Come sottofondo della conferenza stampa di Marc Marquez nella seconda giornata di Test in febbraio a Buriram, in tanti hanno potuto ascoltare il dolce rumore della musica di Jaws. Ancor prima di iniziare a lottare per i primi punti, la classifica dei tempi aveva già dimostrato che nel 2025 sarebbe stato lui l'uomo da battere. E così è stato quando si sono spente le luci del semaforo in Thailandia.
Una stagione molto più difficile rispetto alle attese per i due piloti che nel 2024 avevano lottato per il titolo - il nuovo compagno di box di Marquez, 'Pecco' Bagnaia, e il campione del mondo 2024 Jorge Martin, approdato in Aprilia. Pronti, via e Marquez è tornato a essere quello di sempre. Nessuno riuscì a replicare.
Gli unici piloti che erano riusciti a sconfiggere Marquez tra coloro ancora presenti sullo schieramento erano Alex Rins, ora con il team Monster Energy Yamaha MotoGP, e Maverick Viñales, ora in Red Bull KTM Tech3. Fabio Quartararo era vicino ma come il suo compagno di box Rins non aveva il progetto pronto per lottare contro la moto più dominante dell'era. La sua prima annata in top class fu anche l'ultima in cui Marquez vinse il titolo mondiale. Una prospettiva interessante per il futuro, specialmente considerando i cambi di regolamento che si avvicinano nel 2027 e il potenziale cambiamento di selle tra team e piloti. Quasi nessuno sullo schieramento aveva avuto l'opportunità di sfidare e battere Marquez.
Al COTA, dopo il numero di cui si è reso protagonista sullo schieramento ma senza avere chiare le regole come invece era necessario, commise un errore totalmente ovvio. A Jerez, un altro errore lo fece cadere e Alex Marquez conquistò la sua prima vittoria in MotoGP. In Francia arrivò secondo alle spalle di Johann Zarco, e lo stesso Marquez disse di non aver spinto al massimo dopo l'errore commesso nella gara precedente a Jerez. Zarco fece sua una pagina di storia.
A Silverstone, Alex cadde, Marc cadde, venne esposta la bandiera rossa e lo spagnolo fu superato. Marco Bezzecchi e Zarco si unirono nuovamente al club di piloti che riuscirono a battere il miglior Marquez. Quartararo perse la propria chance quando venne fermato da un problema tecnico.
Aragon fu quasi perfezione. Al Mugello il primo colpo di Bagnaia ma Marquez continuò a mettere pressione. In Ungheria Bezzecchi guidò la sfida ma stavolta lo spagnolo aveva la risposta. In Catalogna un altro nome entrò a far parte dell'elenco di piloti in grado di battere Marc Marquez: Alex Marquez fu semplicemente più veloce. A Misano Marc Marquez tornò alla vittoria ma in Giappone arrivò un colpo di scena inaspettato. Dopo una stagione tanto dura - considerando le precedenti - che alcuni arrivarono a definire un incubo, Bagnaia fu imbattibile.
E poi venne l'Indonesia. Bezzecchi sembrava andare più forte di tutti e poter balzare al comando ma commise un errore pesante. Stese Marquez ed entrambi finirono nella ghiaia. E si aprì così un altro capitolo nella storia degli infortuni.
In tutta questa storia però Marquez continua a essere il riferimento, dopo cinque anni in cui non ha lottato per il titolo.
Il giorno in cui ha vinto il titolo mondiale a Motegi, si era messo alle spalle cinque interventi al braccio e alla spalla destri dopo aver vinto nel 2019 il suo ultimo titolo MotoGP: un lasso di tempo in cui perse 30 gare. Dalla vittoria del titolo mondiale avvenuta nel 2019 era caduto 108 volte.
Ora è il pilota che ha dovuto attendere più a lungo per tornare a vincere il titolo in MotoGP: sei anni. Il record precedente apparteneva a Casey Stoner che dovette attendere quattro anni tra il titolo mondiale 2007 con Ducati e quello del 2011 con Honda.
È una delle imprese più grandi di tutti i tempi nella storia di questo sport: non solo è tornato, ma è tornato ed è tornato ad essere il riferimento. Ora la sfida nel 2026 è all'orizzonte: Marquez si è sottoposto a un altro intervento mentre i suoi rivali si preparano per riprovarci.
Ci vediamo a Sepang per il primo Test Ufficiale del 2026, quando lo spagnolo tornerà in pista e ripartirà la sfida per batterlo.