Crutchlow e i problemi di una M1 allergica ai 'grupponi'

Il britannico sarà a Jerez questa settimana per dei test: secondo lui, la Yamaha soffre quando si trova nella mischia a dover sorpassare

Non ha tempo per riprendere fiato, Cal Crutchlow (WithU Yamaha RNF MotoGP™): conclusa l’avventura asiatica che l’ha visto chiudere il Gran Premio Petronas della Malesia in dodicesima posizione, il collaudatore della casa dei tre diapason è volato a Jerez per proseguire i test sulla M1, alla ricerca di cavalli con cui portarsi al livello della concorrenza. 

Sarà in sella proprio questa settimana, mentre salterà i test post Valencia. 

Cal Crutchlow, Withu Yamaha RNF MotoGP™ Team, PETRONAS Grand Prix of Malaysia

L’impegno, per il britannico tornato in top class al posto di Andrea Dovizioso, che si è ritirato nel GP di Misano, non sembra mancare: finora sono state testate quattro versioni del motore, in ottica 2023. 

“Abbiamo bisogno di più potenza e velocità massima”. Ma non solo.

"Dobbiamo essere in grado di costruire una moto che ci permetta di guidare anche nella mischia con altri piloti e lottare, al momento andiamo forte solo in solitaria. Motore, telaio, aderenza, lentezza in rettilineo, tutto contribuisce”. 

Le difficoltà di Quartararo nel sorpassare non sono un mistero. Crutchlow lo sa bene.

"Il problema è che possiamo andare forte solo da soli. È il nostro problema più grande”. Un riferimento alla gara di Sepang: “Quando Frankie (Morbidelli) si è messo in testa al nostro gruppo è riuscito a raggiungere quello davanti ma poi è rimasto bloccato lì in coda. Fabio ha corso tutta la gara da solo, a quanto pare, ed è andato bene. Aveva un ottimo ritmo”. 

“Per Fabio quest'anno ogni vittoria è arrivata in solitaria. Invece dobbiamo essere in grado di stare anche vicino agli altri. Invece, per me al secondo giro della gara la pressione dello pneumatico anteriore era così alta che ho pensato: 'questa sarà una lunga corsa’. Ho dovuto gestire la situazione fino alla fine".

Infine un commento sulla resa dei conti finale fra Quartararo e Francesco Bagnaia (Ducati Lenovo Team) a Valencia. Il pilota in sella alla GP22 ha 23 lunghezze di vantaggio. 

"Fabio ha fatto un ottimo lavoro”, in Malesia. “Ha fatto quello che doveva fare, cioè rimanere in ballo. Tutta la pressione è su Bagnaia, non su Fabio. Lui deve solo cercare di vincere la gara. È l'unica cosa che può fare”.

 

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