“Un disastro”. Questa la pungente sentenza pronunciata da Fabio Quartararo (Monster Energy Yamaha MotoGP™) durante i test ufficiali del febbraio scorso a Sepang.
Le ragioni? L’impossibilità di sfruttare le gomme morbide nei time attack.
Commenti a parte, comunque, le cose non stavano andando malissimo. Il nuovo motore sviluppato per la M1 in Malesia aveva infatti confermato il suo potenziale inserendo il francese e gli altri piloti della casa dei tre diapason nella parte alta della classifica relativa alle velocità di punta. Yamaha, insomma, aveva trovato i cavalli mancati nel 2022.
A Sepang la classifica dei tempi restituiva una fotografia che non rispecchiava del tutto i valori in campo. Quartararo e il compagno di squadra Franco Morbidelli erano 17esimo e 19esimo. Non male sul passo, ma in crisi nel giro secco.
C’era di che preoccuparsi: come affrontare una qualifica in quelle condizioni? E la sprint race?
Il fine settimana scorso, nei test conclusivi in programma prima dell’avvio della stagione, la prima giornata a Portimao aveva confermato le perplessità. "Non mi sento a mio agio", il commento di Quartararo.
Poi, nella seconda giornata in Portogallo, il francese ha rialzato la testa piazzandosi al terzo posto in classifica. Le ragioni risiederebbero in un ‘passo indietro’ nell’assetto usato sulla M1 del transalpino. Abbastanza da restituirgli la fiducia necessaria.
Mentre Quartararo sorride, nell’altra metà del box Franco Morbidelli (Monster Energy Yamaha MotoGP™) mastica però amaro: "Guardando la classifica il nostro risultato può sembrare negativo, ma in realtà il divario non è così grande e il minimo miglioramento potrebbe farci risalire”. Questa l’analisi dell’italiano.
Al termine dei test di Portimao, la top ten era compressa in circa mezzo secondo. Morbidelli si è piazzato diciannovesimo.
Ad ogni modo, Yamaha inizia il 2023 per riprendersi il titolo sfuggito nella scorsa stagione. I principali rivali vestono di rosso e di nero: Ducati e Aprilia, che oltre alle coppie di ufficiali contano su una nutrita schiera di formazioni satellite. Otto in totale le moto di Borgo Panigale in pista, quattro per Noale. Mentre Yamaha ha solo i due piloti del team factory. Sarà uno svantaggio?