È una realtà. I numeri parlano da soli. L’infortunio di Marc Marquez (Repsol Honda) è un colpo duro per la Honda. C’è un fatto particolarmente significativo: nei primi cinque appuntamenti del 2020, il costruttore di Tokyo non ha visto nessuno dei suoi piloti salire sul podio. Era dal 1982, anno del suo ritorno alle competizioni nel campionato del mondo dopo il precedente addio a fine degli anni ’60, che la fabbrica giapponese non registrava un risultato simile. Il precedente negativo era di quattro gare consecutive senza podio del 2008 - Germania, Stati Uniti, Repubblica Ceca e San Marino – quando pesò l’infortunio di Dani Pedrosa in seguito ad una caduta fatta sotto la pioggia al Sachsenring quando era in testa alla gara. La cifra, questa volta, sale a cinque gare di fila senza neanche un podio. Una cosa mai vista dalla Honda in quasi 40 anni di competizioni.
Che cosa è successo? Ovviamente, l’infortunio di Marc Marquez non sta aiutando perché, se fosse in pista, probabilmente staremmo raccontando una storia molto diversa. Lo spagnolo è caduto durante la gara inaugurale a Jerez mentre era in lotta per il podio dopo una rimonta stratosferica. Lo spagnolo è stato il pilastro del Team Repsol Honda fin dal suo passaggio in MotoGP™ nel 2013 e da quel momento in poi ha vinto sei titoli in sette campionati disputati e accumulando ben 56 vittorie. Durante il Gran Premio di Stiria, il campione del mondo in carica ha annunciato di restare lontano dalle piste per altri due o tre mesi. A questo, più che mai, HRC dovrà affidarsi al resto dei suoi piloti per interrompere questa siccità di podi.
In questi Gran Premi è emerso Takaaki Nakagami (LCR Honda Idemitsu). Il pilota giapponese, infatti, si è visto sfuggire il suo primo podio in MotoGP™ domenica scorsa a causa della bandiera rossa che è comparsa durante la gara del GP di Stiria a causa dell’incidente di Maverick Viñales (Monster Energy Yamaha MotoGP). Con Joan Mir (Team Suzuki Ecstar) in testa, Nakagami ha seguito la scia del maiorchino mettendo in scena uno spettacolare duello con Jack Miller (Pramac Racing) arrivato poi secondo al traguardo.
Il pilota impegnato nel box di Lucio Cecchinello aveva già lasciato il segno in qualifica assicurandosi il via dalla seconda casella dello schieramento diventando il primo giapponese a scattare dalla prima fila dai tempi di Shinya Nakano nel 2006. Poi in gara, Nakagami si è dovuto accontentare del settimo posto. Ma, al di là di quest’ultimo risultato, il 28enne pilota del Team LCR Honda sta emergendo da quando ha iniziato ad osservare i dati di Marquez cercando di emulare lo stile di guida dello spagnolo. Se manterrà questo ritmo anche a Misano potrebbe essere proprio lui il pilota che regalerà il primo podio del 2020 a Honda.
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La bandiera rossa allontana Nakagami dal primo podio
Il suo compagno di squadra, Cal Crutchlow (LCR Honda Castrol), sa già cosa significa salire sul podio e trascorrere due settimane lontano dalle piste gli permetterà di recuperare dalla frattura rimediata allo scafoide per tornare al Misano World Circuit Marco Simoncelli più forte ed incisivo che mai. Dopo aver tirato la Honda nel pre-stagione a causa del recente infortunio alla spalla di Marquez, il britannico ha lasciato il segno nella giornata di apertura del Gran Premio di Spagna finendo terzo nella FP1. Molto consistente per tutto il fine settimana e sesto in qualifica, è stato protagonista di una brutta caduta durante il warm up dove si è rimediato una frattura già citata e non ha potuto disputare la gara a causa di una commozione cerebrale.
L’infortunio allo scafoide è stato operato due giorni dopo la caduta e Crutchlow è tornato in pista già la domenica successiva sulla stessa pista offrendo la sua versione migliore nel tentativo di ottenere qualche punto. Il 34enne potrà approfittare di questa breve pausa per ricaricare le batterie e tornare pronto a battersi di nuovo per un posto sul podio che potrebbe anche essere la chiave per definire un futuro contratto visto che quello attuale con Honda è prossimo alla scadenza.
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Un ingresso così all’ultima curva... storico!
A partire dalla prossima stagione, il suo sostituto in LCR Honda sarà Alex Marquez (Repsol Honda Team). Nonostante il suo impegno nell’adattarsi alla RC213V e l’assenza del fratello, il campione del mondo in carica della Moto2™ è riuscito a terminare le gare costantemente a punti tranne al GP di Stiria. La sfida per lo spagnolo è quella di diventare sempre più competitivo nelle sessioni di qualifica. In Stiria è scattato dalla 16° casella dopo aver conquistato un posto da Johann Zarco (Esponsorama Racing) impegnato a scattare dalla pit lane per scontare una penalità. Qualificarsi nelle prime 10 posizioni sarebbe un importante passo avanti che permetterebbe ad Alex di dimostrare la sua competitività anche in gara.
Non prendiamoci in giro. Dopo l’egemonia stabilita da Marc Marquez negli ultimi anni, dare ora uno sguardo alla classifica del Campionato a squadre e vedere il Repsol Honda Team in fondo alla classifica a 87 dalla scuderia in testa, il Petronas Yamaha SRT, è davvero impressionante. Il doppio appuntamento a Misano potrebbe ribaltare la situazione. L’otto volte campione del mondo sarà ancora assente ma la Honda potrà contare la sua attenzione su un Nakagami in costante ascesa, un Crutchlow recuperato e un Alex Marquez sempre più maturo, per non parlare del potenziale contributo del sostituto di Marc, il collaudatore Stefan Bradl. Al Misano World Circuit Marco Simoncelli finirà questa catestia di podi per Honda?