È stato un sabato pomeriggio amaro per Honda a Valencia. Gli ufficiali Joan Mir e Luca Marini (Honda HRC Castrol) sono caduti nello stesso incidente, mentre Johann Zarco (CASTROL Honda LCR), Somkiat Chantra (IDEMITSU Honda LCR) e la wildcard Aleix Espargaro (Honda HRC Test Team) hanno chiuso la Tissot Sprint fuori dai primi nove. Domani, nell'ultima gara del campionato, se raccoglierà 9 punti col suo miglior pilota (che dovrà quindi fare settimo o meglio), il marchio nipponico uscirà dal Rank D e passerà nel Rank C per quanto riguarda lo schema delle concessioni, elaborato per dare a chi è indietro sul fronte tecnico la possibilità di recuperare.
Di preciso, cosa significherebbe questo passo per la realtà giapponese impegnata in MotoGP?
Perderebbe la possibilità, sfruttata in questa stagione, di svolgere test dove vuole, cioé in qualsiasi pista. Si dovrebbe infatti adeguare a una lista di tre tracciati. Avrebbe inoltre meno pneumatici a disposizione, scendendo da 260 a 220. In sella, infine, non ci potrebbero essere i piloti impegnati a tempo pieno nel campionato. Ma solo i collaudatori.
Scenderebbero anche le opportunità di schierare delle wildcard nei GP, da sei a tre. I motori a disposizione nel corso di una stagione passerebbero da dieci a otto. E il loro sviluppo sarebbe congelato, mentre prima era libero. Uno solo l'aggiornamento aerodinamico permesso, a fronte dei due previsti per chi fa parte del Rank D.
Nel GP di domenica, dunque, attenzione a cosa faranno i piloti in sella alle RC213V. Perché le conseguenze potrebbero essere parecchie.