detto, ora o mai più. È sempre figo lottare con Jack, perché è molto aggressivo, ma nei limiti. Mi sono davvero divertito. Per fortuna non abbiamo fatto un pasticcio, altrimenti il nostro pomeriggio nel box sarebbe stato lungo. Dobbiamo essere contenti e vedere come migliorare la prima parte delle gare”.

 

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