La lunga attesa è finita

Nick Harris, in vista della partenza della stagione 2024, si guarda indietro raccontando i primi round più eccitanti della storia

Avete aspettato questo momento per quattro mesi. I dubbi e le aspettative forse non verranno soddisfatti tutti subito, ma qualche indizio su cosa accadrà nelle successive venti gare ci sarà. Piloti, team e organizzatori hanno fatto le scelte giuste? Durante il Gran Premio Qatar Airways del Qatar, sotto i riflettori di Lusail, potrebbero già arrivare parecchie risposte. 

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La più grande di tutte riguarda Marc Marquez: diventerà il più vecchio campione del mondo della classe regina nell'era della MotoGP™? Dopo sei titoli iridati in dieci stagioni, nel 2024 il passaggio dalla Honda alla Ducati. Quando Valentino Rossi lasciò la casa dell’ala dorata per approdare in Yamaha, nel 2024, il suo palmares non era ricco come quello dello spagnolo. L’italiano vinse subito, nel round d’apertura corso in Sudafrica. A fine anno, mise le mani su un altro titolo. Morale della favola: si può fare, Marc.

Il campione del mondo in carica della Moto2™, Pedro Acosta, è al debutto fra i big. La pressione sta aumentando, visti i positivi riscontri raccolti nei test con i colori Red Bull GASGAS Tech3. Il giovane spagnolo riuscirà a fare come Marc Marquez, vincendo il titolo della MotoGP™ da rookie, dopo aver già conquistato quelli di Moto3™ e Moto2™? Eguaglierà quanto fatto da Jarno Saarinen e Max Biaggi, vincendo la sua prima gara nella classe regina? Il finlandese e il romano poi non hanno vinto il titolo. 

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C’è poi Francesco Bagnaia, che potrebbe conquistare il terzo titolo di fila nella top class: solo nove piloti ci sono riusciti, nella storia. Fra chi proverà a batterlo ci sarà il compagno di squadra Enea Bastanini, che parte con grandi speranze dopo un 2023 pieno di infortuni, iniziato male già dal primo round a Portimao. 

Mi viene in mentre quando il due volte campione del mondo della 500 Barry Sheene tornò a correre a sei mesi dall'applicazione di 28 viti e due placche nelle gambe martoriate in un incidente a Silverstone. Era il Gran Premio del Sudafrica del 1983. Arrivò decimo. 

Nella storia di questo campionato, fra i protagonisti non ci sono stati solo team e piloti. Basta pensare al 2002, quando il GP del Giappone ha rappresentato il passaggio all’era a quattro tempi, ancora in corso. Le domande erano tante anche quella volta. Potevano le 500 a due tempi competere con le 990 a quattro tempi? Pensavo di sì. Almeno in alcuni circuiti. Ma la realtà è stata diversa. In sella alla Honda, Valentino Rossi ha vissuto un anno di dominio assoluto. 

Che dire poi del 1987, quando dopo quasi 40 anni si passò dalle partenze a spinta a quelle col motore acceso? Il teatro era sempre Suzuka. Fu un cambiamento ben accolto da tutti.

Tutto ebbe inizio in un'asciutta e luminosa mattina, il 13 giugno 1949, quando i piloti della 350 si schierarono sulla Glencrutchery Road dell'Isola di Man. Un mondo devastato dagli orrendi effetti della seconda guerra mondiale, finita quattro anni prima, era pronto a fare festa, abbandonarsi negli abbracci, divertirsi dopo un lungo periodo di buio.

Si trattava della primissima gara di un campionato che in questa stagione compie 75 anni.

In questi tre quarti di secolo, in fin dei conti, non è cambiato nulla. Ogni inverno, vale sempre la pena di aspettare.