Iannone, 18 mesi di sospensione

Il Tribunale Disciplinare Internazionale della FIM (CDI) impone una sospensione di 18 mesi per l’abruzzese: da dicembre 2019 a giugno 2021

 

La Corte Disciplinare Internazionale della FIM (CDI) ha emesso il 31 marzo 2020 una sentenza che impone un periodo di diciotto mesi di squalifica per il pilota italiano della MotoGP™, Andrea Iannone, a partire dal 17 dicembre 2019, data in cui è entrata in vigore la sospensione, fino al 16 giugno 2021

In seguito ad un test antidoping di routine condotto in occasione del Gran Premio della Malesia il 3 novembre 2019, Iannone è risultato positivo al drostanolone, una sostanza proibita dalla WADA (Agenzia mondiale antidoping) alla voce “S1”. Agenti anabolizzanti, 1. Steroidi androgeni anabolizzanti (AAS), a. AAS esogeni” nel Codice antidoping FIM.  

Dopo una notifica negativa da pare del pilota Aprilia, la decisione del tribunale della federazione è stata quella di una sospensione provvisoria a partire dal 17 dicembre 2019. Il successivo 4 febbraio 2020 a Mies (Svizzera) si è svolto il primo dibattito davanti al CDI che decise di sospendere l’udienza in attesa delle ulteriori e definitive prove avanzate da entrambe le parti (28 febbraio 2020). 

Per il 18° e il 19° Gran Premio, svoltisi dal primo al 3 novembre 2019 (Malesia) e dal 15 al 17 novembre (Valencia), Iannone viene squalificato vedendosi rimuovere i punti e gli eventuali premi ottenuti in questo periodo di tempo. 

Adesso Iannone avrà la possibilità di fare ricorso alla decisione del CDI presentandosi al TAR, il Tribunale Arbitrale dello Sport, di Losanna (Svizzera) entro 21 giorni dalla data del ricevimento della decisione del CDI ai sensi dell’Articolo 13.7 del Codice antidoping della FIM. 

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