Il nome dell’evento: MotoGP Iconic. Giovedì sera, nella suggestiva cornice del teatro Amintore Galli di Rimini, si sono ritrovati alcuni tra i più affermati nomi nella storia della MotoGP, per un totale di 23 titoli iridati della classe regina e oltre 300 vittorie. È stata l’occasione per celebrare la tradizione di uno sport che guarda verso il futuro.
Presentati, in una serata indimenticabile, un nuova Hall of Fame, una nuova veste per il trofeo e tre ex che diventeranno MotoGP Legend.
Le MotoGP Legends hanno tìsvolto un ruolo fondamentale nella storia di questo sport, contribuendo a renderlo quello che è oggi. Ora la Hall of Fame aggiunge un ulteriore riconoscimento a coloro che hanno ottenuto il maggior numero di vittorie e un successo ampio. I loro nomi sono sinonimo della loro epoca e della MotoGP stessa. I primi a essere inseriti nella Hall of Fame sono stati degli eroi scomparsi: Umberto Masetti, Geoff Duke, John Surtees, Mike Hailwood, Phil Read e Barry Sheene, entrati nella Hall of Fame sin dalla sua inaugurazione.
Poi è stato il momento di celebrare chi ha potuto partecipare alla serata o inviare un messaggio. A cominciare da Giacomo Agostini, otto volte campione del mondo con 68 vittorie. Poi Kenny Roberts, il primo campione americano, con tre titoli in MotoGP. Freddie Spencer, due volte campione nello stesso anno, il più giovane della MotoGP fino a quel momento. Eddie Lawson, iridato con due diverse case costruttrici negli anni '80. Wayne Rainey, campione per tre volte di fila. Il suo eterno rivale Kevin Schwantz, 25 vittorie in MotoGP e un titolo del 1993.
È poi emerso un altro nome, quello di Mick Doohan. L'australiano, inserito nella Hall of Fame, ha inviato i suoi migliori auguri. È stata quindi la volta del suo connazionale Casey Stoner, salito sul palco del teatro Galli, il primo a vincere un campionato mondiale con la Ducati.
Dani Pedrosa fa parte nella nuova Hall of Fame grazie a 112 podi e 31 vittorie in MotoGP. È stato poi il momento di applaudire il tre volte campione del mondo della MotoGP Jorge Lorenzo.
La cerimonia si è conclusa con Valentino Rossi, che ha celebrato con stile i suoi sette titoli mondiali in MotoGP, dove è stato protagonista e simbolo.
Nuovo look per la Tower of Champions
Presentato il nuovo iconico trofeo: la Tower of Champions rappresenta i valori dello sport più emozionante del mondo. È un'evoluzione della versione precedente, verso un'era all'avanguardia.
La base è in alluminio, rivestita in ceramica. Sopra, una colonna verticale composta da tante targhette in acciaio inossidabile, ciascuna con il nome del vincitore di ciascuno dei 76 campionati del mondo registrati fino a oggi. Sono inclinate, proprio come i piloti in piega. E divise in due parti: una opaca con il nome del pilota, l’altra lucida con l’anno, la moto e il numero.
Il trofeo si afferma come simbolo della MotoGP™ di oggi e degli anni a venire. Contempla infatti l’aggiunta dei futuri campioni.
Le leggende
Annunciati tre nuovi nomi che durante la prossima stagione entreranno a far parte della Hall of Fame. Si tratta di Leslie Graham, iridato della classe regina nel 1949, Libero Liberati, sul tetto del mondo nel 1957, e Gary Hocking, che è riuscito nell’impresa nel 1961.
I riflettori tornano ora sul GP di San Marino, dove verrà scritto un ulteriore capitolo di questa saga entusiasmante. Il nuovo trofeo e la Hall of Fame attendono le star di oggi: qualcuno aggiungerà il proprio nome? Oppure si ripeterà?