Analisi tecnica: Ducati, l’evoluzione della GP22

L’obiettivo è riportare a Borgo Panigale il primo campionato piloti dal 2007, osserviamo le caratteristiche della Desmosedici 2022

Ducati inizia la nuova stagione con le idee ben chiare su quello che sarà la missione da compiere. Dopo aver vinto il titolo costruttori per due anni consecutivi, a Borgo Panigale vogliono di più e per riuscirci, quest’anno contano sulla GP22 che sembra avere tutto il potenziale per portare a casa il primo titolo piloti dal 2007. Nella foto qui sotto puoi vedere l'ultima Desmosedici in tutto il suo splendore, ma cosa c'è di nuovo?

Michael Pirro, Ducati Lenovo Team, Mandalika MotoGP™ Official Test

Durante i recenti test pre-stagionali sono stati visti nuovi scarichi, un nuovo forcellone, un nuovo motore, aggiornamenti al telaio, nuova aerodinamica, un nuovo dispositivo ‘holeshot’ anteriore e nuovo dispositivo ‘ride-height’ per l’anteriore oltre a un codone aggiornato.

La grande novità della GP22 è il motore che presenta maggiore potenza, com’è nella natura di Ducati, ma sembra che ne abbiano trovata troppa. Durante i test pre-stagionali, i piloti hanno detto che l'acceleratore della GP22 era un po' più difficile da controllare rispetto al suo predecessore. Jorge Martin (Pramac Racing) e Jack Miller (Ducati Lenovo Team) hanno entrambi ammesso di aver fatto modifiche al ‘set-up’ mettendo più peso al posteriore per ottenere una sensazione più stabile col posteriore della moto. E sembra anche che il nuovo scarico stile ‘didgeridoo’ si sia aggiunto al problema.

Francesco Bagnaia, Ducati Lenovo Team, Mandalika MotoGP™ Official Test

Questo lungo scarico esce dal banco anteriore dei cilindri del V4 della Ducati. Quindi, con la lunghezza aggiunta, questo scarico è ora molto più lungo rispetto a quello che proviene dalla bancata posteriore dei cilindri.

Quando i piloti Ducati hanno provato questo scarico a Jerez alla fine del 2021, hanno detto che si sentivano davvero bene. Ma quando l'hanno provato sulla GP22 completa, a Sepang e a Mandalika, hanno scoperto che non sentivano gli stessi benefici col nuovo prototipo rispetto a quando l'avevano provato con la GP21. Approfondiremo questo argomento più avanti.

Fabio Di Giannantonio, Gresini Racing MotoGP™, Mandalika MotoGP™ Official Test

Qui sopra c'è la GP21 di Fabio Di Giannantonio (Gresini Racing MotoGP™) e si può vedere chiaramente la differenza tra il vecchio scarico e quello nuovo che è molto più lungo. Ma si può anche vedere il vecchio forcellone. Nota come il bordo curvo che abbiamo visto prima è un angolo più netto qui e non continua ad arcuarsi verso l'alto.

Ducati ha aggiornato anche il codone posteriore. La sua forma è molto simile ed è difficile notare la differenza quando si guardano uno accanto all'altro, ma quello nuovo (nella foto sotto) è leggermente più "massiccio". Non una differenza enorme, ma è comunque un cambiamento.

Michael Pirro, Ducati Lenovo Team, Mandalika MotoGP™ Official Test

L'altra cosa qui è lo scarico superiore. Anche questo è stato aggiornato sulla GP22 rispetto alla GP21. La punta è un po' più corta e con un diametro leggermente più generoso ma, nel complesso, lo scarico è in gran parte simile. Ma così come per lo scarico più lungo stile 'didgeridoo', sembra anche che i piloti Ducati non siano convinti al 100% di questo nuovo aggiornamento.

Marco Bezzecchi, Mooney VR46 Racing Team, Mandalika MotoGP™ Official Test

Una delle cose più intriganti durante i test precampionato è stato il dispositivo ‘holeshot’ della Ducati. Nella foto sopra, possiamo vedere il set up del ‘cockpit’ della GP21 di Marco Bezzecchi (Mooney VR46 Racing Team). Ha due farfalline, una per attivare il dispositivo ‘holeshot’ posteriore e un altro per attivare quello anteriore.

Jerez, alla fine del 2021, avevamo notato che sulle moto ufficiali c'era solo un dado ad alette e anche il set up del dispositivo holeshot anteriore è stato aggiornato. Poi, siamo stati in grado di vedere la differenza nei test precampionato.

