Piloti e team preparano le valigie per climi diversi, alcuni rigidi e altri temperati, asciutti o piovosi. Cosa significa? Che si stanno avvicinando le tappe asiatiche del calendario iridato, abbinate a quella australiana.
In questa fase, sulla scia di una lunga serie di appuntamenti in Europa, la MotoGP™ si troverà a fare i conti con scenari imprevisti che potrebbero far aumentare lo spettacolo regalando nuovi e inaspettati colpi di scena. Ecco alcuni esempi dal passato.
Phillip Island 2023
Quando è sbarcato a Phillip Island per il GP d'Australia del 2013, Johann Zarco aveva nel curriculum 19 podi, 11 giri veloci e 8 pole nella classe regina. C'erano anche 91 giri trascorsi al comando, ma nessuna vittoria. Il francese ha rotto il ghiaccio proprio in quell'appuntamento, che lo ha visto in testa per appena un passaggio. Quello decisivo. A fare la differenza, la scelta degli pneumatici e la loro gestione, che nel finale ha riacceso la gara.
Australia 2014 e 2016
Stessa pista, qualche stagione prima. Per la terza volta in quattro anni, nel 2016 Marc Marquez non ha raccolto nemmeno un punto sul tracciato australiano, a causa di una caduta alla curva 4. Ad approfittarne è stato Cal Crutchlow, alla seconda affermazione stagionale. Due anni prima con il suo KO lo spagnolo aveva invece fatto un regalo a Valentino Rossi.
Malesia 2015
Sorpassi e repliche. A ripetizione. Incroci. Gesti. Rischi. Fino al contatto. Nel 2015 a Sepang il pubblico ha assistito a un controverso duello fra Rossi e Marquez. Sono passati 10 anni. Impossibile non citarlo.
Sepang 2009, 2012 e 2016
Clima tropicale, umidità alle stelle, temporali intensi e a volte imprevedibili. Questo lo scenario nel quale si svolge ogni anno il GP della Malesia. Nel 2009, dopo qualche ritardo, Rossi a Sepang ha messo le mani sul suo ultimo titolo mondiale. Nel 2012, quando i piloti sono partiti sul bagnato ma la pioggia si è poi fatta più insistente, una bandiera rossa a cinque giri dalla fine ha assegnato il trofeo del vincitore a Dani Pedrosa. Acqua a catinelle anche nel 2016, quando Dovizioso ha vinto la sua prima gara con i colori Ducati.
Mandalika 2022
Anche in Indonesia occorre tenere d'occhio il cielo. Lo sa bene Miguel Oliveira, che nel 2022, dopo essere scattato dalla terza fila, ha vinto con le rain. Quello per la MotoGP era un ritorno nel Paese asiatico, dove non si correva dal 1997. Sul podio anche Fabio Quartararo e Johann Zarco. Più avanti, nella stessa stagione, il portoghese si è confermato mago del bagnato a Buriram.
Nel 2025 finora si sono registrati cinque diversi vincitori e undici piloti sul podio. Nove, tra le star attualmente presenti in griglia, si sono imposte su almeno una delle piste asiatiche che ospiteranno la classe regina nelle prossime settimane. Chi si ripeterà?