Il Gran Premio Red Bull de España è una prova di forza su diversi fronti per Andrea Dovizioso (Ducati Team) e il forlivese ha la meglio tutte. D’altronde alla presentazione del Ducati Team 2020 aveva già anticipato un cambiamento personale che, a livello grafico, l’ha evidenziato nella sua tuta con la scritta ‘undaunted’ che in italiano possiamo tradurre come imperterrito ed con un Dovizioso grintoso e tenace quello che abbiamo visto in gara.
Ma andiamo con ordine. DesmoDovi arriva al Circuito de Jerez – Angel Nieto con una spalla fratturata e operata d’urgenza solo due settimane prima del Gran Premio. Era il 28 giugno quando è caduto durante una gara di motocross. Operato poche ore dopo la caduta, il martedì stava già facendo riabilitazione ma, nonostante l’impegno e la buona volotà, non si può dire che fosse arrivato all’appuntamento inaugurale della stagione al suo 100%.
Ad accogliere Dovi e tutti gli altri protagonisi del Campionato al Circuito de Jerez – Angel Nieto, ci sono state temperature altissime che hanno visto l’asflato superare in più occasioni i 55°. Il forlivese e la sua squadra hanno impiegato le prime sessioni per trovare un punto d’equilibrio tra l’assetto della moto e le nuove mescole. Poi, al termine della qualifica, Andrea scivola alla curva 11 dopo una sessione trascorsa a lottare e che non l’ha visto andare oltre l’ottava casella dello schieramento per il via alla gara.
Le difficoltà incontrate in questi ultimi giorni non abbattono Dovi che prima incassa e poi si prende una rivincita importante nell’unico giorno che conta davvero in un Gran Premio: la gara. Scatta dalla terza fila, osserva i suoi rivali, ne studia i punti deboli, resta in agguato e attacca quando gli altri iniziano a mostrare le prime debolezze e sale sul podio di Jerez per la prima volta da quando corre in classe regina, unica pista del campionato dove ancora non aveva nemmeno un piazzamento tra i primi tre al traguardo: “Oggi, questo podio vale più di una vittoria per tanti motivi: la frattura, non avevo il passo giusto prima della gara e il feeling con la moto non era ottimo – spiega Dovi una volta conclusa la corsa - Credevo di essere messo meglio per la gara ma non avevo velocità. Ci sono stati momenti in cui stavo per mollare ma ha fatto la differenza il set-up che abbiamo trovato questa mattina insieme alla mia sqaudra”. Un aspetto senz’altro importante ma quello decisivo è stato un altro: “Ho usato la testa, questo podio è arrivato grazie alla mia determinazione”.
Un risultato che aumenta di significato visto che è stato ottenuto su una pista dove la Ducati vince dal 2006 quando a trionfare fu Loris Capirossi e, come già anticipavamo, non è nemmeno una delle piste preferite di Dovi che qui era salito sul podio solo nel 2007 quando era impagnato in 250cc.
Solo pochi giorni e sarà il momento di dare inizio al secondo appuntamento dell’anno sempre al Circuito de Jerez – Angel Nieto dove, dopo questa dimostrazione di forza, ci aspettiamo di rivedere un Andrea Dovizioso ‘undaunted’ imperterrito.