Johann Zarco, Pramac Racing, Mandalika MotoGP™ Official Test

Durante i test si vociferava che la Ducati avesse qualcosa di strano all'anteriore in uscita di curva. Sembrava che avessero un dispositivo per l'altezza dell'anteriore!

Guardate i due video e vedrete la differenza di altezza in marcia quando viene usato il dispositivo e quando no. Per prima cosa, Martin a Sepang NON stava usando il dispositivo d'altezza dell'anteriore. Guardate bene lo spazio tra la parte superiore della gomma anteriore e la parte inferiore della presa d'aria.

Ora confrontate questo spazio con quello visto sulla moto del suo compagno di squadra. Qui Zarco sta usando il dispositivo di altezza all’anteriore ed è chiaro quanto la parte anteriore della moto si abbassi in uscita di curva.

L'obiettivo del dispositivo di assetto dell’anteriore è lo stesso di quello posteriore che siamo abituati a vedere su tutte le moto. È quello di abbassare il baricentro della moto in uscita di curva in modo da ridurre la possibilità di impennate e, a sua volta, aiutare i piloti ad applicare più potenza per fare una migliore uscita di curva.

Con entrambi i dispositivi di ‘ride-height’ al posteriore e all’anteriore utilizzati in uscita di curva, la Ducati si trasforma in un ‘dragster’!

La GP22 ha anche una nuova aerodinamica. Questo è il set up a cui ci siamo abituati nell'ultimo anno. Il grande set di ali in alto, i grandi ‘sidepod’ più in basso e i condotti d’aria nella parte inferiore delle carenature laterali.

Michael Pirro, Ducati Lenovo Team, Mandalika MotoGP™ Official Test

Nel nuovo set up (foto sopra), la carenatura anteriore è più sottile, con la serie superiore di ali che ora vanno fino al bordo posteriore della carenatura anteriore. Le ali del ‘sidepod’ sono cambiate e ora si collegano alle carenature laterali nella parte inferiore. E anche la forma della carenatura laterale è stata ridotta.

Jack Miller, Ducati Lenovo Team, Mandalika MotoGP™ Official Test

Dalla Ducati GP21 alla GP22 ci sono un bel po' di cambiamenti, ma nel corso dei Test, abbiamo visto sempre meno di queste nuove parti effettivamente utilizzate.

Sembra che la Ducati si sia trovata alle prese per cercare di capire quale combinazione di fosse la migliore per controllare il loro rampante motore 2022. La GP21, nella foto qui sotto, era una moto che aveva una potenza enorme, un'erogazione fluidagrandi caratteristiche di guida... era una moto piuttosto completa.

Marco Bezzecchi, Mooney VR46 Racing Team, Mandalika MotoGP™ Official Test

E mentre Ducati sostiene che la GP22 abbia il potenziale per essere persino migliore, sembra che serva loro solo un po' di tempo per aggiustare gli ultimi particolari prima di portarla dove vogliono che sia.

Dopo che la Ducati ha fatto debuttare il nuovo set di scarichi, sembra probabile che nessuno dei due verrà utilizzato. Nella foto dell'ultimo giorno di test precampionato, Pecco Bagnaia (Ducati Lenovo Team) è tornato al set di scarichi del 2021, abbandonando sia i nuovi scarichi superiori che quelli inferiori.

Francesco Bagnaia, Ducati Lenovo Team, Mandalika MotoGP™ Official Test

Ducati ha scoperto che i nuovi scarichi hanno reso la potenza del motore della GP22 troppo difficile da controllare e il passaggio ai vecchi scarichi potrebbe sacrificare un po' di potenza, ma la renderebbe molto più utilizzabile e in grado di far fare un giro più veloce. Comunque, non è che la Ducati soffra la mancanza di potenza, quindi non è un grosso problema se dovessero sacrificarne un po'.

Il nuovo forcellone, l'aerodinamica e l'aspirazione sono rimasti e sembra che tutte queste caratteristiche saranno sulla GP22. Ma rimane la domanda: a che livello sarà la Ducati in Qatar? Saranno pronti per giocarsi la vittoria o manca solo quel 5% finale di cui hanno bisogno per raggiungere il top?

Con HondaSuzuki e Aprilia che sembrano incredibilmente competitive, Yamaha e KTM non troppo lontane, Ducati dovrà partire subito d’attacco. Bagnaia ha iniziato il 2021 lentamente e alla fine ha raggiunto un livello incredibile creando un divario che era semplicemente troppo grande da colmare. Ducati sarà desiderosa di aprire subito un discreto margine dai rivali.

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