Simon Says: La prima curva custodisce il successo per Ducati

Il nostro esperto di MotoGP™, Simon Crafar, considera il V4 decisivo ma i piloti di Borgo Panigale devono fare attenzione alle gomme

La Ducati è stata impressionante nei Test in Qatar. Non serve molta memoria per ricordarti che questo circuito è tradizionalmente adatto alle moto bolognesi.

La Ducati aveva una nuova aletta aerodinamica all’anteriore, elettronica, una nuova carenatura con una sorta di attacco per la deportanza, Jack Miller (Ducati Lenovo Team) ha fatto i suoi migliori giri e simulazioni di gara con la nuova carenatura, nuove parti del telaio che il Team Manager Davide Tardozzi ha confermato. I ragazzi sono stati veloci Jack, Francesco Bagnaia (Ducati Lenovo Team) e Johan Zarco (Pramac Racing) ma anche i rookie, Jorge Martin (Pramac Racing), Enea Bastianini (Avintia Esponsorama Racing) e Luca Marini (SKY VR46 Avintia Racing) sono stati impressionanti anche se hanno, comprensibilmente, bisogno di più tempo per essere una vera minaccia per i rivali ma sono convinto che lo saranno presto.

Credo che sia un circuito che si adatta molto bene alla Ducati visto il lungo rettilineo. Anche se perdono un po’ all’interno ma recuperano alla grande sul dritto. Personalmente, non mi augurerei di correre contro di loro perché anche se riuscissi a superarli in curva, continuerebbero a passarmi sul rettilineo e mi poterebbero a consumare le gomme, costringendoti a prendere rischi soprattutto con quella anteriore.

La cosa che mi preoccupa riguardo alle Ducati è che le loro gare in passato sono state buone ma non erano fantastiche. Secondo me le Yamaha, le Suzuki e Pol Espagaro (Repsol Honda Team) sono stati altrettanto forti, se non di più. Guardando da fuori, la Ducati sembrava mangiare le gomme posteriori di più rispetto ai suoi avversari qui in Qatar. Quindi, l’unico modo per vincere per Ducati è mettersi davanti e controllare il ritmo della gara in modo da salvare la gomma posteriore per la lotta sul fine, proprio come ha fatto Andrea Dovizioso in passato.

Se i quattro cilindri in linea non sono ostacolati all’anteriore, penso che potranno mantenere un ritmo che faccia soffrire la gomma posteriore della Ducati, però nonostante questo, continuerà ad avere margine per affrontare lo sprint finale prima del traguardo.

Tuttavia, prima che i fan di Yamaha e Suzuki si esaltino troppo, ricordo che la Ducati è arrivata in Qatar con un nuovo dispositivo di partenza, questa volta per la parte anteriore della moto e ho avuto modo di vedere tutti i piloti esercitarsi sulla partenza. Jack Miller è impeccabile al via. Ha messo la Ducati e i suoi doppi dispositivi di partenza a un uso incredibile e mi è sembrato chiaramente il più costante e veloce alla prima curva. La Yamaha, con un dispositivo di partenza solo posteriore, ha sofferto più impennate. Ora anche KTM, Honda e Aprilia hanno anche due dispositivi di partenza. Aleix Espargaro (Aprilia Racing Team Gresini) è stato sorprendente al termine del primo giorno con la rinnovata RS-GP.

Le GSX-RR di Joan Mir e Alex Rins (entrambi del Suzuki Team Ecstar), con i loro dispositivi di partenza solo anteriori, hanno mostrato velocità e consistenza impressionanti. Questo è il modo in cui ho visto l’ordine di partenza fino alle ultime ore del test, quando poi Maverick Viñales (Monster Energy Yamaha MotoGP) ha messo in fila alcune buone partenze. Poi Pol e Takaaki Nakagami (LCR Honda Idemitsu) hanno risolto il problema delle Honda e adesso anche loro sembrano essere più incisivi.

Come avrete capito, credo che molto dipenda da chi sarà in testa alla prima curva. La pressione, le farfalle nello stomaco dei piloti e il rumore assordante di tutte le moto rendono la partenza della gara molto diversa da quella che si fa in prova. Vista la velocità assoluta della Ducati e la consistenza del lavoro di Jack Miller (l’uomo che non ho mai visto fare una brutta partenza nel corso dei tre giorni) penso che questa coppiata sarà protagonista, quindi, sarei sorpreso se non fosse l'australiano il primo alla prima curva piuttosto che Pecco o Johan.

Se giocheranno bene le loro carte, saranno difficili da battere.

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