Honda ha reagito. A dimostrarlo, il risultato acciuffato nell'ultimo GP del 2025, quando ha accumulato in extremis abbastanza punti per salire dal rank D al rank C nel sistema delle concessioni. Sulla scia di un 2024 difficile, il marchio nipponico ha insomma rialzato la testa.
Oggi, nella giornata decisiva del Gran Premio della Comunità Valenciana, alla realtà del Sol Levante serviva piazzare un pilota fra i primi sette. A riuscirci è stato Luca Marini (Honda HRC Castrol), che ha raccolto il minimo necessario. Nove punti. Proprio quello che serviva.
I passi avanti fatti sul fronte della competitività ridurranno i margini d'azione della HRC nello sviluppo. Per quanto riguarda i test, gli pneumatici a disposizione scenderanno da 260 a 220 e i piloti schierati a tempo pieno nella classe regina non potranno più salire in sella. Ci saranno quindi solo i collaudatori. Le piste sulle quali potranno girare, prima senza limiti, saranno tre. Avranno a disposizione otto motori per stagione, meno di prima. Lo sviluppo del quadricilindrico sarà congelato e sarà ammesso un aggiornamento aerodinamico, non di più. Le apparizioni da wildcard ammesse resteranno invece sei.
Il 2026 della Honda inizierà presto, così come quello degli altri marchi schierati in MotoGP: martedì 18 novembre a Valencia sono infatti in programma i primi test in vista della prossima stagione. Importanti? Di più. Imperdibili.